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sabato 18 maggio 2024

The Diogenes - Qui Pourrait Craindre Le Bien?-Commento di Luca Paoli

 


The Diogenes - Qui Pourrait Craindre Le Bien? (Luminol Records, 2024)

Di Luca Paoli


Mi succede, ultimamente, di ricevere richieste d’ascolto di dischi che non rientrano nel mio orticello confortante e, devo dire che, dopo aver vinto una certa pigrizia e dopo averlo “assorbiti” mi hanno colpito favorevolmente.

A volte basta poco… bisogna liberarsi da certi preconcetti e buttarsi nelle nuove (per me) avventure soniche.

Questo è successo con “Qui Pourrait Craindre Le Bien?”, album punk, grunge della band francese The Diogenes uscito da pochi giorni per la sempre attenta etichetta Luminol Records.

La rock band è formata da Mathieu Torres alle chitarre, alla voce ed autore dei testi, da Lionel Hazan al basso, Heiva Arnal alla batteria, Clément Chevalier alla chitarra, Stéphanie Artaud alla voce e alla direzione artistica ed infine citiamo anche Hugo Lemercier che si è occupato della registrazione, del mixing e del mastering.

Si può leggere dal comunicato stampa che non sono solo una rock band; nonostante gli abiti bianchi che evocano un'immagine di borghesia soddisfatta del proprio status, è un veicolo per l'attivismo anticapitalista. Il gruppo cerca spazi per esprimere una critica militante e diffondere un messaggio anticapitalista anche in contesti più convenzionali, talvolta 'hackando' grandi festival. Le tracce dell'album " Qui Pourrait Craindre Le Bien?  promuovono la decrescita, mettendo in evidenza alternative sociali e solidali, e cercano di irrompere in ambienti di ascolto solitamente conformi e 'sterilizzati' dagli standard industriali. Il loro approccio etico e rigoroso richiama alla mente quello del compianto Steve Albini. "Se sconvolgiamo troppo la borghesia, non capirà mai nulla", dichiarano i Diogenes, quindi giocano sull'umorismo e sulla derisione.

Dal punto di vista musicale la proposta vede non solo il rock muscolare ma anche momenti di indubbia raffinatezza musicale e stilista evidenziando il valore compositivo e strumentale dei Nostri.

Gli undici brani (scritti negli ultimi due decenni) che compongono la scaletta del disco sono, sì, un pugno nello stomaco, ma fanno riflettere l’ascoltatore e, come scritto sopra, sanno anche suonare raffinati.

Il punk storico che viene attraversato da umori grunge degli anni ‘90s e da una certa psichedelia è certo una proposta molto interessante, resa attuale dai suoni di oggi, anche per i palati più fini che magari, come me, non sono proprio dei cultori del genere.

Se devo scegliere dei brani dalla scaletta da proporvi partirei proprio dalla traccia iniziale, “The Pillow”, che evidenzia un gran lavoro di basso ed i grandi riff delle chitarre che portano il punk verso territori più rock nel senso classico del termine e che racconta dell’isolamento dell’ uomo e dei suoi disturbi mentali.

"Religion Cathodique" è un brano punk puro, eseguito con maestria tecnica, che esplora e critica il discorso prevalente veicolato dai mass media. Questi ultimi sono visti come artefici della propaganda e dei dogmi di pensiero delle nostre società moderne.

Poi non posso non citare “Pink Song”, brano dall’andamento più complesso per i suoi cambi di tempo ed umori ed ottimamente interpretata dalla voce di Mathieu Torres … anche in questo brano si può apprezzare l’ottimo lavoro della sezione ritmica e delle chitarre sempre protagoniste sia quando graffiano che quando accarezzano.

The Hole” è un altro grande brano che racconta dei veleni della quotidianità e che mostra anche il lato pop della band nonostante non rinuncia a mo0strare i muscoli quando serve.

Infine, vorrei citare “Beyond Myself”, brano dal ritmo contagioso che parla del dominio dei mass media e che, musicalmente, presenta un momento di pura raffinatezza con uno stupendo solo di chitarra.

Ho citato solo quei brani che più mi hanno colpito ma vi assicuro che tutto il lavoro è estremamente interessante ed ottimamente interpretato e presenta inserti strumentali di sicuro pregio.

I testi poi sono sarcastici, ironici e evidenziano e denunciano il periodo negativo che l’umanità sta vivendo e lo fanno con un sound si granito ma anche con un certo gusto raffinato che nel punk e nel grunge non spesso capita di ascoltare.


TRACK LIST

01- Pillow

02 - Gluttony

03 - Religion Cathodique

04 - Tiny Lighted Window

05 - The Lord

06 - Néo-libéralise moi

07 - The Hole

08 - Beyond myself

09 - Pink Song

10 - Touche ma bite

11 - Sacrifice à Dieu






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