Andy Micarelli – Andyamo
Music Force
Il sassofonista diplomato e polistrumentista Andy Micarelli, forte di un solido background
come turnista per artisti di calibro (tra cui Lighea, Mauro di Maggio e Le
Orme), torna sulla scena con il suo quinto lavoro da solista, Andyamo.
Il titolo, un brillante gioco di parole che fonde il nome
dell'artista con l'invito all'azione, è programmatico: un invito rivolto al
pubblico a intraprendere con lui un percorso emotivo e narrativo.
Andyamo è un disco che emana un senso di schiettezza e semplicità, un'opera che si tuffa con coraggio nell'universo interiore del suo creatore. Le undici tracce (per poco più di mezz'ora di ascolto) si configurano come una serie di piccoli affreschi esistenziali, dove l'autore attinge a piene mani dalla propria esperienza di vita. Micarelli si mette a nudo, trattando temi universali attraverso il filtro della propria vicenda personale: dall'orgoglio e la gioia della paternità (come nelle toccanti Viola e Come un Oceano), alla celebrazione di un amore incondizionato (Fammi volare), fino alla profonda devozione per la sua terra, l'Abruzzo, incarnata nel vibrante omaggio a Chieti, Teate.
Musicalmente, l'album si colloca nel solco della tradizione
della musica leggera italiana, richiamando un cantato "classico" che
evoca atmosfere del passato. Nonostante questa radice, la produzione risulta fresca
e moderna, valorizzando una scrittura ricca di personalità. Micarelli
(presumibilmente in piena autonomia produttiva e arrangiativa) sfrutta una
tessitura sonora prevalentemente elettronica, conferendo all'opera una
leggerezza e un'attualità che ne facilitano l'ascolto.
La narrazione, come dichiarato dall'artista stesso, è
totalmente autobiografica e intrisa di un bisogno fondamentale di "tornare
a casa" attraverso gli affetti, i ricordi e il senso di appartenenza.
Sebbene questa fortissima visione introspettiva possa talvolta apparire
eccessiva, confinando il concept in una dimensione molto privata, la purezza
e l'onestà disarmante della penna di Micarelli riescono a superare ogni
potenziale riserva, giustificando eventuali ingenuità stilistiche. L'artista
dimostra una capacità innata di trasformare il vissuto in musica, trasformando
l'intimo in qualcosa di condivisibile.
Tra i brani spicca in particolare la già citata Teate,
vero e proprio inno identitario con un incisivo ritornello di impronta
squisitamente melodica italiana. Ma l'album sorprende anche con tracce meno
convenzionali: ad esempio Hulkmania, un inaspettato omaggio a Hulk
Hogan, capace di unire l'emozione personale all'iconografia pop. Non mancano
momenti di riflessione sociale, come in Basta, che affronta con
franchezza l'ipocrisia contemporanea.
In sintesi, Andyamo è un atto di coraggio e un
percorso emotivo sincero e stratificato. Andy Micarelli si conferma un
cantautore fedele alla propria essenza, capace di offrire una musica che,
sebbene semplice e leggera nella forma, possiede la rara qualità di parlare al
cuore e alla memoria dell'ascoltatore, trovando le coordinate per il
"senso di casa" in ognuno di noi.
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