E’ online il numero di
marzo di MAT 2020,
nell’occasione improntato al ricordo di Francesco Di Giacomo… e non poteva essere
diversamente. Spesso le nostre azioni quotidiane sono guidate da scopi precisi
e diventa quasi naturale “sfruttare” in modo indotto accadimenti che non ci
coinvolgono personalmente… ma ecco lo strano della situazione, Francesco era
quasi uno di famiglia, anche per chi non lo conosceva personalmente, e la sua
celebrazione è nata spontanea, adeguata alla reazione che si ha quando uno “di famiglia”
se ne va, e con questa chiosa viene spontaneo parlare e scrivere di un gigante
della musica italiana. Dalla rete è arrivata enorme dimostrazione di affetto e
MAT 2020, oltre a dedicargli la copertina realizzata da Francesco Pullè, presenta una serie di ritratti /ricordi, come
quello di Marcello Todaro - primo
chitarrista del Banco - o quello di Gianni
Leone, e ancora quello del “fratello” Aldo
Pancotti e di Stefano Pietrucci, che ha lanciato qualche
immagine direttamente dall’ultimo brindisi con Big Francesco.
Cos’altro contiene MAT
2020 di Marzo? In ordine sparso… E’ tempo di FIM e Massimo Gasperini,
della BWR, ne parla a 360 gradi; nella sezione “live”, Francesco Pullè ci
racconta la sua esperienza con i Quintorigo,
mentre l’Italia conosce la musica sorprendente del californiano Kelley Stoltz, di passaggio in Liguria;
un racconto singolare è quello di Stefano Pietrucci che ci parla del nuovo cittadino
onorario italiano Roger Waters; Loretta Ramognino ci descrive il nuovo
album del cantautore Nicola Pisu
mentre Luca Olmeda presenta il suo
libro, “Passione”; ancora… Claudio Milano propone un breve saggio
su “Pawn Hearts”, mentre dalla
produzione “Toten Schwan” emerge la
proposta “Eco del Baratro”. Angelo De Negri si è tuffato in
un’operazione che probabilmente non è mai stata realizzata, una ricerca storica
dei legami tra musica prog e il Festival di Sanremo. Resistono alcune delle
rubriche storiche: il blues di Fabrizio
Poggi (ma dopo i suoi enormi successi americani occorrerà parlare di lui!),
il prog “dell’altro mondo” di Mauro
Selis - titolare al contempo della
sezione psicologica/musicale - la “dichiarazione d’amore” di Gianni
Sapia, le “perle nascoste” di Riccardo Storti e il “Once I wrote some poems”, di Alberto Sgarlato.
Ancora tanta
informazione, tra nuove scoperte e antiche conoscenze, con un po’ di tristezza
nel cuore, per un “vicino di casa” che ha intrapreso con largo anticipo un
percorso “alternativo”, premurandosi però di lasciare SUE tracce indelebili,
per non dimenticarlo mai.
Ma quando e come nasce MAT2020?
La fine del 2012 ha
visto la nascita di questo nuovo progetto editoriale targato MusicArTeam, e quindi realizzato
sull’asse Savona-Genova.
Il nome del web
journal è MAT2020, un contenitore
musicale che esce con cadenza variabile, ma decisamente importante.
Un po’ di storia.
Esisteva un tempo un
settimanale che ha rappresentato il punto di riferimento per i giovani degli
anni ’70, CIAO 2001. Quel
giornalismo musicale ha fatto scuola e ha permesso ai molti neo appassionati di
ottenere una buona informazione/formazione, in epoche in cui la globalizzazione
era solo nella testa di Pete Townshend…
appunto un genio.
Ripercorrere quel
sentiero è impossibile, e il fascino - e il costo - della carta stampata si
scontra con un mondo che evolve e vive sul web, fornendo notizie in tempo
reale, ma…
MusicArTeam si è messa alla prova, realizzando un progetto ambizioso, un
e-journal che vuole ricalcare la
logica dell’antico CIAO 2001, con la certezza di non potersi neanche avvicinare
al pionierismo di quei giornalisti innovatori, ma potendo contare su esperienza
e conoscenza e, soprattutto, voglia di condividere la musica.
Si potrà godere
dell’effetto quasi fisico del voltare pagina a colpi di mouse, per scoprire le
rubriche, i concerti vissuti in diretta
e quelli ancora da vedere, i ritratti,
le news, i link, le immagini, e
molte altre cose.
Tanti i collaboratori, tutti esperti del settore e
conosciuti in ambito giornalistico… una ventina di anime entusiaste di affrontare
una nuova avventura.
Tutto è gratuito, e
dopo aver espletato la piccola formalità dell’iscrizione, utile a
monitorare il numero delle adesioni,
sarà disponibile il numero appena sfornato e tutti gli arretrati, sfogliabili a
colpi di mouse, carichi di link e di video collegati.
E’ anche possibile
scaricare la versione in PDF e
quella per iPhone e affini.
Ma perché MAT 2020?
Nell’introduzione del
numero zero il segreto viene svelato.
Come fare?
Inserire
l’indirizzo www.mat2020.com
e seguire le istruzioni.
A questo punto
basteranno pochi clic e circa un minuto di attesa, il tempo necessario per
caricare il “vostro” MAT 2020.
E da quel momento in poi sarà impossibile separarsene!
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