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domenica 23 marzo 2014

E' uscito MAT2020 di Marzo



E’ online il numero di marzo di MAT 2020, nell’occasione improntato al ricordo di Francesco Di Giacomo… e non poteva essere diversamente. Spesso le nostre azioni quotidiane sono guidate da scopi precisi e diventa quasi naturale “sfruttare” in modo indotto accadimenti che non ci coinvolgono personalmente… ma ecco lo strano della situazione, Francesco era quasi uno di famiglia, anche per chi non lo conosceva personalmente, e la sua celebrazione è nata spontanea, adeguata alla reazione che si ha quando uno “di famiglia” se ne va, e con questa chiosa viene spontaneo parlare e scrivere di un gigante della musica italiana. Dalla rete è arrivata enorme dimostrazione di affetto e MAT 2020, oltre a dedicargli la copertina realizzata da Francesco Pullè, presenta una serie di ritratti /ricordi, come quello di Marcello Todaro - primo chitarrista del Banco - o quello di Gianni Leone, e ancora quello del “fratello” Aldo Pancotti e di Stefano Pietrucci, che ha lanciato qualche immagine direttamente dall’ultimo brindisi con Big Francesco.
Cos’altro contiene MAT 2020 di Marzo? In ordine sparso… E’ tempo di FIM e Massimo Gasperini, della BWR, ne parla a 360 gradi; nella sezione “live”, Francesco Pullè ci racconta la sua esperienza con i Quintorigo, mentre l’Italia conosce la musica sorprendente del californiano Kelley Stoltz, di passaggio in Liguria; un racconto singolare è quello di Stefano Pietrucci che ci parla del nuovo cittadino onorario italiano Roger Waters; Loretta Ramognino ci descrive il nuovo album del cantautore Nicola Pisu mentre Luca Olmeda presenta il suo libro, “Passione”; ancora… Claudio Milano propone un breve saggio su “Pawn Hearts”, mentre dalla produzione “Toten Schwan” emerge la proposta “Eco del Baratro”. Angelo De Negri si è tuffato in un’operazione che probabilmente non è mai stata realizzata, una ricerca storica dei legami tra musica prog e il Festival di Sanremo. Resistono alcune delle rubriche storiche: il blues di Fabrizio Poggi (ma dopo i suoi enormi successi americani occorrerà parlare di lui!), il prog “dell’altro mondo” di Mauro Selis - titolare al contempo  della sezione psicologica/musicale - la “dichiarazione d’amore”  di Gianni Sapia, le “perle nascoste” di Riccardo Storti e il “Once I wrote some poems”, di Alberto Sgarlato.
Ancora tanta informazione, tra nuove scoperte e antiche conoscenze, con un po’ di tristezza nel cuore, per un “vicino di casa” che ha intrapreso con largo anticipo un percorso “alternativo”, premurandosi però di lasciare SUE tracce indelebili, per non dimenticarlo mai.

Ma quando e come nasce MAT2020?

La fine del 2012 ha visto la nascita di questo nuovo progetto editoriale targato MusicArTeam, e quindi realizzato sull’asse Savona-Genova.
Il nome del web journal è MAT2020, un contenitore musicale che esce con cadenza variabile, ma decisamente importante.

Un po’ di storia.

Esisteva un tempo un settimanale che ha rappresentato il punto di riferimento per i giovani degli anni ’70, CIAO 2001. Quel giornalismo musicale ha fatto scuola e ha permesso ai molti neo appassionati di ottenere una buona informazione/formazione, in epoche in cui la globalizzazione era solo nella testa di Pete Townshend… appunto un genio.
Ripercorrere quel sentiero è impossibile, e il fascino - e il costo - della carta stampata si scontra con un mondo che evolve e vive sul web, fornendo notizie in tempo reale, ma…
MusicArTeam si è messa alla prova, realizzando un progetto ambizioso, un e-journal che vuole ricalcare la logica dell’antico CIAO 2001, con la certezza di non potersi neanche avvicinare al pionierismo di quei giornalisti innovatori, ma potendo contare su esperienza e conoscenza e, soprattutto, voglia di condividere la musica.
Si potrà godere dell’effetto quasi fisico del voltare pagina a colpi di mouse, per scoprire le rubriche, i concerti vissuti in diretta e quelli ancora da vedere, i ritratti, le news, i link, le immagini, e molte altre cose.
Tanti  i collaboratori, tutti esperti del settore e conosciuti in ambito giornalistico… una ventina di anime entusiaste di affrontare una nuova avventura.
Tutto è gratuito, e dopo aver espletato la piccola formalità dell’iscrizione, utile a monitorare  il numero delle adesioni, sarà disponibile il numero appena sfornato e tutti gli arretrati, sfogliabili a colpi di mouse, carichi di link e di video collegati.
E’ anche possibile scaricare la versione in PDF e quella per iPhone e affini.
Ma  perché MAT 2020?
Nell’introduzione del numero zero il segreto viene svelato.
Come fare?
Inserire l’indirizzo  www.mat2020.com e seguire le istruzioni.
A questo punto basteranno pochi clic e circa un minuto di attesa, il tempo necessario per caricare il “vostro” MAT 2020.
E da quel momento in poi sarà impossibile separarsene!

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