Hello,
compie
gli anni oggi, 8 settembre, Ray Wilson, conosciuto come l'ultimo
cantante dei Genesis. Ottima voce,
fu notato dopo che un brano del suo gruppo, gli Stiltskin, fu usato per una
nota pubblicità.
Restò nei
Genesis, ormai ridotti a duo, dal 1997 al 1998, ma le scarse vendite del disco
"Calling all station", e le
poche prevendite dei concerti, convinsero Tony Banks e Michael Rutherford a
chiudere il capitolo Genesis.
Ray
prosegue una carriera da solista, una band dove ripropone i brani dei Genesis.
Spesso in
prima fila con concerti per beneficenza, soprattutto per le malattie
neuromuscolari come la SLA.
Happy
Birthday Ray
Wazza
(Un'intervista del 2016… per conoscerlo meglio)
Ciao Ray, grazie per la disponibilità. E’ un grande onore e piacere
conoscerti. Apprezzo moltissimo l’idea della tua fondazione
(http://www.raywilsonfoundation.org)
ma quello che più mi ha colpito è il motto legato a questa fondazione: “Io
do quello che ho avuto”: hai avuto tanto dalla vita e senti il bisogno di ridare quello che hai
avuto alla gente che ne ha bisogno. Da dove nasce l’idea di
dar vita a una fondazione benefica e perchè per te è cosi importante fare
del bene agli altri?
Penso che chiunque debba e possa fare qualcosa per gli altri nella
misura e modo in cui può farlo in termini di tempo e denaro. Molta gente fa
beneficenza nel mondo, si impegna a fare qualcosa per gli altri, ognuno a suo
modo. Io, che mi ritengo molto fortunato perchè faccio il musicista per vivere,
ed è quello che volevo, sento che devo ridare qualcosa indietro alla vita, come
in una forma di ringraziamento.
Perchè secondo te chi ha questo onore e questo privilegio di vivere di
musica a livello internazionale non si impegna, non si espone, non si impegna
per iniziative come questa?
Eh… bella domanda direi… io vorrei che qualcuno lo facesse. Ognuno è
libero, vivendo in democrazia, di fare le proprie scelte e vivere come
preferisce, ma non ne ho idea.
Quello che trasmetti, quello che mi arriva, è che hai una forte spinta,
una forte energia da dentro che ti porta a fare questo. Si sente davvero che ci
credi e lo vuoi. Come scegli gli eventi, le attività a cui la tua fondazione
partecipa?
Lascio che sia la sincronia delle cose a scegliere che le situazioni
succedano, che gli eventi accadano. La cosa bella per me è che sono nella
posizione per cui queste cose possono accadere, ed è una bella posizione. Posso
portare una band, produrre una serata. Sono fortunato, non devo aspettare che
le situazioni si presentino, ma posso proporle. In passato con il mio manager
abbiamo creato eventi appositamente, posso essere libero di decidere di far
accadere qualcosa. E’ bello anche che un mio fan, un fan della mia musica, mi
proponga una serata di beneficenza e che io dica…certo,
che bello!
Come sei entrato a contatto con il Centro Clinico Nemo (http://centrocliniconemo.it/) e quanto
SLA e SMA sono parte della tua vita? Hai un coinvolgimento personale?
Assolutamente no, è un argomento nuovo per me. Ho visitato il Centro, ma
non avevo idea di cosa mi aspettasse. E’ una situazione totalmente nuova per
me, che si è presentata per caso e non avevo idea di cosa fosse. Mi hanno
proposto questa serata, mi è piaciuta la motivazione, il fine della serata, e
con entusiasmo la farò.
Hai avuto una grandissima carriera dai Guaranteed Pure, Siltskin, Genesis e Cut e poi la tua carriera solista. Usando la tua voce come minimo comun denominatore fra tutti questi progetti, cosa li accomuna?
Poco tempo fa ho suonato con un pianista jazz, uno dei più famosi in
Polonia, ho suonato un pezzo di Billy Joel e la gente era sorpresa che io
cantassi quel tipo di canzone, che sembra non sia affine al mio mondo, ma in
realtà tutta la musica bella lo è. Quando ho suonato a Milano anni fa ho fatto
ovviamente i pezzi dei Genesis, ma ho anche scritto per Armin Van Buuren,
famoso Dj, ho suonato con Dolores O’ Riordan dei Cranberries sempre qui a
Milano. Per me la cosa più importante è la mia voce, questa è quella che ho,
questo è quello che posso fare. Mi piace cantare belle canzoni, non importa
siano jazz, blues, soul o altro. Mi piace la musica melodica, la musica
passionale ungherese, mi piace la musica che dia emozioni indipendentemente che
sia classica o rock.
Cosa hanno significato per te i Genesis nella tua carriera? Eri già loro
fan o sei finito nel progetto per le famose sincronie situazioni
di cui parlavamo prima?
Non ero un super fan, ma neanche un neofita, diciamo una via di mezzo.
Avevo “Abacab” e “Genesis” come loro album. Quando sono entrato nei Genesis era il
momento top della carriera e a quel punto era difficile distinguere quale
canzone era dei Genesis e quale fosse di Phil Collins. Quando ho iniziato a
cantare con loro e ho scoperto di più della loro musica sono diventato molto
più fan. Collaborando, lavorando a stretto contatto ovviamente con Steve
Hackett, ho scoperto parte della loro musica degli inizi a cui non avevo dato
la giusta attenzione che meritava. Ma a me piace continuare ad imparare, a
scoprire nonostante io abbia oggi 47 anni.
Hai avuto diverse collaborazioni importanti, da Joe Jackson, Dolores O’ Riordan
citata prima, RPWL, Pink Flyod, Scorpions. Vorresti cantare con qualcuno in
particolare?
Bruce Springsteen!!! Quando ero ragazzo mio padre suonava Neil Young,
Bob Dylan, Bruce Springsteen, Jackson Browne quindi questa musica scorre nelle
mie vene, è nel mio sangue, nel mio DNA. Come cantante dal vivo, come Rock Show
è in assoluto il migliore. E’ incredibile quello che continua a fare, i suoi
lunghi live. Amerei stare sul palco con la E-Street Band, è un peccato che
Clarence Clemons sia scomparso, sarebbe stato bellissimo suonare con lui.
Che musica ascolti abitualmente?
Il mio primo amore musicale è stato David Bowie. Mi piacciono i
cantautori che ho nominato prima, ma i miei ascolti sono cambiati nel tempo.
Nel ’90 Eels, Radiohead e i Live. In tempi più recenti Ryan Adams e musica
più acustica; forse per questo il mio ultimo album è acustico.
C’è una domanda che vorresti ti facessero e che non ti hanno mai fatto?
Questa è una ottima domanda, proprio per ultima dovevi farmela? Ci
sarebbe qualcosa di politico di cui parlare ma non sarebbe cool
per un
musicista. Sono preoccupato dall’aumentare delle frasi, dei
commenti che arrivano da destra, questo mi fa veramente paura. Potrebbe essere
pericoloso parlarne, ma io non voglio questo tipo di società in nessuna
società, lo vedo in Polonia dove vivo, lo vedo in nella mia patria di origine e
questo significa isolamento e non capisco la logica di questa cosa, perchè
sarebbe meglio stare tutti insieme.
Grazie mille davvero per il tuo impegno, la passione e il tempo che ci
hai dedicato.
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