Racconti
sottoBanco
Il 30 marzo 2017,
dopo il “rinvio” di novembre, il Banco del Mutuo
Soccorso torna in concerto a Brescia.
In attesa del ritorno
alla normalità ricordiamo questa serata!
Wazza
Banco del
Mutuo Soccorso
al
Palabanco di Brescia
30 marzo
2017
Di Daniele
Raimondi
Alle ore 21:50 si apre
il palco e la mente corre: “Voglio solo dire una cosa, lo dico dopo 30 anni,
senza nessuna retorica, il Rock è pieno di Rockstar, ma di un solo Banco del
Mutuo Soccorso” (Francesco Di Giacomo).
Il Banco, un suono
organico, che scorre su un piano sonoro, una melodia che rischiara e rivela la
superficie, complici di emozioni e classici senza tempo, una geniale
intuizione. Sul palco “con tutte le tastiere del mondo” Vittorio Nocenzi, lo
accompagnano, Filippo Marcheggiani (chitarra), Nicola Di Già (chitarra), Marco
Capozzi (basso), Augusto Zanonzini (batteria) e Tony D'Alessio (voce), guest
Viola Nocenzi (cori).
In scaletta, brani che
appartengono a quel genere musicale che sta a cuore ai fans, raggiungono vette
sublimi o ammalianti melodie, dove le tastiere, le vibranti corde e una
possente batteria, mantengono un rapporto strettissimo, per eleganza stilistica
e raffinatezza di tocco, di estrema vivacità e ricchezza tematica, che si
sviluppa in un’ampia effusione sonora.
In apertura:
"Metamorfosi" a seguire "Cento mani e cento occhi",
"Il ragno", "La conquista della posizione eretta",
"Canto nomade per un prigioniero politico", "Canto di
primavera", "Paolo Pà", "Roma-Tokyo",
"L'evoluzione", "R.I.P.", "Moby Dick" e chiusura
con "Traccia 1". Con tutto il pubblico in piedi ad applaudire, la band
torna su palco ed ecco le prime note di "Non mi rompete" con il
pubblico che l’accompagna. Un Vittorio ispirato, che le intemperie del tempo
non lo hanno frenato, a ruota libera, racconta storie ed aneddoti e di come, un
giorno, sono nate certe partiture. Filippo, a tutto palco, sempre prezioso, un
musicista da mettere in “banca”. Nicola si inserisce puntuale e le corde le fa
vibrare. Marco, schivo alle luci della ribalta, un manico che impone il ritmo.
Augusto si sente il martello possente e con un assolo da lunghi applausi. Ora,
mi sia permesso una nota d’applauso a Tony D'Alessio (voce), non è cosa facile
sostituire Francesco, ma con una grande espressività, il senso melodico e
l’estensione vocale, lo pone al servizio della musica ricca di verve, ma anche
di momenti riflessivi.
Sul palco, con
autorevolezza e senza sbavature, una ricchezza di architetture musicali, dense
di straordinari passaggi, incastonati con il giusto rilievo, in primo piano.
Una fusione, dalle travolgenti, alle affascinanti e melodiche partiture, con il
Banco che si muove con disinvoltura tra suggestioni varie e le influenze del
rock progressivo, il live, si svolge nel perimetro di un affresco storico
musicale, ben conosciuto e definito.
Gran successo e tutto
il numeroso pubblico in piedi ad attribuire un lungo applauso, un bagno di
folla con strette di mano, foto e autografi. Grazie Vittorio, per quello che
hai seminato e quello che seminerai ancora, un patrimonio da conservare, con
una Band che guarda al futuro, un motivo in più per festeggiare.
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