Libro: The Who e Roger Daltrey in Italia
Autore: Antonio Pellegrini
Casa editrice: Chinaski edizioni
Anno: 2016
Commento di Fabio Rossi
Il
musicista e saggista genovese Antonio Pellegrini,
già membro della formazione ligure dei Biosound, ha esordito nel mare magnum
della saggistica musicale nell’ottobre del 2016 con il libro The Who e Roger Daltrey in Italia, pubblicato
dalla Chinaski Edizioni (ora divenuta Officina di Hank).
Lo
storico gruppo britannico è tra i più amati da Antonio e lo si percepisce
chiaramente leggendo il testo che trasuda passione infinita nei confronti di
Townshend e compagni. L’autore ha inteso raccontare l’esperienza che gli Who e
Daltrey hanno vissuto col pubblico italiano, benché le loro esibizioni nel
nostro Paese contino ben poche date a fronte di una carriera lunghissima.
Introdotta
da una prefazione del musicologo Athos Enrile, che ci conduce nell’universo The
Who corredando il suo scritto con un’intervista a Simon Townshend, fratello di
Pete, e da una premessa dell’autore, l’opera inizia con la descrizione dei
primi show della band tenuti nella nostra penisola nel 1967 (23 febbraio,
doppio concerto al Palazzetto dello Sport di Torino - 24 febbraio, doppio
concerto al Palazzetto dello Sport di Bologna - 25 febbraio, Palalido e Piper
di Milano - 26 febbraio al Palazzetto dello Sport e al Piper Club di Roma). Le
informazioni raccolte su questo tour non sono numerose in quanto, malgrado la
gran quantità di date, la schiera di spettatori fu davvero ristretta. Per ammirare
ancora il combo in azione, i fan dovranno attendere ben cinque anni in
occasione del tour a supporto di un album epocale come Who’s Next. Nel frangente,
però, gli Who si limiteranno a suonare da noi soltanto il 14 settembre al
Palaeur di Roma, per poi snobbarci completamente. Si deve arrivare addirittura all’11
giugno del 2007 per rivederli in Italia e precisamente all’Arena di Verona. Roger
Daltrey, con una propria band, si esibirà nel 2012 a Padova, Genova, Torino,
Trieste, Firenze, Roma (per due date) e Milano, riproponendo Tommy e altri
classici. Infine, nel 2016 gli Who torneranno a Bologna e a Milano.
Antonio
ha cercato con tenacia le testimonianze di chi era presente, le setlist,
curiosità varie e non ha lesinato nel mettere a disposizione i suoi ricordi
personali. Un capitolo intitolato “Approfondimenti” esamina alcune tematiche grazie
a due interviste fatte a Tony Face e al sottoscritto. Nella prima con Tony si esplora
il mondo dei Mods, mentre nella seconda l’argomento si focalizza
sostanzialmente sui motivi per i quali gli Who abbiano suonato così poco qui da
noi. Loro, al pari di tante altre band, ci evitavano come la peste bubbonica a
causa dei violenti scontri tra le forze dell’ordine e i cosiddetti “autoriduttori”
che urlando il politicizzato slogan “La musica si ascolta, non si paga” hanno arrecato
un danno irreversibile ai tanti giovani che avrebbero gradito assistere in
quegli anni d’oro agli incendiari spettacoli di Led Zeppelin, Santana, The Who,
Rory Gallagher e mi fermo qui, perchè la lista sarebbe interminabile.
La
parte conclusiva del libro è dedicata a un’approfondita analisi dei dischi che
gli Who hanno portato in tournée in Italia e ad alcuni brevi cenni biografici afferenti alle vicissitudini del gruppo. Il saggio è piuttosto breve, originale per la
specificità della materia trattata, e s’intuisce che scriverlo non è stata
un’impresa semplice data l’esiguità delle fonti disponibili.
La
lettura, molto scorrevole e senza troppe pretese di saccenteria, rendono The
Who e Roger Daltrey in Italia, arricchito da un bel fascicolo fotografico
con alcuni scatti inediti, un prodotto fruibile e accessibile a tutti.
Consigliato
soprattutto ai ragazzi che coltivano il desiderio di imparare qualcosa sulla
musica che conta.
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