Artista:
Kryuhm
Album:
Only In My Mind
Genere:
Heavy/Doom Metal
Anno:
2022
Casa discografica: Black Widow Records
Commento
di Fabio Rossi
Tracklist:
1.Welcone
To My World
2.The
Evolution
3.My
Life
4.
Danze Macabre Sui Fuochi
5.Only In My Mind
6.Intro
Nightmare
7.
In The Nightmare
8.Conan
Line Up
Daniele “Ozzy”Laurenti (voce e
chitarra), Andrea Fracca (chitarra solista), Francesco Sterzi (basso), Luca
Lucchini (batteria)
Special Guest
Federico Dalla Benetta (Riul Doamei, Nero The Fall Of Rome) e John Goldfinch (L'Impero Delle Ombre)
In quasi un quarto di secolo i
veronesi Kryuhm sono stati in grado di
pubblicare soltanto un demo nel 2001. Cambi di formazione, problemi di ogni sorta
e lunghi periodi di stop hanno inficiato la carriera della band e solo oggi
siamo in grado di conoscerli adeguatamente grazie all’album di debutto uscito alla
fine del decorso anno. La loro storia artistica, quindi, va di pari passo con
quella di innumerevoli altri gruppi che, seppur dotati di talento, faticano a
districarsi nel mare magnum dell’underground nostrano. Only In My Mind è un disco verace fortemente
ancorato all’old style, visto che la derivazione dai Black Sabbath, Angel
Witch, Iron Maiden, Candlemass, Dio, Mercyful Fate appare palese senza, però, cadere
nel banale.
Le tracce proposte, tutte cantate in
inglese, eccezion fatta per Danze Macabre tra i Fuochi, in cui il
singer, nonché chitarrista, Daniele “Ozzy” Laurenti canta in italiano,
sono di pregevole fattura ed evidenziano un’ottima coesione tra i membri del gruppo.
A proposito di Daniele, la sua somiglianza con lo stile di Bruce Dickinson è a
dir poco notevole. L’atmosfera è plumbea, oscura e il metal la fa da padrone
con un approccio doom piuttosto evidente. Una miscela sonora accattivante e
senza cali di tensione, otto composizioni arcigne, decise e prive di fronzoli,
con vertici creativi raggiunti in particolar modo in Welcome To My World,
track d’apertura, In The Nightmare e nella citata Danze Macabre Sui
Fuochi, dove va segnalata la partecipazione di John Goldfish (L’Impero Delle
Ombre).
Una musica piuttosto legata al
passato - meglio così, almeno per chi scrive - che troverà estimatori in chi
ama l’heavy metal classico con un approccio umbratile.
Complimenti alla casa discografica
genovese Black Widow per essersi accaparrati questo bel combo, con la speranza
che non si debba aspettare altri vent’anni per un altro lavoro. Lasciamo queste
prerogative ai Tool.
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