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mercoledì 12 aprile 2023

Kryuhm-"Only In My Mind", commento di Fabio Rossi

 


Artista: Kryuhm

Album: Only In My Mind

Genere: Heavy/Doom Metal

Anno: 2022

Casa discografica: Black Widow Records


Commento di Fabio Rossi


Tracklist:

1.Welcone To My World

2.The Evolution

3.My Life

4. Danze Macabre Sui Fuochi

5.Only In My Mind

6.Intro Nightmare

7. In The Nightmare

8.Conan

 

Line Up

Daniele “Ozzy”Laurenti (voce e chitarra), Andrea Fracca (chitarra solista), Francesco Sterzi (basso), Luca Lucchini (batteria)

Special Guest

Federico Dalla Benetta (Riul Doamei, Nero The Fall Of Rome) e John Goldfinch (L'Impero Delle Ombre)

In quasi un quarto di secolo i veronesi Kryuhm sono stati in grado di pubblicare soltanto un demo nel 2001. Cambi di formazione, problemi di ogni sorta e lunghi periodi di stop hanno inficiato la carriera della band e solo oggi siamo in grado di conoscerli adeguatamente grazie all’album di debutto uscito alla fine del decorso anno. La loro storia artistica, quindi, va di pari passo con quella di innumerevoli altri gruppi che, seppur dotati di talento, faticano a districarsi nel mare magnum dell’underground nostrano. Only In My Mind è un disco verace fortemente ancorato all’old style, visto che la derivazione dai Black Sabbath, Angel Witch, Iron Maiden, Candlemass, Dio, Mercyful Fate appare palese senza, però, cadere nel banale.

Le tracce proposte, tutte cantate in inglese, eccezion fatta per Danze Macabre tra i Fuochi, in cui il singer, nonché chitarrista, Daniele “Ozzy” Laurenti canta in italiano, sono di pregevole fattura ed evidenziano un’ottima coesione tra i membri del gruppo. A proposito di Daniele, la sua somiglianza con lo stile di Bruce Dickinson è a dir poco notevole. L’atmosfera è plumbea, oscura e il metal la fa da padrone con un approccio doom piuttosto evidente. Una miscela sonora accattivante e senza cali di tensione, otto composizioni arcigne, decise e prive di fronzoli, con vertici creativi raggiunti in particolar modo in Welcome To My World, track d’apertura, In The Nightmare e nella citata Danze Macabre Sui Fuochi, dove va segnalata la partecipazione di John Goldfish (L’Impero Delle Ombre).

Una musica piuttosto legata al passato - meglio così, almeno per chi scrive - che troverà estimatori in chi ama l’heavy metal classico con un approccio umbratile.

Complimenti alla casa discografica genovese Black Widow per essersi accaparrati questo bel combo, con la speranza che non si debba aspettare altri vent’anni per un altro lavoro. Lasciamo queste prerogative ai Tool.   




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