The Diogenes - Qui Pourrait Craindre Le Bien? (Luminol
Records, 2024)
Di Luca Paoli
Mi succede, ultimamente, di ricevere richieste
d’ascolto di dischi che non rientrano nel mio orticello confortante e, devo
dire che, dopo aver vinto una certa pigrizia e dopo averlo “assorbiti” mi hanno
colpito favorevolmente.
A volte basta poco… bisogna liberarsi da certi preconcetti
e buttarsi nelle nuove (per me) avventure soniche.
Questo è successo con “Qui Pourrait Craindre
Le Bien?”, album punk, grunge della band francese The Diogenes
uscito da pochi giorni per la sempre attenta etichetta Luminol Records.
La rock band è formata da Mathieu Torres
alle chitarre, alla voce ed autore dei testi, da Lionel Hazan al basso, Heiva
Arnal alla batteria, Clément Chevalier alla chitarra, Stéphanie
Artaud alla voce e alla direzione artistica ed infine citiamo anche Hugo
Lemercier che si è occupato della registrazione, del mixing e del
mastering.
Si può leggere dal comunicato stampa che non
sono solo una rock band; nonostante gli abiti bianchi che evocano un'immagine di
borghesia soddisfatta del proprio status, è un veicolo per l'attivismo
anticapitalista. Il gruppo cerca spazi per esprimere una critica militante e
diffondere un messaggio anticapitalista anche in contesti più convenzionali,
talvolta 'hackando' grandi festival. Le tracce dell'album " Qui Pourrait
Craindre Le Bien?” promuovono la decrescita, mettendo
in evidenza alternative sociali e solidali, e cercano di irrompere in ambienti
di ascolto solitamente conformi e 'sterilizzati' dagli standard industriali. Il
loro approccio etico e rigoroso richiama alla mente quello del compianto Steve
Albini. "Se sconvolgiamo troppo la borghesia, non capirà mai nulla",
dichiarano i Diogenes, quindi giocano sull'umorismo e sulla derisione.
Dal punto di vista musicale la proposta vede non solo il rock
muscolare ma anche momenti di indubbia raffinatezza musicale e stilista
evidenziando il valore compositivo e strumentale dei Nostri.
Gli undici brani (scritti negli ultimi due decenni) che
compongono la scaletta del disco sono, sì, un pugno nello stomaco, ma fanno
riflettere l’ascoltatore e, come scritto sopra, sanno anche suonare raffinati.
Il punk storico che viene attraversato da umori grunge degli
anni ‘90s e da una certa psichedelia è certo una proposta molto interessante,
resa attuale dai suoni di oggi, anche per i palati più fini che magari, come
me, non sono proprio dei cultori del genere.
Se devo scegliere dei brani dalla scaletta da proporvi
partirei proprio dalla traccia iniziale, “The Pillow”, che
evidenzia un gran lavoro di basso ed i grandi riff delle chitarre che portano
il punk verso territori più rock nel senso classico del termine e che racconta
dell’isolamento dell’ uomo e dei suoi disturbi mentali.
"Religion Cathodique" è un brano punk puro,
eseguito con maestria tecnica, che esplora e critica il discorso prevalente
veicolato dai mass media. Questi ultimi sono visti come artefici della
propaganda e dei dogmi di pensiero delle nostre società moderne.
Poi non posso non citare “Pink Song”, brano
dall’andamento più complesso per i suoi cambi di tempo ed umori ed ottimamente
interpretata dalla voce di Mathieu Torres … anche in questo brano si può apprezzare
l’ottimo lavoro della sezione ritmica e delle chitarre sempre protagoniste sia
quando graffiano che quando accarezzano.
“The Hole” è un altro grande brano che
racconta dei veleni della quotidianità e che mostra anche il lato pop della
band nonostante non rinuncia a mo0strare i muscoli quando serve.
Infine, vorrei citare “Beyond Myself”,
brano dal ritmo contagioso che parla del dominio dei mass media e che,
musicalmente, presenta un momento di pura raffinatezza con uno stupendo solo di
chitarra.
Ho citato solo quei brani che più mi hanno
colpito ma vi assicuro che tutto il lavoro è estremamente interessante ed
ottimamente interpretato e presenta inserti strumentali di sicuro pregio.
I testi poi sono sarcastici, ironici e
evidenziano e denunciano il periodo negativo che l’umanità sta vivendo e lo
fanno con un sound si granito ma anche con un certo gusto raffinato che nel
punk e nel grunge non spesso capita di ascoltare.
TRACK LIST
01- Pillow
02 - Gluttony
03 - Religion Cathodique
04 - Tiny Lighted Window
05 - The Lord
06 - Néo-libéralise moi
07 - The Hole
08 - Beyond myself
09 - Pink Song
10 - Touche ma bite
11 - Sacrifice à Dieu
merci beaucoup :)
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