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lunedì 5 settembre 2016

MICHELE GAZICH - “LA VIA DEL SALE”, di Andrea Zappaterra


MICHELE GAZICH: esce il 29 settembre LA VIA DEL SALE, un disco sull'Europa di oggi, fatta di biblioteche sommerse, città distrutte, migrazioni e maestose rovine del terziario

MICHELE GAZICH  - “LA VIA DEL SALE”

Un tempo il sale era prezioso come l’oro e preziose erano anche le vie attraverso le quali veniva trasportato in tutto il mondo conosciuto: queste vie oggi hanno perso il loro senso originario e i luoghi che esse percorrevano sono abbandonati, quasi dimenticati. Un giorno anche gli oleodotti saranno dimenticati.”

Questa la prefazione scritta dall'autore stesso a La via del sale, un album particolare, ermetico, carico di significato, che come il sale che asetticamente nutre e purifica, sgradevole al palato ma necessario per la vita e la conservazione dei cibi.
Così sono i brani del disco, scarni, essenziali a volte pungenti, cantati con voce pastosa e roca, abrasiva come il sale, tracce nelle quali purgarsi dalle contaminazioni musicali esterofile.
Ne deriva un'atmosfera di penombra, paesaggi di montagna che sono scarsamente illuminati dal sole, spesso avvolti dalla nebbia, ma che conservano le tradizioni e le usanze antiche (anche grazie all'isolamento involontario) contrapposte al degenerare del nostro mondo moderno.
Questo è il lavoro di Michele Gazich, ricercare musicisti e strumenti tradizionali legati ai tempi che furono, quando la via era importante.

Ho recuperato questi strumenti arcaici e li ho accostati al mio violino, alla mia voce e ad altri voci e strumenti decisamente contemporanei, perché non volevo realizzare un’operazione nostalgica e revivalistica o un calligrafico esercizio di stile che non turbasse le coscienze. La vita è troppo breve per giocare. Ho perciò strappato questi strumenti alle loro terre e ho contestualizzato il loro rimpianto, il loro grido e il loro lamento in musiche e parole che ho composto oggi - qui ed ora - per raccontare l’Europa di oggi, fatta di resti industriali, maestose rovine del terziario, biblioteche sommerse dalle acque, città distrutte, migrazioni e barricate: le nostre contemporanee Vie del sale.

Gli strumenti sono quelli della tradizione classica e strumenti popolari che mai hanno avuto cittadinanza al di fuori dei lori ambiti, come il piffero dell’Appennino (un oboe popolare dal suono dolce e potente) e la zampogna del Sannio (dove la zampogna nacque, in epoca pre-romana).
Quello che ne deriva è un folkrock effettivamente italiano, senza riferimenti esterofili; risonante di strumenti folk effettivamente nostri e di melodie che rievocano la tradizione e la musica colta italiana e del mediterraneo, senza paura di contaminare i generi.
I testi offrono uno stile ermetico e anche un pò enigmatico, ricco di allusioni alte (da Paul Eluard a Giovanni della Croce, da testi della tradizione ebraica a Bartolo Cattafi), ed è tuttavia immediatamente decodificabile, fatto di parole piane, schiette, comprensibili.
Gazich trasforma il suo violino, simbolo della più alta speculazione intellettuale, legato al mondo della classica, in uno strumento di musica  popolare e arcaica.
All’interno de La via del sale, oltre a pifferi e zampogne troviamo la voce punk di Rita Lilith Oberti, il lamento siciliano di Salvo Ruolo e la voce del testimone tedesco Frank Deja.

Nel complesso un lavoro di ricerca tra antiche sonorità, tradizione, restauro musicale, dialetti disusi, ballate contadine (quando si festeggiava ogni evento come la vendemmia o la mietitura), un mondo sepolto nel nostro inconscio ancestrale che riemerge in queste canzoni, strappandoci emozioni che credevamo perse.


Testi e musiche di Michele Gazich

Arrangiamenti archi, arrangiamenti fiati: Michele Gazich

Registrato da Paolo Costola tra il 2 febbraio 2015 e il 17 gennaio 2016 presso lo studio MacWave di Brescia

Mixato da Paolo Costola e Michele Gazich tra il 20 gennaio e il 7 giugno 2016

Masterizzato da Paolo Costola 

Fotografia di copertina
(“Michele Gazich nell’atto di trasformare il sale in sale”): Giovanni Cavalli

Progetto grafico: Angela Iussig

Traduzione inglese con la supervisione di Mary Gauthier

Grazie a: Luca Barachetti, Giorgio Bombelli, Frank Deja, Enrico Fappani, Alexandra Lagorio, Nello Leandri, Corrado Mafioletti, Lara Molino, Giuseppe “Pinì” Moretti, Tommaso Alessandro Priviero, Claudio Raschini.
Stampato nel mese di giugno 2016 da Sonopress gmbh
per FonoBisanzio Editrice
Produzione esecutiva: Associazione Culturale Il Colore degli Angeli
Produzione artistica: Michele Gazich
© FonoBisanzio 2016



Bio
Michele Gazich è musicista, produttore artistico, autore, compositore, scrittore di canzoni. Attraverso le sue canzoni, Gazich è portatore di una visione totale della musica,insieme arcaica e contemporanea: come la sua voce, come il suo violino, strumento della più alta speculazione intellettuale, e al contempo fieramente popolare.
Michele Gazich opera professionalmente nel mondo della musica dall’inizio degli anni novanta, attraverso significativi e ripetuti tour in italia, Europa e USA.Numerosissime le collaborazioni: cantautori italiani e singer-songwriters statunitensi (tra cui Michelle Shocked e Mary Gauthier, da Eric Andersen a Mark Olson); orchestre; spettacoli teatrali; performances di poeti; colonne sonore cinematografiche; università e conservatori italiani ed esteri.
Michele Gazich, ad oggi, ha collaborato a più di cinquanta album, e otto a suo nome.
Artista sempre in viaggio, ogni anno più di cento concerti lo conducono in luoghi sempre diversi e sempre nuovi. Una dimensione di nomadismo artistico e di ricerca costante, che è diventata esistenziale. Michele Gazich, sempre con il suo violino: incarnazione contemporanea dell’ebreo errante.

Discografia:

Dieci canzoni di Michele Gazich (FonoBisanzio 2008)
Dieci esercizi per volare (FonoBisanzio 2010)
Collemaggio EP (FonoBisanzio 2010)
Il giorno che la rosa fiorì (FonoBisanzio 2011)
L’Imperdonabile (FonoBisanzio 2011)
Verso Damasco(FonoBisanzio 2012)
Una storia di mare e di sangue(FonoBisanzio 2014)
La via del sale(FonoBisanzio 2016)

Per approfondimenti e una visione dettagliata della biografia e del percorso artistico di Michele Gazich, per integrare questi brevi cenni si consiglia: www.michelegazich.it



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