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lunedì 10 ottobre 2016

BELZER - PICCOLI OGGETTI MECCANICI, di Andrea Zappaterra


BELZER - PICCOLI OGGETTI MECCANICI
di Andrea Zappaterra

Facendo questa piccola attività di ascolto di nuovi album mi sto rendendo conto di quanti talenti (per lo più nascosti) abbia l’Italia, moltitudini di giovani che con grande impegno e dedizione si cimentano nel difficile compito di esprimersi con parole e musica in un mondo che sembra sempre più alieno al buon gusto e alla cultura.
Mi capita spesso di sentire le mie sensazioni e le mie considerazioni espresse da questi gruppi, che al di la delle mode e delle convenzioni captano queste emozioni da me condivise e le mettono in musica come io meglio non saprei fare.
E’ il caso dei Belzer e del loro ultimo lavoro ”Piccoli Oggetti Meccanici”, un album piacevole, ricco di idee e buona musica, fresco e attuale, registrato con una cura che mi lascia piacevolmente stupito: allusioni e richiami alla nostra condizione sociale e relazionale messe su spartiti di raffinata ed elegante musica; temi sociali del vivere comune affrontati con garbo e senza urlare, utilizzando solo l'arma della riflessione e del buon gusto; i condizionamenti a cui rispondiamo meccanicamente senza nemmeno rendercene conto, che vanno dalla prevaricazione del proprio simile alla perdita di valori morali a discapito di uno sfrenato materialismo che ci spinge ad agire, anche inconsapevolmente, pur di ottenere l'immediato bisogno; la superficialità con cui affrontiamo i problemi del vivere comune per il sentito dire o perchè lo dice la TV, vero mezzo condizionante; l'immobilismo di chi ha paura del cambiamento pur vivendo male nel consueto.


I brani:
L’”Intro”, con il suono di un carillon che riproduce il lago dei cigni di Ciaikovskij, forse uno dei primi oggetti meccanici che abbia attirato l'uomo, per il mistero che un piccolo ingranaggio potesse produrre musica.
Orbite”, un brano melodico sull'attrazione amorosa che risponde a leggi imponderabili e imprescindibili.
Le (dovute) distanze”, una bella canzone molto ritmata con invocazioni al cambiamento positivo.
“Mi vivo male, un elenco dei nostri mali del vivere odierno, compresa la competizione tra le persone per futili motivi, la televisione con programmi alienanti, ecc... e la ricerca di un qualcosa di superiore.
Una prima collaborazione nel disco con Mauro Sabbione ha portato alla quinta traccia, “L’ignorante”‘, una descrizione della superficialità e il qualunquismo dilagante: “Non cerco dei valori ma solo cose di valore, io che non ho più sogni ma solo dei bisogni”. Bellissima e attuale più che mai, con ritmo “meccanico” che sottolinea il condizionamento.
Un brano lounge in “L’ultima parola”, che affronta i rapporti interpersonali in campo affettivo, e nuovamente Mauro Sabbione nella splendida Precauzione”, l'immobilismo che come un freno ci impedisce di cambiare la nostra vita.
Marco Fadda e Simone Arecco collaborano nell’ “L’uomo in aria, “sorride senza ridere e piange senza lacrime”, perchè vittima dell'indecisione.
Un attimo” è l'amara constatazione che è più facile arrendersi che affrontare drasticamente le prove a cui la vita ci sottopone.

La guerra è finita”, una splendida ballata in cui avviene finalmente la liberazione dai meccanismi e dai condizionamenti, e il sangue torna a scorrere.
Ed infine “Piccoli oggetti meccanici”, il brano che da il titolo all'album.

Concludendo, un sentito plauso a Giulio Belzer (voce, pianoforte e chitarra), Guido Buzzone (basso), Luciano Zambito (batteria) e Massimiliano Breveglieri (chitarra), i componenti della band,   per questo bel lavoro meritevole di ogni successo.

https://www.facebook.com/Belzer-22994987748/


Belzerband dal vivo con orchestra



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