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martedì 8 aprile 2014

Latte e Miele, Conferenza stampa, Genova, 26 marzo 2014, di Alberto Sgarlato


Latte e Miele
Conferenza stampa di presentazione:
“Passio secundum Matthaeum – The Complete Work”,
Genova, 26 marzo 2014

Si è tenuta nella mattina di mercoledì 26 marzo, al 29 Rosso di via del Campo a Genova, il museo recentemente allestito per omaggiare la tradizione cantautorale della città (da De Andrè a Paoli, da Lauzi a Bindi, da Tenco a Fossati e molti altri), la conferenza stampa di presentazione del CD “Passio secundum MatthaeumThe Complete Work” dei Latte e Miele, storica band di rock progressivo italiano.
La “Passio” è sicuramente l’opera più famosa di questa formazione genovese, ma nel corso degli anni il tastierista, Oliviero Lacagnina, ha sentito dentro di sé che in tutto ciò c’era ancora qualcosa di incompleto, di irrisolto, e ha continuato a scrivere musiche per quel disco, nonostante esso fosse uscito nel 1972. Per questo motivo oggi, a 42 anni di distanza, esce “The Complete Work” che, a tutti gli effetti, è un’opera nuova, di durata praticamente doppia rispetto al lavoro originale, riarrangiata, suonata e prodotta con le migliori tecnologie di oggi e impreziosita da numerosi ospiti: gli archi degli GnuQuartet, il coro polifonico Classe Mista, la produzione sonora di Aldo De Scalzi e numerosissime voci tra le più belle del rock italiano di ieri e di oggi che si avvicendano nel ruolo di narratori dei passi del Vangelo che fanno da legame tra un brano e l’altro del concept-album. Silvana Aliotta (Circus 2000), Paolo Carelli (Pholas Dactylus), Giorgio D’Adamo (New Trolls), il già citato Aldo De Scalzi, Sophya Baccini (Sophya Baccini’s Aradia), Alvaro Fella (Jumbo), Paolo Griguolo (Picchio dal Pozzo), Max Manfredi, Elisa Montaldo (Il Tempio delle Clessidre), Simonluca e Lino Vairetti (Osanna) sono i numerosi, validissimi nomi presenti sul CD.
Questa mattina, al 29 Rosso di via del Campo, sono presenti i quattro componenti storici dei Latte e Miele: oltre al già citato tastierista Oliviero Lacagnina troviamo Massimo Gori (basso e voce), Marcello Giancarlo Dellacasa (chitarre) e Alfio Vitanza (batteria e voce). A porgere gli onori di casa è Massimo Gasperini, della Black Widow Records, che racconta come questo museo (che tutti chiamano riduttivamente “Museo De Andrè”, ma che in realtà è dedicato a una intera città e alla sua musica) un tempo ospitasse il negozio di Gianni Tasso: “Là comprai il mio primo vinile, da ragazzo. Era ‘Dolce Acqua’ dei Delirium, band che oggi incide per la Black Widow Records. E la sede della casa discografica è proprio a pochi numeri civici da qui, in via del Campo, la strada della musica nella città della musica”. Tutto torna, dunque.
I quattro musicisti in questo incontro parlano liberamente, si raccontano con amore, con grande disponibilità e “senza filtro”, ripercorrendo un percorso umano, ancor prima che musicale, che tocca tutte le tappe della loro vita e della loro carriera: da quando Gori e Vitanza, ragazzini, erano vicini di casa a Pegli e si scambiavano i primi commenti entusiasti su tutte le novità musicali: “Hai sentito, è uscita una nuova band fortissima: si chiamano Led Zeppelin!”, oppure: “Il nuovo singolo dei Beatles è una bomba”. E poi ci raccontano di quando assunsero una formazione a tre, come degli E.L.&P. italiani, con Dellacasa letteralmente costretto a incidere chitarre e basso, perché Gori doveva finire gli studi e i genitori non lo lasciavano uscire di casa fino a dopo gli esami! Scopriamo con loro la storia di questo nome, Latte e Miele, suggerito da Alfio Cantarella dell’Equipe 84, “perché tutti i gruppi cercano i nomi inglesi, voi invece dovete puntare su una cosa italiana, diretta, immediata, che arriva subito alla gente”. Dopo una fase di scetticismo iniziale ben presto i Latte e Miele capirono che quella era la scelta vincente.
Del nuovo album, Massimo Gori dice: “Non temiamo che qualcuno ci accusi di una ‘Operazione Nostalgia’: come band siamo più attivi che mai, lo dimostriamo ai nostri concerti. Lo abbiamo fatto per sincera passione, perché le musiche nuove scritte da Oliviero erano talmente belle che non si potevano non incidere. E non lo facciamo certo per soldi: oggi sembra normale spendere 25 euro di ingresso per una serata in discoteca, poi ci sono spettacoli teatrali di alto livello che costano dai 15 ai 20 euro e la gente storce il naso. Noi negli anni ’70 facevamo i tour teatrali e il pubblico correva a sentirci mosso soltanto dalla curiosità, dal passaparola e dalle uniche due riviste musicali in circolazione, ‘Giovani’ e ‘Ciao 2001’. Oggi, paradossalmente, ci sono molti più canali per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti musicali e culturali, eppure c’è meno entusiamo, più pigrizia. E poi ci sono mille paletti: oggi sono state inventate migliaia di definizioni per i generi e i sottogeneri musicali, all’epoca era normale che un gruppo folk come gli Amazing Blondel aprisse i concerti dei Black Sabbath, e noi stessi abbiamo suonato in apertura a Gary Glitter come a Mia Martini. La gente era assetata di musica e aveva voglia di scoprire tutto”.
La carriera dei Latte e Miele, in oltre 40 anni, ha avuto alcuni momenti di stop, ma i quattro componenti non hanno mai smesso di fare musica: oggi Alfio Vitanza suona nei Beatbox, una delle più conosciute e amate tribute-band beatlesiane a livello europeo, Massimo Gori è in tournèe con il teatro leggero del grande attore Corrado Tedeschi, Marcello Giancarlo Dellacasa è un concertista classico e Oliviero Lacagnina, oltre a insegnare musica, ha un’intensa attività di compositore e arrangiatore per altri interpreti. Proprio a proposito di questo, Lacagnina commenta: “Chi fa musica non smette mai di scrivere. Tutti noi componiamo sempre e per questo vorrei che il prossimo album dei Latte e Miele fosse frutto di un lavoro corale, e non di un solo autore”.
In tutte queste considerazioni c’è spazio per ricordare anche Aldo De Scalzi, descritto dai Latte e Miele come “Un vero amico, con cui siamo cresciuti insieme, e una persona disponibile e propositiva con cui è fantastico lavorare”, e c’è un pizzico di malinconia nell’onorare la memoria di Don Andrea Gallo, a cui il disco è dedicato. Don Gallo doveva essere tra i lettori dei passi del Vangelo, ma ci ha lasciato prima di poter incidere la sua parte. “La cosa ci ha addolorato molto. Sarebbe stata l’ultima testimonianza incisa della sua voce. Ma da un lato è meglio così. Tanti sciacalli che non capiscono il fantastico rapporto di amicizia che avevamo con quest’uomo, non avrebbero capito la nostra sincerità e ci avrebbero ingiustamente accusato di speculare su di lui”, commentano i quattro musicisti genovesi.

Il 4 aprile l’album verrà presentato al Teatro “G. Verdi” di Genova con l’apertura affidata alla band Il Tempio delle Clessidre in set acustico. Alla fine di aprile, invece, i Latte e Miele saranno a La Spezia ospiti di una presentazione di un libro biografico su Andrea Gallo firmato da Luigi Faccini.




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