Don Airey potè
diventare il nuovo tastierista dei Deep Purple solo perché si salvò da una brutta
(quanto assurda) avventura agli inizi degli anni ’80: era in tour con Ozzy
Osbourne (che, coi suoi primi due dischi, stava riscuotendo più successo
rispetto ai Black Sabbath senza di lui), ed il bus sul quale in quei giorni
viaggiava la band negli USA fece una sosta in un un prato. L’autista conosceva
un tizio che possedeva un piccolo aeroplano, era in grado di pilotarlo, e
propose a vari componenti della band e dell’entourage di fare un giro. Don
Airey partì con il primo gruppetto, ed atterrò poco dopo sano e salvo.
Ma nessuno sapeva che
quell’autista-pilota era in realtà un alcolizzato privo anche del patentino per
volare. Ed al secondo gruppo non andò altrettanto bene. Dopo qualche evoluzione
il piccolo aereo squarciò il tetto del tour bus ed andò a schiantarsi un po’
più lontano, in una nuvola di fuoco. Tutti gli occupanti, compreso Randy Rhoads
(il chitarrista di Ozzy) persero la vita. Lo stesso Ozzy, che stava dormendo
nel bus con la moglie (figlia del suo manager) fu svegliato di soprassalto da
quella botta sul tetto e, tra le fiamme, si gettò fuori, portando con sé la sua
signora (che tale è ancora oggi), certo che si fosse trattato di un incidente
stradale: non sapeva che il bus era fermo in un campo, e rimase sorpreso dal il
fatto di non essersi ritrovato sull’asfalto della strada. Fece comunque in
tempo a vedere l’aeroplano esplodere, senza capire e senza credere ai propri
occhi.
Ancora più difficile
fu riuscire ad accettare la perdita di Randy: Ozzy aveva trovato in lui il
partner ideale, ed era rimasto senza parole quando aveva assistito alla sua
audizione, quando era alla ricerca di un chitarrista. Inoltre Randy Rhoads era
un bravo ragazzo e non (per ammissione dello stesso Osbourne) uno di quei tipi
“fuori di testa” (a cominciare da lui stesso!) che erano soliti gravitare
nell’orbita dell’ hard rock. Giusto la sera prima, addirittura, lo stesso Randy
aveva comunicato all’ex Sabbath che avrebbe lasciato la band (insieme ai lauti
guadagni annessi) per dedicarsi allo studio e all’insegnamento della chitarra.
Era legatissimo alla madre, e a lei aveva dedicato un brano molto toccante.
John “Ozzy” Osbourne si era molto affezionato a lui, e non riusciva a capire
perché quella fine fosse dovuta capitare proprio a Randy. Da allora non smise
mai, ogni anno, di mandare fiori sul luogo del suo ultimo riposo.
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