Seconda Edizione Festival Pop Villa Pamphili 20-24
settembre 1974
Si concludeva il 24 settembre 1974 la seconda edizione
del "Villa Pamphili Festival", all'epoca giudicata sottotono rispetto
alla prima edizione, sia per numero di presenze che per la qualità dei gruppi
presenti (si parla di 12.000 presenze contro le 20.000 della precedente
edizione).
Si parte il
20 settembre con un diluvio, che mette a dura prova gli
organizzatori, che presentavano un impianto da 10.000 watt, ma a parte un
ritardo di 24 ore , il festival prende il via.
Nella prima serata tra gli altri se
esibiscono: Ciampini & Jackson, Biglietto per L'Inferno, Dodi Moscati, Angelo
Branduardi, Banco Del Mutuo Soccorso; il giorno dopo: Amazing Blondel, Richrd
Benson, La Spirale, La Preghiera di Sasso, Juri Camisasca, Strada Aperta, I
Crash (dei fratelli Falco), Il Volo....
Terza serata: ancora Amazing
Blondel, Sensation Fix, Crepuscolo, Murple, Kaleidon, Albero Motore, Samadi (ex
RRR), Mauro Pelosi.
L'ultima serata era previsto il
concerto di Stomu Yamashta, ma i costi elevati del percussionista giapponese
indussero gi organizzatori a "ripiegare" sui Soft Machine, che iniziarono
a suonare a mezzanotte, davanti ad un pubblico gelato e fradicio di umidità! Prima
di loro toccò ai Perigeo, Ibis, Assemblege, Ines Carbona, Etna.
Stando alle recensioni dei giornali,
il Banco Del Mutuo Soccorso fu il gruppo che risollevò il festival, per le
presenze, e per un concerto memorabile (posso testimonire… ma io sono di parte!).
Otre ai grandi e alle nuove promesse del rock, nel cartellone c'erano molti
folk-singer: da notare che la siciliana "Rosy Balestreri fu sommersa dai
fischi, tanto da non poter continuare la sua esibizione, mentre il Duo di
Piadena, con Bandiera Rossa e Bella Ciao (paraculi!), ricevettero
molti applausi.
Per il resto, pubblico
ordinatissimo, nessun incidente, e per quattro giorni capelloni, seguaci di
Hare Krishna, militari in libera uscita, studenti, condivisero questa
"Woodstock" dè noantri.
Si dice che molte persone non
vennero perchè in quei giorni in tv c’erano sia il tentativo di record di
immersione di Enzo Majorca che il derby Roma-Lazio!
C'era anche la troupe Rai di
"Sapere" che riprendeva... chissà che fine hanno fatto quei filmati…
sarebbe bello rivederli, visto che la memoria, ha poca ram...
di tutto un Pop
WK
Articolo prima del festival
Paese Sera - Sabato,
21 Settembre 1974 - Edizione del Mattino
|
Con la
partecipazione di complessi italiani e inglesi
Quattro giorni di musica da oggi a villa Pamphili In programma nella prima giornata esecuzioni del « Banco di Mutuo Soccorso» Presenti anche i « Soft Machine » e gli « Ibis » - Timori per la pioggia
di PIETRO MONDINI
RITORNA il
pop, a Villa Pamphili - dio Pluvio permettendo - da oggi a martedì prossimo, quattro
giorni di canti e musiche amplificati a 10.000 watt. A differenza delle
passate edizioni (questa è la quarta) stavolta per la verità, non saranno
quattro giornate rompitimpani, perché il genere pop è stato ridimensionato
per fare spazio a jazz, rock e folk. Non poteva, del resto. essere
altrimenti, perché non solo i gusti del giovani e delle ragazze hanno subito,
musicalmente, sensibili modificazioni, ma perché, soprattutto, questa è la
tendenza che prevale oggi in campo discografico. Poiché a pagare « l'olio »,
contribuire cioè economicamente alla realizzazione del festival, sono certe
case discografiche, inevitabile che a deciderne la linea, più o meno
direttamente, fossero loro.
Oltre al
pop, dunque, avremo jazz, rock e folk a partire dalle ore 16 di oggi. Va
aggiunto, a titolo di cronaca, che avremo anche fango a mezza gamba, avendo
il diluvio dell'altra notte ridotto il parco a un acquitrino.
Per oggi,
comunque, squadre di giovani volontari assicurano che il diavolo non sarà
così brutto come lo si dipinge. Ne prendiamo atto e verificheremo, oltre al
fango, anche la nuova formula festivaliera.
Il pezzo
forte sarà rappresentato dal « Banco del Mutuo Soccorso », uno dei complessi
più preparati e musicalmente maturi che, dopo aver spopolato in Italia a
conclusione di una ridottissima « gavetta », si predispone ora a saltare la
Manica. Stasera, infatti, il « Barbone » e i suoi compagni presenteranno in
anteprima brani dell'ellepi col quale si propongono di sfondare sul
munitissimo mercato inglese.
Sul fronte
del pop, c'è poco da aggiungere. Detto che avremo modo di ascoltare i « Soft
Machine », il complesso inglese che la primavera scorsa, venendo a Roma, si
smarrì alla frontiera e che poi al Palasport, ritrovata la «diritta via».
provocò il finimondo; e detto che saliranno sul palco « Ibis ». « Sensation's
Fix », « Perigeo », mentre non si presenteranno « Jumbo », « Salis », « Il
Volo», « Quella vecchia locanda » (scomparsa da tempo), c'è da aggiungere che
di novità non è il caso di parlare, se non per segnalare che il gruppo «
Samadhi » non è che la reincarnazione, in chiave di rock, dell' « R.R.R. »,
abbreviazione di « Raccomandate con Ricevuta di Ritorno».
Tra le
reclute, « Strada Aperta », « Preghiera di Sasso » e altri
complessi che, per il momento, non hanno un nome.
Il folk
allineerà provati e validi interpreti quali Rosa Balestrieri, Dodi Moscati,
Duo di Piadena, Canzoniere del Lazio. Complessi e solisti, che qui abbiamo
chiamati in causa, soltanto parzialmente, si esibiranno secondo un ordine
giornalmente fissato dagli organizzatori. Certo, comunque, che stasera
toccherà al « Banco ».
La chiusura sarà riservata al gruppo giapponese « Stomu Yamash' ta' s eastwind », e ad altri « blasonati ». Mancherà un noto solista di casa nostra, non avendo egli raggiunto con gli organizzatori un accordo sull'ingaggio (si parla di oltre mezzo milione di lire).
Nonostante
sul prato di Villa Pamphili venga servita una minestra riscaldata, nel senso
che mancheranno le novità promesse, il cast che gli organizzatori sono
riusciti a mettere insieme, sarà motivo di grande richiamo, e vale la pena -
trattandosi di giovani e ragazze - sfidare la pioggia per non perdere
concerti che, per la prima volta, sono più accessibili, costando il biglietto
d'ingresso 500 lire.
Ci
auguriamo che non sia « Una tantum », ma l'inizio di una nuova politica di
prezzi che contribuisca a ridare al Palasport dell'Eur il suo tradizionale
volto di cittadella del pop, ponendo così fine a tutte quelle polemiche che,
in definitiva, si risolvono a danno di migliaia e migliaia di giovani e
ragazze.
|
Articolo dopo festival
Grande
festa popolare ma pochissimo vero pop
di
PIETRO MONDINI
SENZA il « Banco del Mutuo Soccorso » il pop, a Villa
Pamphili, ieri, sarebbe rimasto al di là della vallata ove, fino a notte, hanno
bivaccato migliaia di giovani e ragazze. Non è la scoperta dell'acqua piovana,
ma la conferma che il genere pop, da un palo di anni, sta sonnecchiando. Non si
può neppure dire che campi di rendita, perché tolti il « Banco », la « Premiata
Forneria Marconi» e pochi altri - da non superare comunque le dita di una mano
- le premesse di Viareggio (vedi «New Trolls », « Osanna », « Delirium ») si
sono disintegrate e fossilizzate su schemi commerciali che oggi perfino i
discografici rifiutano.
Più che di pop a Villa Pamphili è più giusto parlare -
almeno per quanto si è ascoltato e visto ieri - di sagra popolare, di
pre-ottobrata, di festa de' noantri capricciosamente trasferita da Trastevere.
D'altra parte, i ragazzi che, per ore e ore, sono
rimasti compostamente seduti sul prato l'hanno fatto quasi esclusivamente per
il « Banco del Mutuo Soccorso» che, assente da Roma da circa due anni, doveva
presentare il suo ultimo ellepì.
Per il resto, ordinaria amministrazione. Il «Biglietto
per l'inferno», un complesso comasco formato da cinque elementi e già noto per
essersi esibito al principio dell'estate a Villa Borghese, ha svolto il proprio
compito senza gloria né infamia, con al microfono una voce che, su musiche
classicheggianti, ricorda di volta in volta Gino Paoli, Bindi, Bennato, Lucio
Dalla. Si tratta, in sostanza, di un pop ballabile, commercialmente valido.
Qualcosa di meglio stava promettendo la « Strada
aperta », quando, i suoi componenti - tutti romani - hanno smesso di suonare e
sono scesi dal palco inveendo contro l'impianto di amplificazione. In realtà, i
ragazzi hanno avuto ragione, tanto che subito dopo Eddy Ponti, il presentatore
pop ormai istituzionalizzato, ha fatto appello ai migliori tecnici presenti sul
campo. C'è voluto oltre un'ora prima di riprendere. non più con la « Strada
aperta » (che ricupererà stasera), ma con gli «OEZ' Master Magnus », produttori
di un piacevole rock.
Quel guasto è stato un guaio, perché oltre a sottrarre
tempo prezioso, ha sconvolto l'ordine di uscita dei complessi, innervosendone i
componenti, e scontentato i ragazzi. Peccato, perché maggiore attenzione
avrebbero meritato i quattro dei « Murple », un complesso romano di adozione, e
i « Crash », un quintetto formato da tre fratelli di Ariccia (Claudio, Fabrizio
e Gildo Falco), Mario Achilli e Pino Scannicchio.
Ciampini e Jackson - voce e chitarra - dispongono di
un grosso mestiere, e meglio sarebbe stato ascoltarli in una raccolta sala,
anziché sentirli disperdere nella sconfinata vallata. Anche Angelo Branduarti,
milanese di 24 anni, avrebbe reso di più al chiuso. Musicista raffinato (dopo
nove anni di violino è passato alla chitarra classica), non sa neppure lui come
definire il proprio genere. « Pop ?; no, pop non è; è forse un intreccio fra
gli studi accademici e qualcosa che mi sospinge a cercare qualcosa di nuovo ».
In fondo, visto che di festival pop non si tratta,
tutte le esperienze e tendenze musicali godono, a Villa Pamphili, di piena
cittadinanza: Il folk, in particolare quello di cui si è fatta interprete Dodi
Moscati, un genere raccolto dal vivo, dai cori e dalle voci di contadini
toscani. Coi suoi canti di lotta e di speranza (che abbracciano un arco di
tempo che va dalla fine dell' 800 all'avvento del fascismo), Dodi Moscati, pur
spostando l'ago dello spettacolo, ne ha elevato il tono.
Nessun commento:
Posta un commento