Il 29 giugno 1974 la rivista "Musical
Express" dedica un lungo articolo al ritorno di Eric
Clapton sulle
scene musicali dopo che, a causa della sua dipendenza dall’eroina, aveva
rischiato di morire.
Di tutto
un Pop…
Wazza(Dalla rete)
L’eroina entrò a far parte della vita di Eric Clapton qualche tempo dopo.
Si era nel 1970. George Harrison, caro amico di Eric, era alle prese con la
lavorazione dell’album “All
things must pass” e gli chiese se volesse partecipare al progetto. Il
produttore era l’eccentrico ma geniale Phil Spector. Negli studi
circolava un sacco di droga. Un pusher offriva quanta cocaina si volesse purchè
si comprasse anche un quantitativo di eroina.
Nel 1970 Eric militava nei Derek and the Dominos e per il periodo che servì a incidere “Layla”visse a Miami: ”Stavamo in un alberghetto malandato di Miami Beach, dove si poteva comprare la droga nel negozio di souvenir vicino alla reception. Bastava passare l’ordine alla commessa, tornare il giorno dopo e ritirare la roba in un sacchetto di carta marrone. Ormai ci facevamo di tutto: ero e coca, oltre a un sacco di altra roba pazzesca, come l’Angel Dust. La droga minò i rapporti all’interno della band e fu la causa della fine dei Derek and the Dominos”.
Nel 1970 Eric militava nei Derek and the Dominos e per il periodo che servì a incidere “Layla”visse a Miami: ”Stavamo in un alberghetto malandato di Miami Beach, dove si poteva comprare la droga nel negozio di souvenir vicino alla reception. Bastava passare l’ordine alla commessa, tornare il giorno dopo e ritirare la roba in un sacchetto di carta marrone. Ormai ci facevamo di tutto: ero e coca, oltre a un sacco di altra roba pazzesca, come l’Angel Dust. La droga minò i rapporti all’interno della band e fu la causa della fine dei Derek and the Dominos”.
Pete Townshend, altro caro amico, cercò di scuoterlo organizzando un
concerto al Rainbow Theatre di Londra il 13 gennaio 1973 (il concerto celebrava
l’ingresso
della Gran Bretagna nell’Unione
Europea). Eric arrivò strafatto al concerto, fece del suo meglio ma non era
ancora ora di tornare sulle scene. Con Alice, nella loro villa nella campagna
inglese, sprofondava sempre più: “Sopravvivevamo
a cioccolata, cibi pronti, tutta l’eroina che ci si poteva fare e vodka. Non facevamo più
sesso ed ero stitico”.
Poi la presa di coscienza che si era imboccata una strada senza ritorno.
Le cure in clinica e, agli inizi del 1974, un periodo di riabilitazione in una
fattoria gestita dal fratello di Alice. Eric e Alice si lasciarono. Lui riuscì
a vincere la dipendenza dall’eroina
che venne sostituita dall’alcool.
Una dipendenza altrettanto insidiosa e pericolosa.
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