Si parla sempre poco
di Jamie Muir, artista a 360°, conosciuto
nel mondo musicale come percussionista dei King Crimson.
Sembra che da anni si
sia ritirato per dedicarsi alla pittura, una specie di Jeffrey "Hammond" Hammond
dei Jethro Tull.
Tanto per ricordare...
Wazza
Jamie Muir è stato un
musicista senza barriere. Iniziò la sua carriera al trombone in band jazz, poi
passò alla batteria e alle percussioni con un approccio del tutto libero. Suonò
per due anni con l’Edinburgh free-jazz ensemble The Assassination Weapon, poi
seguì Derek Bailey nel suo progetto The Music Improvisation Company. Nel 1971
Muir si unì al gruppo di rock africano Assaggi. Qualche tempo dopo Robert Fripp
gli fece la proposta che l’ha consegnato alla storia, seguirlo nell’ennesima
incarnazione del re cremisi. La sezione ritmica dei Crimson era formata da John
Wetton al basso, Bill Bruford alla batteria e da Jamie Muir che percuoteva e
utilizzava tutto ciò che era possibile: fogli di metallo, catene, richiami per
uccelli, bottiglie di plastica, letti di foglie secche, seghe.
Le performance di Muir
sono immortalate in uno degli album più belli della band, “Larks’ Tongues in
Aspic”.
Dopo l’esperienza con i King Crimson, Muir decise di ritirarsi a una dimensione di vita più introspettiva e in particolare alle pratiche buddiste.
Nel 1980 Muir tornò a
fare musica e lo fece in un progetto tutto suo chiamato Ghost Dance, con
l’aiuto di David Cunningham e Michael Giles.
Nel 1990 Muir decide
di abbandonare completamente la musica per dedicarsi alla pittura.
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