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giovedì 21 novembre 2024

RocKalendario del secolo scorso – Novembre, di Riccardo Storti

 


RocKalendario del secolo scorso – Novembre

di Riccardo Storti

 

1954 – 19 novembre. Il ventinovenne Sammy Davis Jr., crooner sulla cresta dell’onda, è coinvolto in un incidente d'auto sulla Route 66 all’altezza di San Bernardino, mentre sta viaggiando tra Las Vegas e Los Angeles. La forza dell'impatto gli distrugge l'occhio sinistro dopo che il suo volto si è schiantato contro il volante metallico della Cadillac nuova di trinca. Sammy porterà una benda per un po' di tempo: sarà Humphrey Bogart a convincerlo a sottoporsi ad un intervento per farsi impiantare una protesi oculare. Di fronte alla titubanza dello showman, Bogart sbottò: “Tu non vuoi diventare famoso come il ragazzo con la benda, no?”. L’imprevedibile Sammy, durante la degenza ospedaliera, attraversò una crisi spirituale che lo portò a convertirsi all’ebraismo.

E pensare che nel 1954 aveva mietuto successi con Something's Gotta Give, Love Me or Leave Me e That Old Black Magic, scalando le classifiche degli States.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=FxJHmNWsKgk


1964 – È il 24 novembre, quando gli High Numbers decidono di mutare definitivamente il loro nome in The Who e lo fanno in occasione di un tour londinese che vede come prima tappa il prestigiosissimo palcoscenico del Marquee. In realtà va precisato che questa data è la prima di una lunga permanenza nel locale che durerà ben 16 settimane. Inutile aggiungere che i ragazzi si fanno conoscere subito, in particolare modo quel chitarrista nasuto e talentuoso che, tra le ovazioni dei presenti, di tanto in tanto riduceva in frantumi qualche chitarra. 

Insomma, per Townshend, Daltrey, Entwistle e Moon tutto esaurito, ma idem dicasi per le finanze del management che dovette ripagare non pochi danni.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=BxCLyY9-Tuw


1974 – Erano le prime ore dell’alba del 25 novembre, quando Nick Drake fece un salto in cucina, forse per una micro-colazione di cereali, quel minimo per variare un’insonnia che sarebbe stata calmata dalle solite pillole di amitriptilina; ma quella volta la dose aveva superato i livelli di guardia, tanto che il ragazzo non si sarebbe più svegliato. Fu suicidio o fu un errore? Se ne parla ancora oggi e le tesi, spesso, sono contrastanti tra di loro. Il povero Drake lottava ormai da tempo contro una depressione profonda, testimoniata spesso all’interno delle sue liriche tanto struggenti, quanto ricche di umana tenerezza. Il suo ultimo album Pink Moon era uscito da oltre due anni e Drake si era allontanato da tutto e da tutti; secondo qualcuno aveva rinunciato alla vita già da un bel po’.

L’ultimo saluto il 2 dicembre nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Tanworth-in-Arden: una sparuta folla di una cinquantina di persone, tra cui diversi suoi collaboratori che si sarebbero incontrati lì per la prima volta; sì, perché Nick amava tenere distanti tra loro le sue relazioni.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=Vdl-C09MStg


1984 – Londra, Notting Hill, 25 novembre: la Band Aid entra in sala per registrare Do They Know It's Christmas?. L’idea del supergruppo venne a Bob Geldof e a Midge Ure (Ultravox) con lo scopo di creare una canzone natalizia per raccogliere fondi in favore della popolazione etiopica, vessata dalla fame. Il passo successivo – ce lo ricordiamo bene – sarà il Live Aid. Ma chi c’è negli SARM Studios a dare man forte al progetto? Beh, il meglio del mainstream pop-rock delle isole britanniche: un ponte tra Irlanda e Regno Unito che vede a cantare e suonare insieme componenti degli U2, Duran Duran, Spandau Ballett, Paul Young, Boy George, Ultravox, Police (Sting), Genesis (Collins), Heaven 17, Kool and the Gang, Bananarama, Status Quo, The Style Council, Paul McCartney e altri ancora. La canzone uscirà il 7 dicembre e dal successo arriveranno nelle casse di Geldof e compagni oltre 8 milioni di sterline in beneficenza. 

All’epoca il compianto Ernesto Assante scrisse un brillante corsivo su La Repubblica da rileggere tutto d’un fiato (leggi qui).  

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=j3fSknbR7Y4


1994 – Fu la prima volta che sentii la parola “unplugged”. Kurt Cobain se n’era andato ad aprile; proprio a seguito di quell’evento funesto MTV mandò più volte in onda il concerto tenuto 18 novembre 1993 dai Nirvana nei Sony Studios di New York e trasmesso nel contenitore MTV Unplugged. L’eco della scomparsa continuava ad aleggiare tra i fans, così la label Geffen decise di fare uscire il 1° novembre 1994 MTV Unplugged in New York, primo album live dei Nirvana. 

Il disco ebbe un successo planetario da capogiro tanto che, al di là delle vendite alle stelle, questo lavoro si guadagnò dischi d’oro e di platino in numerosi paesi del mondo. E – diciamolo – lanciò anche la moda degli “unplugged”.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=IAp6bQfTQ20

 


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