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lunedì 28 settembre 2015

ROCCAFORTE: SENTIERO#3, di Andrea Zappaterra


 ROCCAFORTE: SENTIERO#3
di Andrea Zappaterra

Forse non pensavano verso la metà del 2001 questi ragazzi del Monferrato, William Lucino (voce), Fabio Serra (chitarra), Bruno Borello (basso), Daniele Malfatto (tastiera) e Roberto Raselli (batteria) di essere oggi qui a presentare il loro ultimo album partendo da quel casolare così diroccato che un filo di nylon, teso tra due chiodi a cavallo di una crepa che da terra raggiungeva il soffitto, faceva da allarme per fuggire immediatamente all'esterno in caso di pericolo.
La loro musica non rientra in un genere definito, ma piuttosto in una forma di eclettismo in cui le influenze che vanno dal pop al progressive si fondono insieme, armonizzate in una nuova sintesi.
“Riuscire ad emozionare il pubblico e trovare persone che apprezzino la nostra musica è ciò che abbiamo sempre cercato… e che non smetteremo mai di cercare”.
Questo è il loro terzo album prodotto e distribuito da Riserva Sonora.
Quindi terzo sentiero sul cammino intrapreso, dopo “Parole mai dette”, del 2005 e “Per volontà del Re”, del 2008, in cui hanno raggiunto quel giusto equilibrio tra genere musicale “misto”, eclettico, e una certa maturità fisica / mentale.
Questo CD contiene otto brani più una radio edit.
La base predominante dei pezzi è il rock, cantato rigorosamente in italiano, con qualche strizzatina d’occhio al POP e con qualche tendenza / influenza, soprattutto, al progressive.

Per il commento dei brani lascio integralmente le loro stesse parole che meglio di chiunque altro possono definire esprimere il loro lavoro.
Ottimi i testi molto attuali e sentiti dal mondo giovanile.
Concludo solo sottolineando la grinta e la classe di questo gruppo che ha tutte le carte in regola per splendere di luce propria, forse anche intraprendendo nuove strade musicali meno usuali ma che, grazie alle loro capacità tecniche, sapranno certamente affrontare nel migliore dei modi.                                                                                        




TI PREGO SVEGLIATI
l'ideale continuazione di VERSO IL SOLE, in questo pezzo la voglia di dire addio a tutto per stare in pace viene sopraffatta dalla voglia di aiutare chi dimostra di aver capito e dal desiderio di provare comunque a cambiare questo triste destino risvegliando più persone possibili.

LA LEGGENDA DELLA RAGAZZA CON LE ALI
La fama di questa storia popolare è molto poetica ed in più è legata al monumento principe della Val Susa, la Sacra di S.Michele. Si parla di un momento storico in cui la valle era percorsa da mercenari e conquistatori dediti ad ogni sorta di razzia e di torbida azione per cui la gente spaventata si rifugiava nella Sacra, che era diventata come un fortino. Uomini, donne, bambini speravano di trovare nel monastero la protezione per sottrarsi alla furia dei soldati. Fra di loro c’era anche una giovane e bellissima di nome Alda che, proprio per la sua prestanza fisica, era chiamata Bell’Alda. Dopo aver saccheggiato le case a valle i soldati si misero sulle tracce dei fuggiaschi e ben presto salirono al monastero. Qui rubarono tutto il possibile, uccisero i monaci e gli sfollati, non prima però, di aver oltraggiato le donne. Solo Alda riuscì a sottrarsi rifugiandosi in un torrione. Qui la giovane si mise a pregare intensamente la Madonna e quando i soldati la raggiunsero raccomandò la sua anima alla Vergine e si buttò nel vuoto piuttosto di finire tra le grinfie di quelle furie umane. La sua fede così viva la salvò: la Madonna mandò in suo soccorso due angeli che, discesi dal cielo, la presero per mano e l’accompagnarono dolcemente nel volo fino a terra. Qualcuno dice che la vanità è femmina e per la Bell’Alda mai proverbio fu più azzeccato. Infatti, quando finirono le scorrerie, passata la paura e tornata la serenità, Alda andò in giro a pavoneggiarsi della sua impresa, ma nessuno dei paesani volle crederle. Lei si infuriò per tanta incredulità e sfidò tutti riproponendo il salto nel vuoto. Questa volta, però, la sua superbia fu punita e quando, davanti ai paesani sgomenti, si lanciò dal torrione si sfracellò sulle rocce sottostanti. Di lei non rimase nulla tanto che un detto piemontese recita "’l toc pi gross a l’è l’ouria" ovvero "il pezzo più grosso è l’orecchio".

VERSO IL SOLE
Verso il sole è la voglia di fuggire da tutte quelle persone che negano le evidenze, che nonostante i ripetuti sforzi si rifiutano di aprire gli occhi e di riconoscere gli sporchi giochi di potere politiche finanziarie e mentali a cui veniamo sottoposti giornalmente.
Verso il sole è l'egoistica voglia di abbandonare al proprio destino chi, nonostante prove e dimostrazioni tangibili, non riesce a vedere più in là di quello che i media gli propinano.
Verso il sole è la voglia di raggiungere la pace spirituale, in mezzo alla natura, liberi da ogni barriera messa da chi ci vuole sottomettere.

IO CONFESSO
Questo brano è stato ispirato dopo la lettura di “Io confesso” di John Grisham. Nonostante il vero colpevole di un omicidio, Travis Boyette, abbia confessato il delitto la giustizia americana continua imperterrita per la sua strada e, pur di non ammettere i molti errori sui quali si sono costruiti i capi d’accusa, un innocente di nome Donté Drumm è condannato a morte. A pochi minuti dalla iniezione letale il condannato può esprimere gli ultimi pensieri. Coricato e legato sul lettino le tendine delle stanze che ospitano i parenti si aprono. “Vi chiedo soltanto un desiderio. Non venite a piangere sulla mia tomba ma ad ogni compleanno venite a trovarmi e ballate, festeggiate la mia innocenza”.
La particolarità di Io confesso è la stesura del brano. Le strofe vanno viste dalla parte del condannato a morte, innocente, mentre i ritornelli sono gridati dal vero assassino.



GUIDAMI
Un immaginario ed intimo viaggio che sfocia nel grido, quasi una preghiera, di chi cerca una guida nei momenti difficili.

I NUOVI EROI
In questi tempi in cui la crisi economica costringe a grandi sacrifici e la politica è incapace di dare risposte, l'eroismo di chi affronta la vita di tutti i giorni a testa alta.


A GUARDAR LUNA E STELLE
Una dedica di un padre alla propria figlia con la speranza che tutto ciò che si possa trasmettere sia percepito come un messaggio positivo. Con il desiderio che, un giorno, possiamo imparare la stessa cosa dai nostri figli.

LE FALSE VERITA'
Come dicono alcuni studiosi indipendenti "la storia andrebbe completamente riscritta" Questo testo parla della rabbia che si prova nello scoprire che la storia, come è stata raccontata e come ci viene descritta, è solo il frutto di interessi superiori e di associazioni che hanno interesse nel tenere le persone normali all'oscuro di quello che realmente avviene nel mondo.






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