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giovedì 24 settembre 2015

Seconda Edizione Festival Pop Villa Pamphili 20-24 settembre 1974, di Wazza


Seconda Edizione Festival Pop Villa Pamphili 20-24 settembre 1974

Si concludeva il 24 settembre 1974 la seconda edizione del "Villa Pamphili Festival", all'epoca giudicata sottotono rispetto alla prima edizione, sia per numero di presenze che per la qualità dei gruppi presenti (si parla di 12.000 presenze contro le 20.000 della precedente edizione).
Si parte il 20 settembre con un diluvio, che mette a dura prova gli organizzatori, che presentavano un impianto da 10.000 watt, ma a parte un ritardo di 24 ore , il festival prende il via.
Nella prima serata tra gli altri se esibiscono: Ciampini & Jackson, Biglietto per L'Inferno, Dodi Moscati, Angelo Branduardi, Banco Del Mutuo Soccorso; il giorno dopo: Amazing Blondel, Richrd Benson, La Spirale, La Preghiera di Sasso, Juri Camisasca, Strada Aperta, I Crash (dei fratelli Falco), Il Volo....
Terza serata: ancora Amazing Blondel, Sensation Fix, Crepuscolo, Murple, Kaleidon, Albero Motore, Samadi (ex RRR), Mauro Pelosi.
L'ultima serata era previsto il concerto di Stomu Yamashta, ma i costi elevati del percussionista giapponese indussero gi organizzatori a "ripiegare" sui Soft Machine, che iniziarono a suonare a mezzanotte, davanti ad un pubblico gelato e fradicio di umidità! Prima di loro toccò ai Perigeo, Ibis, Assemblege, Ines Carbona, Etna.
Stando alle recensioni dei giornali, il Banco Del Mutuo Soccorso fu il gruppo che risollevò il festival, per le presenze, e per un concerto memorabile (posso testimonire… ma io sono di parte!). Otre ai grandi e alle nuove promesse del rock, nel cartellone c'erano molti folk-singer: da notare che la siciliana "Rosy Balestreri fu sommersa dai fischi, tanto da non poter continuare la sua esibizione, mentre il Duo di Piadena, con Bandiera Rossa e Bella Ciao (paraculi!), ricevettero molti applausi.
Per il resto, pubblico ordinatissimo, nessun incidente, e per quattro giorni capelloni, seguaci di Hare Krishna, militari in libera uscita, studenti, condivisero questa "Woodstock" dè noantri.
Si dice che molte persone non vennero perchè in quei giorni in tv c’erano sia il tentativo di record di immersione di Enzo Majorca che il derby Roma-Lazio!
C'era anche la troupe Rai di "Sapere" che riprendeva... chissà che fine hanno fatto quei filmati… sarebbe bello rivederli, visto che la memoria, ha poca ram...
di tutto un Pop
WK


Articolo prima del festival

Paese Sera - Sabato, 21 Settembre 1974 - Edizione del Mattino
Con la partecipazione di complessi italiani e inglesi
Quattro giorni di musica da oggi a villa Pamphili
In programma nella prima giornata esecuzioni del « Banco di Mutuo Soccorso»
Presenti anche i « Soft Machine » e gli « Ibis » - Timori per la pioggia
di PIETRO MONDINI

RITORNA il pop, a Villa Pamphili - dio Pluvio permettendo - da oggi a martedì prossimo, quattro giorni di canti e musiche amplificati a 10.000 watt. A differenza delle passate edizioni (questa è la quarta) stavolta per la verità, non saranno quattro giornate rompitimpani, perché il genere pop è stato ridimensionato per fare spazio a jazz, rock e folk. Non poteva, del resto. essere altrimenti, perché non solo i gusti del giovani e delle ragazze hanno subito, musicalmente, sensibili modificazioni, ma perché, soprattutto, questa è la tendenza che prevale oggi in campo discografico. Poiché a pagare « l'olio », contribuire cioè economicamente alla realizzazione del festival, sono certe case discografiche, inevitabile che a deciderne la linea, più o meno direttamente, fossero loro.
Oltre al pop, dunque, avremo jazz, rock e folk a partire dalle ore 16 di oggi. Va aggiunto, a titolo di cronaca, che avremo anche fango a mezza gamba, avendo il diluvio dell'altra notte ridotto il parco a un acquitrino.
Per oggi, comunque, squadre di giovani volontari assicurano che il diavolo non sarà così brutto come lo si dipinge. Ne prendiamo atto e verificheremo, oltre al fango, anche la nuova formula festivaliera.
Il pezzo forte sarà rappresentato dal « Banco del Mutuo Soccorso », uno dei complessi più preparati e musicalmente maturi che, dopo aver spopolato in Italia a conclusione di una ridottissima « gavetta », si predispone ora a saltare la Manica. Stasera, infatti, il « Barbone » e i suoi compagni presenteranno in anteprima brani dell'ellepi col quale si propongono di sfondare sul munitissimo mercato inglese.
Sul fronte del pop, c'è poco da aggiungere. Detto che avremo modo di ascoltare i « Soft Machine », il complesso inglese che la primavera scorsa, venendo a Roma, si smarrì alla frontiera e che poi al Palasport, ritrovata la «diritta via». provocò il finimondo; e detto che saliranno sul palco « Ibis ». « Sensation's Fix », « Perigeo », mentre non si presenteranno « Jumbo », « Salis », « Il Volo», « Quella vecchia locanda » (scomparsa da tempo), c'è da aggiungere che di novità non è il caso di parlare, se non per segnalare che il gruppo « Samadhi » non è che la reincarnazione, in chiave di rock, dell' « R.R.R. », abbreviazione di « Raccomandate con Ricevuta di Ritorno».
Tra le reclute, « Strada Aperta », « Preghiera di Sasso » e altri complessi che, per il momento, non hanno un nome.
Il folk allineerà provati e validi interpreti quali Rosa Balestrieri, Dodi Moscati, Duo di Piadena, Canzoniere del Lazio. Complessi e solisti, che qui abbiamo chiamati in causa, soltanto parzialmente, si esibiranno secondo un ordine giornalmente fissato dagli organizzatori. Certo, comunque, che stasera toccherà al « Banco ».
La chiusura sarà riservata al gruppo giapponese « Stomu Yamash' ta' s eastwind », e ad altri « blasonati ». Mancherà un noto solista di casa nostra, non avendo egli raggiunto con gli organizzatori un accordo sull'ingaggio (si parla di oltre mezzo milione di lire).
Nonostante sul prato di Villa Pamphili venga servita una minestra riscaldata, nel senso che mancheranno le novità promesse, il cast che gli organizzatori sono riusciti a mettere insieme, sarà motivo di grande richiamo, e vale la pena - trattandosi di giovani e ragazze - sfidare la pioggia per non perdere concerti che, per la prima volta, sono più accessibili, costando il biglietto d'ingresso 500 lire.
Ci auguriamo che non sia « Una tantum », ma l'inizio di una nuova politica di prezzi che contribuisca a ridare al Palasport dell'Eur il suo tradizionale volto di cittadella del pop, ponendo così fine a tutte quelle polemiche che, in definitiva, si risolvono a danno di migliaia e migliaia di giovani e ragazze.



Articolo dopo festival
Grande festa popolare ma pochissimo vero pop
di PIETRO MONDINI

SENZA il « Banco del Mutuo Soccorso » il pop, a Villa Pamphili, ieri, sarebbe rimasto al di là della vallata ove, fino a notte, hanno bivaccato migliaia di giovani e ragazze. Non è la scoperta dell'acqua piovana, ma la conferma che il genere pop, da un palo di anni, sta sonnecchiando. Non si può neppure dire che campi di rendita, perché tolti il « Banco », la « Premiata Forneria Marconi» e pochi altri - da non superare comunque le dita di una mano - le premesse di Viareggio (vedi «New Trolls », « Osanna », « Delirium ») si sono disintegrate e fossilizzate su schemi commerciali che oggi perfino i discografici rifiutano.
Più che di pop a Villa Pamphili è più giusto parlare - almeno per quanto si è ascoltato e visto ieri - di sagra popolare, di pre-ottobrata, di festa de' noantri capricciosamente trasferita da Trastevere.
D'altra parte, i ragazzi che, per ore e ore, sono rimasti compostamente seduti sul prato l'hanno fatto quasi esclusivamente per il « Banco del Mutuo Soccorso» che, assente da Roma da circa due anni, doveva presentare il suo ultimo ellepì.
Per il resto, ordinaria amministrazione. Il «Biglietto per l'inferno», un complesso comasco formato da cinque elementi e già noto per essersi esibito al principio dell'estate a Villa Borghese, ha svolto il proprio compito senza gloria né infamia, con al microfono una voce che, su musiche classicheggianti, ricorda di volta in volta Gino Paoli, Bindi, Bennato, Lucio Dalla. Si tratta, in sostanza, di un pop ballabile, commercialmente valido.
Qualcosa di meglio stava promettendo la « Strada aperta », quando, i suoi componenti - tutti romani - hanno smesso di suonare e sono scesi dal palco inveendo contro l'impianto di amplificazione. In realtà, i ragazzi hanno avuto ragione, tanto che subito dopo Eddy Ponti, il presentatore pop ormai istituzionalizzato, ha fatto appello ai migliori tecnici presenti sul campo. C'è voluto oltre un'ora prima di riprendere. non più con la « Strada aperta » (che ricupererà stasera), ma con gli «OEZ' Master Magnus », produttori di un piacevole rock.
Quel guasto è stato un guaio, perché oltre a sottrarre tempo prezioso, ha sconvolto l'ordine di uscita dei complessi, innervosendone i componenti, e scontentato i ragazzi. Peccato, perché maggiore attenzione avrebbero meritato i quattro dei « Murple », un complesso romano di adozione, e i « Crash », un quintetto formato da tre fratelli di Ariccia (Claudio, Fabrizio e Gildo Falco), Mario Achilli e Pino Scannicchio.
Ciampini e Jackson - voce e chitarra - dispongono di un grosso mestiere, e meglio sarebbe stato ascoltarli in una raccolta sala, anziché sentirli disperdere nella sconfinata vallata. Anche Angelo Branduarti, milanese di 24 anni, avrebbe reso di più al chiuso. Musicista raffinato (dopo nove anni di violino è passato alla chitarra classica), non sa neppure lui come definire il proprio genere. « Pop ?; no, pop non è; è forse un intreccio fra gli studi accademici e qualcosa che mi sospinge a cercare qualcosa di nuovo ».
In fondo, visto che di festival pop non si tratta, tutte le esperienze e tendenze musicali godono, a Villa Pamphili, di piena cittadinanza: Il folk, in particolare quello di cui si è fatta interprete Dodi Moscati, un genere raccolto dal vivo, dai cori e dalle voci di contadini toscani. Coi suoi canti di lotta e di speranza (che abbracciano un arco di tempo che va dalla fine dell' 800 all'avvento del fascismo), Dodi Moscati, pur spostando l'ago dello spettacolo, ne ha elevato il tono.



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