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martedì 12 novembre 2019

Finisterre + Höstsonaten Live, di Andrea Zappaterra



Finisterre + Höstsonaten Live
Genova-Teatro La Claque
Di Andrea Zappaterra

Il concerto di sabato 9 novembre - Finisterre + Höstsonaten Live - è stato un evento magico, consumato davanti a un pubblico partecipe e attento. Il tutto insieme ai miei amati Höstsonaten e Finisterre, due gruppi di grandi amici e splendidi musicisti.”

Questa la sintesi di una serata fantastica estrapolata dalle parole di Fabio Zuffanti, poliedrico (a dir poco) artista che costituisce una punta di diamante, un’eccellenza non solo nel panorama musicale/artistico Prog/Rock ma ormai da un po’ di tempo anche in qualità di scrittore, con libri e biografie di sicuro interesse e articoli sulla stampa.

La sua dote principale, secondo me (e questi concerti lo hanno dimostrato), oltre all’indubbio estro artistico, è quella di aggregare, coinvolgere, scoprire talenti, essere il faro o meglio il riflettore che proietta sui suoi compagni di viaggio una luce meravigliosa che ne evidenzia la grande bravura e virtuosismo, con brani che sembrano usciti dalla nostra stessa fantasia, come un sarto che confeziona vestiti di straordinaria eleganza per i suoi collaboratori ancor di più di quello che ognuno individualmente possiede come dote naturale.
È accaduto anche sabato sera con la presenza sul palco di alcuni artisti che brillano già di luce propria, ma che in questo contesto hanno dato il meglio di sé stessi proprio per questa magia che si crea.
Inizia il concerto con Höstsonaten Live eseguendo dal vivo “The Rime of the Ancient Mariner”, un classico del repertorio di Fabio composto con il grandissimo Luca Scherani, una delle migliori firme musicali del prog italiano, ed ecco salire sul palco lo stesso Scherani alle tastiere, Dario Canepa alle percussioni, la fantastica Joanne Roan al clarino e flauto traverso, la bravissima Alice Nappi al violino, l’immancabile Marcella Arganese alla chitarra elettrica, Edmondo Romano con zampogna e strumenti a fiato, aggiungendo un tocco esotico al plot narrativo.
Poi un compendio di ugole da far paura, a cominciare dal grande Alessandro Corvaglia, Gianmarco Farnè, Alessio Calandriello e infine Simona Angioloni, che alternano la lettura di alcuni brani del racconto di Samuel Taylor Coleridge con stupendi brani cantati, emozioni vibranti che si levano tra le luci dei riflettori avvolti dai fumogeni e colpiscono il cuore del pubblico, in un incanto di suoni. In particolare, è piaciuto l’emozionante duetto Corvaglia / Angioloni, l’incredibile voce di Calandriello che ha preso note impossibili, la potenza della voce di Farnè. È qui che si vede l’incredibile capacità aggregante di Zuffanti che sa unire queste meravigliose voci in un unico afflato.

Sul palco rimangono tutti e quattro i cantanti a salutare mentre si chiude virtualmente il sipario su un pubblico piacevolmente stupito ed osannante ed ecco la seconda parte del concerto con i mitici Finisterre, che in occasione dei loro 25 anni hanno festeggiato con questo splendido concerto e un nuovo LP doppio con i loro brani rimasterizzati per l’occasione.
Ecco salire sul palco oltre a Fabio al basso Boris Valle pianoforte, wurlitzer, organo, Agostino Macor ai sintetizzatori, mellotron, organo combo, glockenspiel, Stefano Marelli alla voce e chitarra elettrica, Andrea Orlando alla batteria, wind chimes e Martin Grice al sax e fiati. Il pubblico ammutolisce di fronte alle prime note che si propagano con l’esecuzione dei loro brani storici, “Macinaacqua, macinaluna”,” Isis”, “Canto antico”, “Aqua”, “Asia”, “EYN”, “Phedra”; la voce di Marelli è suadente e incantatrice, perfetti i tempi e i controtempi, ottimi gli assoli.
La musica dei Finisterre è quanto di più vario e ardito si possa immaginare, fino al brano “…dal Caos” dove si tocca addirittura il Free Jazz.
Dopo quasi tre ore di concerto si arriva alla fine senza accorgersene e viene eseguito l’ultimo brano come bis.
Si rimane contenti di aver assistito ad un evento speciale, ricco di emozioni oltre che di musica sopraffina, elegante, una vera gioia per i sensi, felici che esista chi fa questo genere e con questi risultati in una città come Genova dove sarebbe bello che tutti ci rendessimo conto, un giorno, della fortuna di avere artisti di questo genere.

Un po’ di testimonianze audio con l’ausilio delle fotografie di Simona Campi e Stefania Garzadori.




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