NOTTURNO CONCERTANTE
“DISTRESSED COLOURS”
Di Andrea Pintelli
Chi
mastica un po’ il progressive italico, sa già che il Notturno
Concertante è stato uno dei maggiori gruppi in seno
al prog revival degli anni Novanta. Tuttora resta uno dei migliori sulla
piazza, oggettivamente. Per chi non li conoscesse, buon ascolto; non è mai
troppo tardi. Attivo fin dal 1984, ha rilasciato diversi e notevoli album per
la mitica Mellow Records, etichetta discografica guidata da Mauro Moroni e Ciro
Perrino, che ha contribuito in maniera enorme a rilanciare il genere con
clienti sparsi in tutto il mondo. Nel tempo la band è stata chiamata a
collaborare con autori di grande rilievo, ovviamente in ambito musicale (es.
Steven Wilson), ma anche teatrale, cinematografico, televisivo. Personalmente
continuo ad adorare il loro terzo disco, “News from Nowhere” del 1993,
ma ora è il turno di “Distressed Colours”, l’ottavo lavoro, uscito a inizio novembre per la
Luminol Records.
Si
tratta di un’opera interamente strumentale, suonata e arrangiata con tecnica
mirabile e trovate eccellenti all’insegna di un’alta qualità che, ancora una
volta, sorprende. I brani hanno rimandi che vanno dal folk all’elettronica, dal
jazz alla classica; un melting pot che esprime libertà, atta a spaziare
ovunque. Questa è la vera forza del Notturno Concertante, i cui musicisti hanno
sempre messo interamente se stessi nella loro arte, ritrovandosi l’un l’altro
nei risultati finali: Raffaele Villanova, chitarra/tastiere/basso, Lucio
Lazzaruolo, chitarra/tastiere, Francesco Margherita, batteria. In
questo disco si sono avvalsi della collaborazione di diversi eccellenti ospiti,
che hanno portato un valore aggiunto tangibile. Su tutti Cristiano Roversi
(Moongarden, CCLR, ecc.) che, oltre a suonare basso e stick, ha anche lavorato
dietro la consolle, masterizzando il tutto.
Soft Moon, prima
traccia, meravigliosa, con chitarre a creare atmosfera, ritmo, gioca con la possente
sezione ritmica per determinarne il percorso; il violino allarga gli orizzonti
con gusto e magia.
Shadows Party, col
basso che entra nello sterno per restarci, offre alle chitarre lo spazio per
potersi esprimere al meglio, con floride aperture e cambi di tempo che in soli
due minuti e mezzo fanno intendere la materia di cui sono fatti questi artisti.
Distressed Colours
è etnica (direbbero oggigiorno), ma io preferisco citare il cammino folk dal
quale parte per inerpicarsi in un difficile, quanto inusuale, tragitto sonoro;
la copertina ne racchiude tutto il senso di angoscia per chi ogni giorno
attraversa quel cimitero chiamato mare Mediterraneo, in cerca di un futuro
vivibile, senza averne un briciolo di certezza. Chi dimentica (o fa finta di
non vedere) il dolore altrui, chiaramente, non ha capito nulla della vita.
Kissing Cloud, con
andamento rilassato e chitarre acustiche che fanno volare, offre un altro
aspetto della band: sofisticato senza vanti, profondo con naturalezza,
messaggero di beneficio interiore.
Elusive riporta
al movimento, dove il lavoro d’insieme è luce per le orecchie e fiori per
l’anima. L’intervento del flauto è da applausi. Lost Cloud, più cupa delle precedenti, si misura con le ansie e le
mancanze, per poi tuffarsi in un mare di armonie stratificate e cadenze
pressoché perfette.
Dark Silence, ossia
ode al prog più intenso, con controtempi da manuale. I ragazzi sono davvero in
gamba, in forma, in contatto con entità che, spesso, non vogliamo vedere. Loro
ce li presentano direttamente. Poison
Town, canzone dai tratti strani e misteriosi, pone l’accento sull’abilità
compositiva dei nostri. Partorire pezzi così è rarità, concepire un disco del
genere ancora di più. Le parti di tastiera e clarinetto sono d’altrove, a
formare un lago di emozioni.
On the Nature of Things torna ad uno sviluppo più disteso; come essere su un
tappeto volante fra brezze gentili e profumi di glicine. Da ascoltare a occhi
chiusi.
PR Smiles: e qui
ci trovo un tono leggermente minaccioso; vuoi il ritmo, vuoi il titolo, vuoi
che ognuno di noi negli strumentali ci trova quello che ha, in parte, già
vissuto. Comunque, un altro tassello del messaggio che il trio vuole
manifestare.
Skywriting ha luci
differenti, più sfavillanti, meno velate. Ottima nel procedere, con un grande
lavoro di batteria, che va comunque sottolineato per ogni traccia; cadenzata e
fantasiosa nelle indicazioni che fornisce all’ascoltatore.
Pastel Ghosts è
incentrata su un sax dai tratti fusion, che sorvola, plana, volteggia nell’etere
dell’intimità. Bomba.
Winterlude, ottima
di questi tempi, guarda le fresche lande per donare calore, stringe la mano
alla signora Libertà dandole del tu, fa l’occhiolino a chi non ha follia.
Raw Elegance chiude
quest’album in maniera solenne, dimenticandosi della gravità, riportando tutti
noi sulla stessa linea d’onda, fatta di emozioni, sorrisi, fratellanza. O
almeno, così dovrebbe essere se desideriamo andare avanti e vedere tante albe. “Distressed
Colours” può aiutarci a riflettere in tal senso. Abbracci diffusi.
Track list (cliccare sul titolo per ascoltare)
1.
Soft Moon
5.
Elusive
6.
Lost Cloud
7.
Dark Silence
8.
Poison Town
10. PR Smiles
11.
Skywriting
12. Pastel Ghosts
13. Winterlude
14. Raw Elegance
NOTTURNO CONCERTANTE
are:
-
Raffaele
Villanova (classical guitar, keyboards, additional bass)
-
Francesco
Margherita (drums)
- Lucio Lazzaruolo (classical guitar, keyboards)
Guests:
-
Cristiano Roversi
(bass and stick bass)
-
Defrim Mala (clarinet
on Poison town)
-
Gianluca Milanese
(flute on Kissing cloud and Elusive)
-
Jack Julian
(keyboards on On the nature of things)
-
Nadia Khomoutova
(violin)
- Spiros Nikas (saxes on Pastel ghosts)
All tracks composed by Lucio Lazzaruolo and Raffaele Villanova
Recorded at Transparent Music October 2020 to January 2024
Produced by Raffaele
Villanova and Lucio Lazzaruolo
Mixing: Raffaele
Villanova
Mastering: Cristiano
Roversi
Photo cover and graphics: Raffaele Villanova
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