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lunedì 31 marzo 2025

Il compleanno di Angus Young e Thijs van Leer


Il 31 marzo accomuna due grandi miti musicali provenienti da mondi diversi.
L’australiano - di origini scozzesi - Angus Young è nato nel 1955 ed uno dei più grandi chitarristi rock di tutti i tempi. La sua storia è legata indissolubilmente al marchio AC/DC, band con cui è entrato nella  Rock and Roll of Fame.
Ecco una delle sue famose performance:


Thijs van Leer è un polistrumentista olandese, fondatore dei FOCUS, gruppo legato alla musica progressiva che si mise in luce negli anni ’70 espandendo il successo in Europa.
Per lui l’anno di nascita è il 1948.
Tastierista e flautista, eccolo in uno dei brani più famosi dei FOCUS:


Auguroni a tutti e due!!!



I Van der Graaf Generator nel marzo del 1970

Van der Graaf Generator, June 1970-Upstairs at the Royal Festival Hall (London, England)


Grande risalto della stampa, nel marzo 1970, per i Van der Graaf Generator.

Il loro disco da poco pubblicato, “The last we can do is wave to each other”, inizia a creare interesse intorno al gruppo e la band incomincia un lungo tour promozionale.

Di tutto un Pop…

Wazza











VAN DER GRAAF GENERATOR from NME-March 1970





domenica 30 marzo 2025

New Trolls nel marzo 1971

I primi mesi del 1971 furono un momento di grande svolta per i New Trolls.

Dopo la partecipazione al festival di Sanremo in coppia con Sergio Endrigo con la canzone “Una storia”, la band a marzo entra in studio di registrazione per incidere quello che sarà il loro capolavoro, “Concerto Grosso”, con le musiche di Luis Bacalov utilizzate per la colonna sonora del film “La vittima designata”.

L’album fu un successone, vendette circa un milione di copie e catapultò la band tra i nomi più grandi del progressive rock.

Tra i protagonisti del Festival Pop di Viareggio e premiati al Cantagiro nello stesso anno. Ma non mancarono brutti episodi, come il furto degli strumenti musicali (molto di moda all’epoca!).

Di tutto un Pop…

Wazza

I NEW TROLLS - Festival di Sanremo - febbraio 1971




La Vittima Designata” del 1971, Tomas Milian e Pierre Clementi in un film di Maurizio Lucidi, colonna sonora “Concerto Grosso” per i New Trolls, composta da Louis Enriquez Bacalov e ideata concettualmente da Sergio Bardotti.

La band compare a Venezia, un breve secondo, dei giovani Hippy che suonano per terra accanto a delle ragazze. Il brano Shadow è però cantato da Tomas Milian e la OST è solo la base orchestrale, priva degli interventi della band genovese. Successivamente uscirà il famoso LP ma sarà altra cosa rispetto al film.





sabato 29 marzo 2025

King Crimson: accadeva il 29 marzo del 1974


Usciva il 29 marzo 1974, "Starless and Bible Black", sesto album dei King Crimson.
Wazza


Ci sono motivi differenti che generalmente mi spingono a scrivere su un disco. A volte é quell´emozione che riesco ancora a sentire quando scopro qualche album mai sentito, vecchio o nuovo che sia, che riesce a sorprendermi, stupirmi, meravigliarmi. Altre volte é il ricordo di quegli ascolti passati che sono legati in qualche modo ad una storia o ad emozioni che valga la pena raccontare.

Il mio rapporto con "Starless And Bible Black" invece si trova su un´altro piano di valori, essendo il disco che più ha contribuito a sviluppare il mio modo di percepire la musica negli ultimi vent´anni.

Ai tempi, ossia nei primi anni novanta, non immaginavo che la produzione di "Starless.." fosse stata così particolare, che pezzi in studio fossero alternati a improvvisazioni e a altri dal vivo. Niente note di copertina a delucidare tale genesi, ma solo i crediti di ciascuna traccia attribuiti ai vari musicisti, come in normali composizioni.

Chi sostiene che "Starless.." sia il punto debole della trilogia del periodo magico dei King Crimson, spesso sottolinea proprio che la produzione sia stata curata in maniera disordinata da Fripp creando un album disomogeneo. Certo, la mancanza di Jamie Muir si sente e forse alcune tracce sono state pensate per dare piú spazio al violino di David Cross, proviamo peró a metterci nei panni di Fripp e a fare alcune speculazioni.

Siamo dopo l´uscita di un capolavoro come "Larks' Tongue In Aspic", Jamie li lascia e porta via con se molto di più di un semplice contributo musicale, Fripp é assolutamente conscio di avere fra le mani uno dei gruppi più straordinari in assoluto, che dal vivo non ha rivali in quanto a coesione, potenza e fantasia, uno dei pochi che riesce ad improvvisare senza far ricorso a schemi jazzistici o avanguardistici, e allora decide di collocare dei pezzi dal vivo dentro un album che dal vivo non é. Forse ha voluto condividere quei momenti magici con i suoi fan, o forse aveva il timore di perdere quell´attimo di magia senza sapere quando avrebbe avuto l´occasione di pubblicare quel materiale.

Fatto sta che "Starless.." entrò nella mia vita dopo pochi anni dalla mia scoperta del rock progressivo, e paradossalmente, contribuì ad allontanarmi dal genere, anzi fu come un´iniziazione verso nuove forme musicali come il Rock in Opposition, l´Avant-Rock e l´improvvisazione.

Il ricordo che serbo della difficoltà di lettura e comprensione di alcune tracce e le successive grandi emozioni venute a ripagare lo sforzo, é ancora nitido. Composizioni magnifiche e intramontabili come "Fracture", che registrata dal vivo regala piccoli dettagli sorprendenti, (che una produzione raffinata potrebbe chiamare difetti o sbavature), o la sfida racchiusa nel misterioso crescendo dei 221 secondi improvvisati di "We'll Let You Know", sono ancora ben vivi nel mio animo perché segnarono un momento di passaggio che al tempo mi illuse di poter decifrare tutte le musiche che non riuscivo ancora comprendere.

Poi il tempo dimostro come ciò fosse relativo; se ottenni un grande successo con i Soft Machine di "Third" non si può dire lo stesso con il Miles Davis di "Bitches Brew", che resta ai miei orecchi sempre indecifrabile e privo di emozioni, così, solo per citare a esempio due album famosissimi.

Un altra considerazione, che credo abbia fondamento anche se non da tutti condivisibile é che se i King Crimson e i Genesis sono a pari merito le due massime espressioni del progressive, in termini qualitativi le differenze sono enormi. Se i Genesis sono probabilmente il modello piú seguito e anche piú imitato del progressive, i King Crimson sono difficilmente presi come modello e in "Starless.." sono all´apice dell´antitesi. Chi veramente ha elaborato il proprio stile musicale, in maniera convincente, basandosi sul lavoro dei Re cremisi relativo al periodo in questione?

Molti considerano "Red" come il punto piú alto della trilogia, eppure non mi sento di condividere quest´opinione. Chi si é lasciato incantare dalle incredibili e irraggiungibili performance nel cofanetto live che, non a caso si intitola, "The Great Deceiver", sicuramente ha percepito che le composizioni di "Red", non sono altro che estratti di improvvisazioni poi ridefinite e arrangiate in studio, privandole di quella spontanea crudezza presente nella loro genesi e completandole con elementi presenti nei primi King Crimson.

Così vi lascio alle vostre considerazioni, ricordando che ciò che ho scritto é frutto unicamente della mia esperienza e del mio modo di percepire quest´arte così controversa e inafferrabile che é la musica, e di come l´ingenuità e la caparbietà, in alcuni casi ci permette di affrontare sfide che con la conoscenza avremmo forse evitato, giudicando e scartando a priori qualcosa che invece poteva rivelarsi di incommensurabile valore.






giovedì 27 marzo 2025

Pink Floyd: accadeva il 27 marzo del 1983



Ciao 2001 del 27 marzo 1983 dedicava la copertina all'ultimo lavoro dei Pink Floyd, "The Final Cut".
Un concept album interamente scritto e cantato da Roger Waters, dopo aver "cacciato" Richard Wright per divergenze musicali…

Quasi un album solista, prima della diatriba, finita in tribunale.
Di tutto un Pop…
Wazza

                         

Il compleanno di Tony Banks

Compie gli anni oggi, 27 marzo, Tony Banks, tastierista polistrumentista, compositore, da sempre considerato la "mente occulta" dei Genesis, band che fondò insieme all'amico Peter Gabriel, e per cui compose quasi tutte le musiche del gruppo.

Schivo e antidivo, un pilastro del progressive rock.

Happy Birthday Tony…

Wazza



Tony Banks, Peter Gabriel, Mike Rutherford & Phil Collins-August (1970)










mercoledì 26 marzo 2025

AREA: accadeva il 26 marzo del 1974





Usciva il 26 marzo 1974Caution Radiation Area”, secondo lavoro degli Area. 

Formazione cambiata, con l’uscita del sassofonista Victor Edouard Busnello e il bassista Patrick Djivas (rimpiazzato da Ares Tavolazzi), questo diverrà il nucleo storico fino al 1977.

Di tutto un Pop…

Wazza




GIULIO CAPIOZZO - AREA from Qui Giovani april 1974
 



IL CONCERTO INCANTATORE, di Franco Vassia

 


IL CONCERTO INCANTATORE

di Franco Vassia

 

Nel ricovero riabilitativo della casa di cura CRRF Mons. Luigi Novarese in località Trompone, a cavallo dei comuni di Villareggia e di Moncrivello dove la provincia di Torino diventa vercellese, gli artisti napoletani di PAESE MIO BELLO hanno tenuto un concerto per gli operatori e per gli ospiti della struttura quale segno di ringraziamento per le amorevoli cure prestate a Patrizia Spinosi dopo un'operazione al ginocchio. 

Accompagnati dalla magia chitarristica di Michele Boné, Gianni Lamagna, Patrizia Spinosi e Anna Spagnuolo - Lello Giulivo, l'altra voce maschile del gruppo era assente per impegni pregressi - hanno intessuto un mosaico di voci di rara bellezza, di poesia e di teatralità: un collage di cultura, di umanità e dell'identità di Napoli, delle ricerche di Roberto De Simone e de La Gatta Cenerentola, capolavoro assoluto della Nuova Compagnia di Canto Popolare dove Gianni Lamagna ha anche raccolto l'eredità di quel gruppo che negli Anni '70 ha saputo rivoluzionare la musica popolare e folklorica del grande Sud. Un gesto spontaneo di rara bellezza, di profondo amore e di grande sensibilità. Un manifesto di cos'è e di che cosa dovrebbe essere la musica, oggi purtroppo merce dozzinale in mano a maneggioni, cialtroni e ciarlatani. Il concerto incantatore: una delle pagine più belle da archiviare nei pressi del cuore e nell'anima.




Ricordando John Mayhew, batterista dei Genesis per pochi mesi...


Per la serie… "Quelli che...non se li ricorda nessuno"

Il 26 marzo 2009 moriva John Mayhew, batterista di passaggio dei Genesis dal settembre del 1969 al luglio 1970, il tempo di incidere l'album "Trespass", album che catapultò i Genesis, nel mondo dei gruppi "importanti".


John, una volta uscito dai Genesis (sostituito da Phil Collins), continuò a suonare fino al 1979, prima di trasferirsi in Australia a fare il falegname!


Nel 2006 "riappare" invitato ad una convention di fans dei Genesis a Londra. Il management dei Genesis si "ricorda" di pagargli 78.000 sterline, quale ricavo del disco Trespass, che lui non aveva mai preteso! Purtroppo non farà in tempo a goderseli: se ne va a 62 anni per problemi cardiaci.
RIP John!
Wazza



martedì 25 marzo 2025

Marzo 1980: usciva "Civilian", ultimo album dei Gentle Giant

Il look dei Gentle Giant nel 1980

Usciva nel marzo 1980 "Civilian", ultimo album dei Gentle Giant, un concept album sull'alienazione dell'uomo moderno. Messo da parte il "prog" e le loro complessità vocali, i G.G. optano per un rock lineare, a volte "hard", a "sacrificio" delle tastiere di Kerry Minner, messe in secondo piano... ricordo che la critica lo aveva ribattezzato "In-Civilian", abituati ai capolavori che la band aveva prodotto fino al 1977.
A distanza di anni, e soprattutto ascoltando ciò che si produce oggi, questo suona lavoro come un signor disco di pop-rock
Wazza


Recensione catturata in rete...

Tra l'agosto ed il settembre del 1979 i Gentle Giant si recano in California per registrare i brani del loro ultimo disco ufficiale. La scena musicale si sta allontanando dalle oscure e dure trame punk e stanno nascendo suoni parecchio elettronici che saranno definiti poi "New Wave". Pubblicato nella primavera del 1980, su Chrysalis, "Civilian" è un disco che riconsegna il complesso al meglio della propria creatività, sempre rapportata alla nuova tendenza, che porta il rock ad essere di più facile comprensione e stesura.
Il risultato è davvero incoraggiante. Lo strumento che acquista evidenza maggiore in tutto il LP è la chitarra elettrica, spesso distorta, di Gary Green che si trova assolutamente a suo agio in riff ed assolo da antologia. Anche le linee di basso di Ray Schulman sono realmente impeccabili anche perché in "Civilian" è utilizzato un basso a 8 corde per la prima volta. Nei precedenti dischi Ray ha sempre utilizzato un Fender Precision. La produzione americana, del grande Geoff Emerick, ha sicuramente portato beneficio al gruppo dei fratelli Schulman, che proprio in America hanno ricevuto i consensi commerciali maggiori.
I brani sono sempre di relativa lunghezza e le trame progressive sono ancor più lontane che nei precedenti due ultimi dischi da studio. La sensazione è però quella di essere di fronte alla maturazione ed alla completa trasformazione del gruppo in un grandissimo fenomeno del rock classico. Le canzoni sono molto tirate, il rock è davvero deciso ed a tratti hard. Sono chiari i riferimenti a band come Who o Led Zeppelin, ma la proposta resta di grande originalità. "Civilian" si lascia ascoltare con piacere e con inaspettata attenzione. E' un disco intriso di pezzi radiofonici e singoli da classifica (stranamente non ne furono emessi ufficialmente) di grande impatto e qualità. 


Si sarebbe potuta aprire una nuova grande pagina della storia dei Gentle Giant, invece al termine del tour statunitense il gruppo decide consensualmente di sciogliersi e di lasciare solitaria questa opera davvero pregevole. Il disco inizia con "Convenience", caratterizzato da un sound molto aggressivo e da un interessante introduzione post-punk guidata da batteria e chitarra elettrica. Sono sparite le trame classiche e progressive. I Gentle Giant, di "Convenience", traspaiono come un gruppo rock molto aggressivo e di grande impatto. Davvero degni di nota i solo di Green alla chitarra elettrica. Come nella seguente "All Through The Night", meno sparata della precedente ma sempre guidata da un orecchiabile riff di chitarra elettrica distorta. Ottimo anche l'organo di Minnear, che completa la scena in modo davvero impeccabile, soprattutto sul finire del pezzo. Un’introduzione delicata (che ricorda un po' l'attacco di "Free Hand") di Minnear al pianoforte regala momenti e vaghi ricordi progressivi in "Shadows On The Street", davvero memorabile la voce di Kerry che nei brani lenti e dolci ottiene sempre il massimo dei consensi. Uno degli apici dell'intero disco. Il lato A si chiude con "Number One" dove è d'uopo il ritorno su passi più rock. Il brano è certamente convincente, grazie ad un'astuta miscela tra la chitarra elettrica e le basi tastieristcihe di Minnear. Il refrain entra sicuramente in testa e avrebbe meritato un’esposizione maggiore. Tra le cose più riuscite di "Civilian" c'è di certo "Underground" che si apre proprio con il suono della vettura metropolitana, che si avvicina alla stazione e si ferma per far accomodare i passeggeri. Incalzante l'introduzione e l'andamento strumentale, che è sorretto da un fantastico basso e dalla chitarra elettrica, qui utilizzata in stile più funky che hard rock. Minnear, con le tastiere, regala incisi spaziali ed una jam incredibilmente variopinta, quasi in conclusione.
Anche "I Am A Camera" ha un incedere aggressivo. Anticipata da alcuni insoliti scatti di macchina fotografica, si espande su lidi hard forse meno trascinanti che in altri brani presenti sul disco. Ha tuttavia il merito di sottolineare, ancora una volta, le straordinarie doti canore di Derek in brani tirati e molto aggressivi. Da notare singolarmente che nello stesso anno gli Yes pubblicano il disco "Drama" e che nel brano "In The Lens" è contenuta la frase "I Am A Camera". Il brano termina di netto con l'ennesimo clic dello scatto fotografico.
Dal ritmo sempre convincente, ma meno violento, è l'ipnotica "Inside Out" con un riff chitarristico marmoreo e memorabile. La batteria di Weathers ricorda un pò i Led Zeppelin di "In Through The Out Door". "Inside Out" dura circa sei minuti ripetendo all'unisono, ma con interessanti e diversi intrecci soprattutto di tastiere e sintetizzatore, la ritmica iniziale. Il refrain è composto da magnifici intrecci vocali che ricordano i grandi pezzi cantati a madrigale o più da vicino i cori a cinque o sei voci. Il disco si chiude con l'alterna "It's Not Imagination" che ha una struttura musicale davvero densa e decisa, con batteria e chitarra che traggono il meglio da tutta la scena sonora. Purtroppo le parti vocali non sono all'altezza del resto del brano, che resta uno spiazzante epitaffio della band.
Alcune versioni in vinile e qualche ristampa in CD, riportano prima della fine del disco un breve groove che è stato intitolato (pur non avendo un’intestazione ufficiale) "That's All There Is". Tali parole sono un collage ripreso da quattro brani presenti sul LP e precisamente: "That's" è ripresa da "I'm Your Security, That's What They Say" da "I Am A Camera", la parola "All" è ripresa da "All Through The Night", il termine "There" è estratto da "Now They're Mine No More" dal brano "Heroes No More" e "Is" da "Everything Is Spinning Round" da "Inside Out". Proprio "Heroes No More" è un brano molto bello rimasto stranamente inedito su LP, ma aggiunto sulle ristampe CD sia della One Way Records che della Terrapin Records.
Curiosità: in copertina è difficile notare la dicitura "Civilian" del titolo che è invero riprodotta in rosso ai piedi della dicitura Gentle Giant, in un geniale effetto ottico.


lunedì 24 marzo 2025

Genesis a Torino il 24 marzo 1975


Il 24 marzo 1975 i Genesis tennero l'unico concerto in Italia del "The Lamb...Tour". In realtà doveva essere una tournée con molte date, ma visti i tafferugli, contestazioni, guerriglie urbane varie, il promoter optò per una sola data. Altri tempi.

Di tutto un Pop…
Wazza


24/03/1975... Palasport Torino
Tanti ne sono trascorsi dalla notte di rock e lacrimogeni che vide protagonisti i Genesis al Palasport del Parco Ruffini. In quella bolgia fece scalo il 3 febbraio 1974 la tournée «Selling England By The Pound», con Gabriel prodigo di travestimenti e interpretazioni vocali sublimi, Phil Collins alla batteria, gli auto riduttori e la polizia a suonarsele fuori dall’impianto. Gli esegeti della band britannica ricordano che i Genesis erano già transitati in Piemonte, il 13 aprile 1972 al dancing Le Due Rotonde di Cuorgnè, una sorta di Piper del Canavese dove Tony Banks tracollò per una colica intestinale. Al di là della spiacevole circostanza, era l’inizio di un lungo e fertile idillio.

La conferma nel 1975, l’anno più difficile per i promoter di concerti rock in Italia. Il movimento per la musica gratis era al top: guerriglia e show annullati riempivano le cronache. I Genesis avevano riservato una decina di date all’Italia, terra in cui erano stati valorizzati ancor prima di imporsi in patria. Riuscirono però a suonare soltanto a Torino. Il 25 marzo lo sfarzoso spettacolo legato al doppio ellepi «The Lamb Lies Down On Broadway» andò in scena al solito palazzo del Parco Ruffini con il leader nei panni del visionario Rael. Lisergico, apocalittico, fatale: Peter lasciò il gruppo pochi mesi dopo e passati un paio d’anni il punk avrebbe fatto piazza pulita di quella concezione barocca del rock.