UT NEW
TROLLS – Verona Prog Fest 2016 –
di Daniele
Raimondi
Reportage fotografico di Renzo De Grandi
Sabato 07 maggio 2016, sul palco del Club
il Giardino di Lugagnano, per il Verona
Prog Fest 2016, in apertura i Kerygmatic Project e gli UT NEW TROLLS.
I tre musicisti di
Stresa, si fanno apprezzare, per la qualità del suono, che colpisce chi
l’ascolta. Cambiano gli attori e cambia la musica, sul palco, per gli Ut New Trolls, due leggende dello
storico gruppo genovese, Gianni Belleno, batteria, chitarra, voce, Maurizio Salvi,
hammond e tastiere, il sound orchestrale del Concerto Grosso 1 e 2. Li accompagnano musicisti di grande valore, Claudio Cinquegrana,
chitarra elettrica e cori, Umberto Dadà, voce, Alessio Trapella, basso e voce, Stefano Genti,
tastiere e voce.
Presentano il nuovo
album << è >>, la sua lettura rivela una fluida
scorrevolezza delle partiture, la trasparenza timbrica e le dinamiche,
abilmente elaborate e rese immagini sonore di un rock dal fascino melodico. La band
è la vera protagonista, chiamata a raccontare, capace di esaltare la bellezza
della musica. Gianni e Maurizio, quattro mani in un mondo di note, e si sente,
il gusto di far musica, anche nell’era in cui la tecnologia, ha mutato la
percezione della realtà. Gli UT New Trolls, si raccontano in prima persona e
senza bisogno di artifizi, fanno pulsare le emozioni, al ritmo del tempo, con
partiture fresche, diverse dall’abitudine, classiche e moderne allo stesso
tempo, nelle dinamiche, fraseggi e colori, suonate da una formazione di
altissimo rango. Capolavori pensati dalla mente, dalla creatività e dalla
fantasia artistica dei musicisti, dove la musica e la poesia, abilmente
assemblate, nel disegno di partiture dagli infiniti particolari, fanno
emergere, ogni dettaglio. Due ore di musica, con l’intero album <<
è >>: in apertura lo strumentale “Trullo Lungo”, “Dies Irae”,
“Oggi non sono spento”, “Cambiamenti”, “Meditazione”, “Cherubino”, “Opera suite”, “L’alternativa”,
“Io” e gran chiusura con la suite di “Ostinato”.
Chiamati a gran voce,
dalla valigia dei ricordi, le partiture simbolo di un’epoca che ha scritto una
parte importante della storia musicale, dentro e fuori dai nostri confini, con
partiture, dal profondo piacere dell’ascolto: “I Cavalieri del lago dell’Ontario”, un tuffo nel “Concerto Grosso”, “ ” e gran finale con “Miniera”.
Un’interpretazione
fresca, dalle brillanti articolazioni, alla ricerca del bilanciamento tra le
parti, liberando la fantasia e quell’estro agile e slanciato, che stimola ,
l’impasto e lo spessore delle note. L’esperienza, il talento, la creatività,
l’istinto, la determinazione, non guastano.
Una tempesta perfetta
di emozioni e a far capire la qualità del concerto, è stata l’atmosfera, le
voci ed i sorrisi, le foto e gli autografi, raccolti al termine del concerto.
Per tutta la durata del concerto, dal numeroso pubblico, applausi a scena
aperta, per un’interpretazione da ricordare.
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