Riflessioni sul ritorno live
di Vittorio Nocenzi e del suo Banco
Riflessioni del tutto personali sul primo concerto di Vittorio Nocenzi e di un gruppo chiamato Banco del Mutuo Sccorso,
quello che ne rimane dopo le tante disgrazie successe negli ultimi anni. Luogo
del delitto? Ponticelli, frazione di Città della Pieve, 16 luglio 2016.
UN CONCERTO PERFETTO NELLA SUA IMPERFEZIONE. Un gruppo operaio, vero, con le palle "gonfie" al punto giusto per l'emozione e per l'urgenza espressiva, per quella voglia di spaccare tutto che può portare a strafare. So' ragazzi e si faranno ☺
La sezione ritmica macina (Marco Capozzi ha “strusciato” le nevrosi del prog dispari e amelodico suonando col Balletto di Bronzo qualche anno fa), le chitarre menano, il cantante non fa finta di fare Francesco (anche perché Big è talmente unico che se provi a imitarlo... fai ridere) e, probabilmente, se la sarà pure fatta sotto ;-)
Cantare RIP, Canto Nomade per un prigioniero politico e compagnia bella per la prima volta davanti al pubblico, che potrebbe essere affettuoso ma potrebbe, anche più facilmente, farsi rodere il "chiccherone, non è facile per nessuno. Pero ci ha messo tutta l’anima che aveva a disposizione e, forse, anche qualcosa in più. Anche visivamente è molto diverso da Francesco, si muove in modo “heavy oriented” e l’immobilità, quasi sacrale, di Big in questo modo non lo sotterra come avverrebbe sicuramente se scegliesse di avvicinarsi all’estetica di Francesco. Toni D’Alessio, nome di chi si è cimentato in questa opera titanica, era il cantante degli Scenario, band prog metal in cui militava alla fine degli anni 90/inizio 2000 anche Filippo Marcheggiani (ormai chitarrista del Banco da tanti anni) e ha una voce espressiva, potente, che fa intendere come la musica del Banco sia, anche mentalmente, la sua musica; sono sicuro che metabolizzando e interpretando sempre di più questo “sacro” repertorio ci riserverà belle soddisfazioni. D'altronde proprio Francesco mi raccontò che all'inizio cantare quei testi complicati su musiche ancora più complicate non fu una passeggiata di salute neanche per lui: ogni giorno che le cantava vi trovava nuove sfumature e dimensioni.
UN CONCERTO PERFETTO NELLA SUA IMPERFEZIONE. Un gruppo operaio, vero, con le palle "gonfie" al punto giusto per l'emozione e per l'urgenza espressiva, per quella voglia di spaccare tutto che può portare a strafare. So' ragazzi e si faranno ☺
La sezione ritmica macina (Marco Capozzi ha “strusciato” le nevrosi del prog dispari e amelodico suonando col Balletto di Bronzo qualche anno fa), le chitarre menano, il cantante non fa finta di fare Francesco (anche perché Big è talmente unico che se provi a imitarlo... fai ridere) e, probabilmente, se la sarà pure fatta sotto ;-)
Cantare RIP, Canto Nomade per un prigioniero politico e compagnia bella per la prima volta davanti al pubblico, che potrebbe essere affettuoso ma potrebbe, anche più facilmente, farsi rodere il "chiccherone, non è facile per nessuno. Pero ci ha messo tutta l’anima che aveva a disposizione e, forse, anche qualcosa in più. Anche visivamente è molto diverso da Francesco, si muove in modo “heavy oriented” e l’immobilità, quasi sacrale, di Big in questo modo non lo sotterra come avverrebbe sicuramente se scegliesse di avvicinarsi all’estetica di Francesco. Toni D’Alessio, nome di chi si è cimentato in questa opera titanica, era il cantante degli Scenario, band prog metal in cui militava alla fine degli anni 90/inizio 2000 anche Filippo Marcheggiani (ormai chitarrista del Banco da tanti anni) e ha una voce espressiva, potente, che fa intendere come la musica del Banco sia, anche mentalmente, la sua musica; sono sicuro che metabolizzando e interpretando sempre di più questo “sacro” repertorio ci riserverà belle soddisfazioni. D'altronde proprio Francesco mi raccontò che all'inizio cantare quei testi complicati su musiche ancora più complicate non fu una passeggiata di salute neanche per lui: ogni giorno che le cantava vi trovava nuove sfumature e dimensioni.
"Il vecchio leone, invece, c'è sempre. 11 mesi fa
abbiamo rischiato di giocarcelo Vittorio… invece questo sta a tornà più forte
di prima… e, anche se per qualcuno non sarà così, è sempre più “forte” della
maggior parte dei tastieristi, non solo italiani, che conosco… pure con una
mano, scegliete voi quale, legata dietro la schiena, anzi oggi trasmette la
vitalità di chi sta riscoprendo il gusto della musica, come quando sei
adolescente. Ha ancora tanta forza, pure se la sua emozione in alcuni momenti
mi ha fatto venir voglia di attraversare il palco e accarezzarlo su quella
barba ora fieramente bianca e non più nero corvina. Si, perché questo concerto
l’ho seguito dall’inizio alla fine sul palco, seduto sul flight case di qualche
strumentazione: per annusare il profumo della vita di questa prima nuova volta
sul palcoscenico… volevo sentire le parole che ti scambi mentre suoni, scrutare
i sorrisi e i momenti di nervoso, l’attimo in cui il musicista ha lo sguardo
perso nel vuoto e mentre suona magari sta riflettendo su qualcosa lontana mille
miglia! Insomma volevo toccare con mano se ci può essere ancora un gruppo
chiamato BMS e la risposta è positiva proprio per questa imperfezione
operaia…
Rodolfo e Francesco saranno per sempre nel mio cuore.
Le diatribe sui gruppi che perdono elementi storici e vanno avanti sono all’orine
del giorno. Nel caso del Banco, però, dimentichiamo che un “certo” Vittorio
Nocenzi ha composto la quasi totalità delle musiche del Banco e anche qualche
testo con Big… oltre ad averlo anche fondato: ha il diritto di ricominciare
mille volte.
Soprattutto se va in questa direzione, lontano
dall’agglomerato scenico delle tante ospitate, alla riscoperta dell’essenza di
un gruppo vero, più credibile proprio per la natura stessa di un nome che deve
spingerti a dare sempre il meglio delle tue emozioni: Banco del Mutuo
Soccorso!
A Vitto’ registra un brano con questo Banco e regalacelo in download sul web, questa formazione “spacca”…
A Vitto’ registra un brano con questo Banco e regalacelo in download sul web, questa formazione “spacca”…
Da sin. Marco Capozzi (basso)-Nicola Di Già (chitarre)-Augusto Zanonzini (batteria)-Vittorio Nocenzi (tastiere)-Filippo Marcheggiani (chitarre) Tony D'Alessio (voce)
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