UT
NEW TROLLS -- Al VILLA SAUND - di Nogara (VR) - Sabato 16 luglio2016
di Daniele Raimondi
Nella
notte “nogarese”, di mezza estate, che regala a grandi e piccini la
tradizionale “sagra paesana” di giochi e divertimento, nell’oasi verde di Villa
Raimondi, arriva il segnale di un’onda gravitazionale, il fenomeno è stato
registrato, da una moltitudine di persone, accorse ai piedi del palco. A
generare le increspature dello spazio emozionale, sul palco del “Villa Sound”
di Nogara (VR), gli UT New Trolls, capitanati dall’inossidabile e
storico batterista, Gianni Belleno,
batteria e voce, e dalle soavi tastiere del Concerto
Grosso, Maurizio Salvi, hammond
e tutte le tastiere possibili, accompagnati da musicisti di grande spessore: Claudio Cinquegrana, chitarra elettrica
e cori, Alessio Trapella, basso e
voce, Stefano Genti, tastiere e
voce, Umberto Dadà, frontman.
Dalla teoria “del tutto è possibile”, la magia
del parco, nella “fresca” serata d’estate, mentre i colori del tramonto si
attenuano e si illuminano le luci della sera, la freccia del tempo, scorre in
direzione del rock, con numerose copie di note elaborate in armonia, su un
tappeto sonoro di un rock melodico, con sconfinamenti dall’hard rock, alle
ammalianti melodie, di nuove o stagionate partiture, rimaste intatte allo
scorrere del tempo. In scaletta si inseguono sequenze, gli spezzoni di un film
di una vita musicale, dal primo cinguettio di fine “anni ’60”, all’ultimo canto
di
<< è >>, creazioni
sferiche che prendono vita e si sviluppano in spazi aperti. La bellezza delle
partiture, nella storia e nel tempo, un linguaggio che affina una “cifra”
stilistica, che mette appunto la mirabile armonia di imponenti forme musicali,
che vanno in scena con una certa frequenza. La musica arriva dove il silenzio è
sovrano, in apertura dal Concerto Grosso
“Allegro”, ora spazio al nuovo album “è” “Trullo
lungo”, “Dies irae”, “Oggi non sono spento”, “Cambiamenti”, “Cherubino”, “Io”. Si
torna al C.G. con “Adagio” e a
seguire “Una Miniera”, “Nella sala vuota” con “Nessun dorma e Il sole nascerà” e gran finale, con il pubblico compatto a cantare
“La carezza della sera”.
Chiamati a gran voce concedono il bis con due
richieste pervenute dal pubblico “Signore
sono Irish” e “C’è troppa guerra”.
Il pubblico trasportato da sinfonie maestose, attribuisce calorosi e prolungati
applausi, per molti, autografi su dischi e CD. Un plauso all’organizzazione,
che da anni, presenta un calendario musicale di primo ordine.
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