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martedì 6 giugno 2017

Davide Solfrini –" Vestiti Male", di Andrea Zappaterra


Davide Solfrini – Vestiti Male
New Model Label
di Andrea Zappaterra

C’è sempre un attimo di istintivo divertimento quando si ascoltano i brani di Davide Solfrini, così disinvolti, leggeri, a volte comici, ma poi ti accorgi che dietro quella facciata ironica e sorridente c’è una profonda analisi dei nostri modi e mali di vivere che, dopo un’attenta lettura, trasformano l’ilarità in un risolino amaro con un retrogusto di cinismo dettato dal malessere sociale che ci avvolge sempre più spesso.
E’ il caso del nuovo album Vestiti male, una gigantesca allegoria dei nostri conflitti interiori, frustrazioni, sogni irrealizzati.
Il primo brano, Portiere notturno”, cantato al femminile, è uno sguardo impietoso sul mondo attuale del lavoro, sempre più incerto e insicuro, che diventa un ostacolo al rapporto familiare e alla procreazione.
Cose buone”, un monito sull’ipocrisia strisciante nei nostri rapporti interpersonali, fatti di buoni propositi e false cortesie anche se sotto sotto c’è ben altro.
Un giorno piove” è la forza dell’abitudine che appiattisce tutto, qualsiasi voglia di fare, e si agisce per far consumare prima la candela della vita evitando azioni probabilmente divertenti, ma faticose o impegnative, per raggiungere l’oblio di una misera esistenza.
Vestiti male” è il brano che da il titolo all’album, e rappresenta la rinuncia alla propria personalità per condizionamenti esterni che precludono l’affermazione del proprio ego, la scelta del modus vivendi minore per evitare conflitti (il coraggio non c’è) con la società affettiva e familiare.
Alto mare”… una storia d’amore finita male con sempre lo sfondo del disagio sociale, con le speranze deluse di chi si immaginava vita e sentimenti diversi. Bello il paragone tra lo stato d’animo e il trovarsi soli con se stessi in alto mare, senza null’altro che una linea che separa il cielo e l’acqua come visibilità del futuro.
Una volta ero un uomo diverso”, altra allegoria su quanto sia difficile affrontare la vita e i cambiamenti che essa ci impone, che come uno scultore modifica il nostro stile e abitudine, spesso rimodellandoci come persone che non avremmo voluto essere.


Ottimi gli arrangiamenti, ottima la sonorità un pò country/pop, ottima la voce di Solfrini.

Un Album che si ascolta con piacere e che ci aiuta a riflettere su tanti aspetti del nostro vivere comune, ai quali forse a volte non diamo peso, ma che incidono profondamente sul nostro ego facendoci trovare più o meno soddisfatti o insoddisfatti senza sapere perché.





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