dopo aver
suonato per l'ultima volta con i Genesis il 3 luglio 1977 a Monaco (Germania), il buon
Steve
Hackett,
a ottobre/novembre dello stesso anno "pianifica" di
abbandonare la band... incomprensioni, un pò di accantonamento da parte dal
resto della band, scelte musicali, furono i fattori scatenanti.
Da lì in
poi iniziò una fortunata carriera da solista, che a distanza di 40 anni lo
porta ancora oggi a suonare con successo in ogni angolo di mondo!
…di tutto
un Pop
Wazza
1977 last concert
"Sentivo che i Genesis
stavano diventando ripetitivi - ha raccontato Steve ad Armando Gallo in “Genesis: I Know What I Like” -
e sapevo che per esprime al meglio me stesso sarei dovuto uscire dal ruolo che
avevo nella band. Il problema era che la sicurezza economica stava portando a
un impoverimento spirituale e mi stava uccidendo suonare giorno dopo giorno gli
stessi brani".
"Mi crea qualche imbarazzo
dire che non mi ero proprio accorto di quanto infelice fosse stato Steve per la
maggior parte del tempo in cui fu membro del gruppo - ricorda Mike
Rutherford nella sua autobiografia “The Living Years” . Non eravamo
propriamente gli individui più sensibili del mondo e Steve era una
persona abbastanza riservata, come tutti noi del resto, ma pensavo
comunque che si divertisse. (...) Nella mia personale scala Richter, la perdita
di Steve non fece registrare scosse paragonabili a quelle di Ant o Pete".
"In questo periodo diventa
evidente anche la frustrazione di Steve - racconta Phil Collins nella sua
autobiografia “No, non
sono ancora morto” -. Ha pubblicato il suo album da
solista, ma invece di diminuire la pressione l’ha aumentata. Vuole avere
più canzoni sue negli album dei Genesis. Quello che per me è positivo si rivela
negativo per lui: la nuova configurazione dei Genesis ha inaspettatamente
aperto nuove strade di composizione dei pezzi, e mentre io mi sento sempre più
sicuro come autore, Steve non riceve ancora lo spazio creativo che pensa di
meritarsi. (...) Ma se siamo sopravvissuti alla perdita di un cantante, siamo
in grado di sopravvivere a quella di un chitarrista. Continuiamo, imperterriti,
con Mike che ci dà dentro sia al basso sia alla chitarra solista".
Accadde quell'anno a giugno-Londra...
Nessun commento:
Posta un commento