Arena live al Club Il Giardino - Lugagnano (VR) - 06/05/2018
Di Marco Pessina
Gli Arena, mitica
band inglese del cosiddetto neoprog, già ospite al Club in un recente passato,
costituiva uno dei pezzi forti della rassegna che va in scena a Lugagnano già
da qualche anno a questa parte. Forti del loro tour che abbraccia mezza Europa
in occasione della celebrazione del fortunatissimo album del 1998 THE VISITOR,
é stata anche l'occasione per lanciare l'ultimo lavoro DOUBLE VISION.
La data del GIARDINO era l'unica in territorio
italiano. E' inutile sottolineare che il Club era pieno zeppo ed é risultato
"piccolo" per tutte le richieste ricevute. In un ambiente molto hot,
come sottolineato più volte anche dal palco, é andato in scena uno show di due
ore tiratissime.
La formazione
della band poggia sui due perni CLIVE NOLAN ( tastiere e voce ) e MICK POINTER
( batteria ), che sono i fondatori. Con loro ci sono JOHN MITCHELL ( chitarre e
voce ), un aumentico virtuoso della sei corde, PAUL MANZI ( voce solista ) e
KYLAN AMOS ( basso ). Prima parte dedicata quindi totalmente a THE VISITOR ,
eseguito in religiosa sequenza partendo da A CRACK IN THE ICE fino al brano che
dà il titolo all'album. Il quintetto inglese, assecondato da un pubblico
entusiasta, dal vivo risulta una vera e propria macchina da guerra. Niente é
lasciato al caso e tutto gira alla perfezione, senza cali di tensione e
disguidi tecnici, e questo ne sottolinea la professionalità. Al virtuosismo di
MITCHELL, fa da contraltare la voce calda e potente di MANZI. NOLAN dal canto
suo, pilota il tutto dal lato della sua esperienza maturata negli anni anche in
forza ai PENDRAGON. POINTER e AMOS martellano il giusto. La prima parte del
recital fila che é un piacere, sottolineata da lunghi e ripetuti applausi, il
tutto senza soluzione di continuità. A metà show, abbiamo anche il tempo per un
simpatico siparietto in occasione del compleanno di MANZI, con il pubblico in
sala che gli intona Happy Birthday. Subito dopo c'é l'uscita di scena
momentanea di POINTER, che ci dà l'occasione di
ascoltare un paio di ballate eseguite con le chitarre acustiche senza
l'ausilio della sezione ritmica. POISONED é il brano da DOUBLE VISION, mentre
viene rispolverata JERICHO dal primo album. Neanche il tempo di rilassarci e
parte THE MIRROR LIES, altro pezzo dall'ultima fatica discografica, e qui i
ritmi si fanno incalzanti. C'é spazio anche per THE THINDER BOX, tratta da THE SEVENTH DEGREE OF
SEPARATION. Altro passo indietro nel tempo e via con
l'esecuzione della lunghissima THE SOLOMON, da SONGS FROM THE LION'S CAGE, che
di fatto chiude il concerto. Lunghissimi applausi accompagnano la band che
saluta, solo per poco però. Ci sarà ancora CRYING FOR HELP VII, che darà modo a
MANZI di coinvolgere il pubblico in un coro all together, con tanto di varianti
vocali che metterà non poco in difficoltà i partecipanti.
Tributo di
applausi finale e abbraccio collettivo per un grande concerto, ancora una
volta.
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