La Stella Rossa Del Kinotto -"La Stella Rossa Del Kinotto": anche
In Molise si fa Prog
Intervista radiofonica di Max Rock Polis
Ogni regione italiana non sfugge a
questa regola di tradizione, dovunque si vada si può sempre trovare qualcuno
che faccia musica Prog, con passione e bravura. Anche il piccolo Molise ha il
suo gruppo Prog composto da giovani artisti anche professionisti musicali, con
collaborazioni di rilievo. Ce ne parla il loro cantante Giuseppe.
Eccoci qua con Giuseppe Bianchi
cantante dei La Stella Rossa Del Kinotto. Siamo contenti che voi siate qui con
noi. Gruppo Prog del Molise, mi sa che non siete così tanti da quelle parti a
fare Prog.
“Ciao, grazie per averci ospitato. No
no, siamo in pochi, esistiamo, in barba a quello che si dice in giro [ride ndr].”
Il Prog è una nostra grande
tradizione. Partiamo con la domanda classica che incuriosisce: La Stella Rossa
Del Kinotto, con la kappa: com'è che vi chiamate proprio così?
“Guarda, la storia è un pò complicata.
All'inizio ci chiamavamo solo Stella Rossa, siamo nati il 10 maggio del
2006, allora andavamo al liceo tutti quanti, e partecipammo a un contest
che aveva per tema la prevenzione contro l'abuso delle bevande alcoliche tra i
giovani. In pratica eravamo un pò matti, poi ci siamo calmati, siamo saliti
tutti quanti ubriachi sul palco. Ci hanno squalificato, abbiamo fatto una bella
figuraccia [ride. ndr] e quindi dal concerto successivo abbiamo aggiunto del
kinotto, che è una bevanda analcolica, per dare un senso di sobrietà.
Questo è un fatto vero realmente accaduto, poi c'è un piccolo particolare: il
nome Stella Rossa Del Kinotto ce l'ha suggerito un barista di Campobasso
che aveva il locale di fronte alla sala prove dove siamo nati. “Come vi
chiamate?” “Stella Rossa”. “Ah, è più bello stella rossa del
kinotto”. Aggiudicato!”
Poi ci avete messo la kappa alla
Skiantos, perché fa veramente figo.
“[ride, ndt] Era l'epoca che
ascoltavamo “Ci piacciono le sbarbine”, “Italiano terrone che amo”,
queste cose qui.”
Andate a dare il like ai La
Stella Rossa Del Kinotto e a vedere il loro video. Avete fatto uscire un video
molto bello per “Requie(m)” con questa emme tra parentesi. Ce ne vuoi
parlare?
“Sì, “Requie(m)” è una storia
molto triste, è ambientata nella zona portuale di Londra negli anni '50, la
storia molto triste di una prostituta che muore di parto. Nel videoclip, con la
regia del nostro bassista Alessio Di Lallo, abbiamo cercato di
attualizzare questa storia parlando sempre degli ultimi, parlando quindi ad
esempio di quelli che soffrono di casi di malasanità, quelli che hanno l'ospedale
sempre troppo lontano, quelli che sono arrivati tardi e che quindi per questo
non ce l'hanno fatta. Solo che nel nostro video gli ultimi si organizzano e
mostrano una realtà più complessa di quello che sembrerebbe, ovvero un paese,
il nostro, in cui le risorse economiche vengono sottratte alla sanità pubblica
per ingrassare i profitti della sanità privata accreditata. È questo il tema
centrale del nostro videoclip, con cui abbiamo voluto dire e mandare il
messaggio che la sanità pubblica è garanzia per i diritti delle donne, i
diritti di tutti. Io ci ho messo dei mio soprattutto nel finale, una sorta di
momento lirico, di momento operistico che è la punta più alta della
progressione del pezzo. “
Stella Rossa fa intuire infatti
l'impegno sul sociale e sul politico, a parte l'ultima canzone che è un po' un divertissement.
“Ma sai, noi siamo nati nel 2006,
questo album “La Stella Rossa Del Kinotto”, di otto tracce, raccoglie
alcune delle canzoni che abbiamo scritto dal 2006 ad oggi, e abbiamo concluso con
una bonus track molto particolare, molto grottesca “Due di picche”.
Per il resto ci sono trattati dei temi molto importanti come il rifiuto della
guerra, questo del video di “Requie(m)”, la nostra interpretazione della
follia, cose un pò così.”
Il vostro stile è particolare, la tua
è una voce da Folk emiliano e la usi in modo peculiare. Anche la vostra prima
canzone è fatta in un modo particolare.
“L'album inizia con un'intuizione del
nostro organista, Giuseppe Reale, che è anche il fondatore della band e
il nostro compositore. Lui scrisse una ballata medievale parlando di un amore
interrotto da una guerra, e decise di iniziare questa ballata con una danza
estratta dal “Libro rosso di Montserrat”. Questo libro è un manoscritto
risalente al quindicesimo secolo nel quale sono contenuti danze, canti profani,
non sacri, che in quei tempi venivano utilizzate per intrattenere i pellegrini
che arrivavano nel monastero di Montserrat vicino Barcellona. Naturalmente non
è l'unica contaminazione che c'è nel nostro album, però l'album comincia con
questa particolare danza medievale, suonata dalla chitarra classica di Luca
De Cesare e dal violino di Alessandro Oliva.”
Fidatevi: un Progressive particolare,
con contaminazioni di una certa italianità, una certa regionalità. Andate su
Youtube a vedere “Requie(m)”. Ma per comprare questo album “La Stella
Rossa Del Kinotto”?
“Allora, sono due giorni che è uscito
il nostro videoclip su Youtube sul nostro canale “Tele Kinottorosso” e
potete ascoltarci lì intanto. Sì, è la nostra web tv dove abbiamo fatto anche
dei cortometraggi, programmi radiofonici, insomma dalla prossima settimana
saremo su tutti gli store digitali, si potrà acquistare online. Se
volete una copia fisica del CD del nostro album potete scriverci, contattarci
direttamente attraverso la pagina FACEBOOK e vi daremo indicazioni più dettagliate.”
So che siete molto prolifici, siete
usciti col primo album ma siete avanti col secondo. Nominiamo e salutiamo i
tuoi compagni di viaggio.
“Abbiamo iniziato a lavorare al
secondo album, sì. Abbiamo alla batteria Armin Siros, che è un
insegnante di batteria di origini iraniane, però campobassano e vive a Roma. Al
basso elettrico Alessio Di Lallo, che abbiamo detto è anche il regista
del videoclip di “Requie(m)” e il fondatore della band assieme a Giuseppe
Reale, che è il compositore di tutte queste melodie. Tra l'altro Alessio è
un architetto e Giuseppe un neurologo che vive e lavora a Roma, è una specie di
Enzo Jannacci: un medico musicista. Poi alla chitarra elettrica c'è Gianluca
Vergalito, che è un musicista professionista come il batterista, anche lui
di Campobasso e compositore dei nostro pezzi. Tra l'altro su Soundcloud trovate
un suo pezzo bellissimo, “Diario di un amore lontano”, che Guido
Marangoni di metal.it ha paragonato ai primi King Crimson. Poi alla chitarra
classica c'è un maestro di chitarrista che è Luca De Cesare e infine per
il disco siamo riusciti a collaborate con un fantastico violinista della
provincia di Campobasso, Alessandro Oliva, che è stato primo violinista
per l'orchestra sinfonica della Galizia in Spagna, l'orchestra sinfonica di
Mantova, l'orchestra de L'Aquila. È un professionista nel campo delta musica
classica con cui è stato un onore e un piacere collaborare. Il violino che
sentite in “Requie(m)” è il suo, per me personalmente è sognante.”
Nominiamo “Rovine” ma siamo ai
saluti finali. Grazie di aver partecipato Giuseppe, Stella rosa del kinotto.
“Allora io ti ringrazio a nome di
tutti di averci ospitato, “Rovine” è una canzone di nove minuti dove ci
sono gli assoli di Giuseppe, Gianluca e Armin, ci teniamo tanto, l'abbiamo
scritta nel 2008. Grazie mille, ciao.”
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