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sabato 10 agosto 2024

OSANNA: "L'uomo" compie 53 anni!

I quarant’anni sono la vecchiaia della giovinezza, ma i cinquant’anni sono la giovinezza della vecchiaia.

(Victor Hugo)

CARACALLA POP 1971

L’Uomo è diventato “gruosso”, lo storico album degli Osanna compie 53 anni!

Nel corso degli anni è diventato un “cult” della discografia italiana e Lino Vairetti ha saputo dargli nuova linfa, rendendolo immortale come gli Osanna stessi.

Buon compleanno… Uomo di allora e Uomo di oggi!

Wazza

Gli Osanna nascono a Napoli nel 1970 dall'incontro di alcuni membri della band Città Frontale (Lino Vairetti, Danilo Rustici, Massimo Guarino e Lello Brandi) con Elio D'Anna, sassofonista e flautista. Le loro esibizioni live sono caratterizzate da quella che venne chiamata "teatralità mediterranea": i suoi componenti sono tra i primi in Italia a proporre concerti dal vivo con trucchi e costumi di scena.


Dopo diverse esibizioni live che valgono loro una certa popolarità, nel 1971 gli Osanna esordiscono con il loro primo album, L'UOMO.

Pubblicato dalla Fonit Cetra, L'UOMO, che prende il nome dal brano più importante della raccolta, viene registrato a Milano presso l'Auditorium della casa discografica. Tutti i brani sono composti e arrangiati dagli Osanna.


Si tratta di un concept album di progressive rock, con influenze folk e psichedeliche. Attenzione particolare va prestata anche alla copertina, che rappresenta la band con il celebre trucco di scena sul volto. Si tratta di una cover apribile, in tre parti, che alla fine compone un poster rappresentante un enorme punto interrogativo. 


Sono numerose le influenze presenti nel disco: innanzitutto la tradizione napoletana. Come ricordano gli Osanna, nella loro città "tutti cantano", dal panettiere al macellaio. La band è cresciuta circondata dalla musica, e ne ha fatto una passione e un lavoro. Notevoli sono però anche i riferimenti alla scena rock internazionale, come ai Led Zeppelin. 


Il filo conduttore dei diversi brani del concept album, i cui testi sono essenziali, è il focus sull'uomo. Il titolo dell'opera, insomma, è tutto fuorché casuale. All'epoca della produzione dell'album, Vairetti studiava all'accademia delle Belle Arti, dove stava lavorando a una tesi su Umberto Giacometti. Lo scultore in questione era molto legato a Sartre, maestro dell'esistenzialismo.

Capiamo quindi bene perché, mentre moltissime band progressive rock della scena internazionale si concentravano su mondi inventati e figure mitologiche, gli Osanna scelgono invece di parlare dell'uomo, in tutta la sua concretezza, e del suo posto del mondo. Neanche il trucco che usano in scena può distogliere l'attenzione sul focus esistenzialista dell'album, e anzi va ad aggiungersi a quel gioco di maschere che è la vita umana. 


Con testi essenziali, ridotti all'osso, gli Osanna espongono la loro filosofia: chi è l'uomo? Può raggiungere la felicità?


Ha spinto le forze del costo di niente

La gente, le razze, il danaro, la terra

L'odio, l'invidia, la forza, la guerra

Momenti di pace non sempre sfruttati 

Han reso nei buoni dei cuori ghiacciati

Si vive e si muore nel fango e l'orrore

Si cercano invano momenti d'amore 

Uomo, uomo, uomo, uomo, chi sei tu?


Inizialmente, la casa discografica temeva che l'album fosse troppo innovativo per il pubblico. Invece, tanto al festival pop di Caracalla quanto al Festival di Musica d'Avanguardia e di Nuove Tendenze di Viareggio, l'esordio degli Osanna con il nuovo disco fu un successo. L'album vinse addirittura il Premio della Critica Discografica Italiana.

 

(Ilaria Aceto)

 



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