L’ARTE&IL
MESTIERE
Gigi Venegoni e la
musica italiana
FABRIZIO SALMONI
Commento di Andrea Pintelli
Fabrizio Salmoni, giornalista dal sontuoso curriculum, ha da poco rilasciato il suo nuovo libro dedicato al percorso artistico di Luigi “Gigi” Venegoni, che tutti noi appassionati di musica di qualità conosciamo. Volume pubblicato dal Paola Caramella Editrice, esso si pregia di riempire un vuoto nell’industria libraria e lo fa in maniera mirabile, sia per ricchezza di contenuti che per argomentazioni espresse. Nelle sue quasi duecento pagine, il lavoro impostato da Salmoni copre l’intero arco di carriera del protagonista, andando ovviamente ad espandersi nel momento in cui scrive degli Arti&Mestieri, gloriosa band del prog nazionale (e non solo) di cui Venegoni fu anima (insieme all’inesauribile batterista Furio Chirico, già nei Trip, dotato di una tecnica tuttora impressionante) e, ovviamente, chitarrista. Se l’introduzione di Mauro Zatterin è un ottimo e sentito apripista, tutto il libro è intenso nel raccontare le gesta del nostro, fluido nel racconto, rivelatore nei particolari. Si parte con la quarta edizione del festival di Re Nudo del 1974, la prima tenuta al parco Lambro di Milano, in cui gli Arti&Mestieri fecero il loro debutto live. Esibizione gradita dalle quarantamila persone presenti, nonostante le tante difficoltà organizzative su palco e non. Fotografia di un periodo irripetibile, complesso ma denso di eventi. Successivamente si va all’inizio della vita artistica di Gigi, in cui viene scandagliata la sua propensione alla musica che via via emerse nel suo innato rigore. E pensare che il padre avrebbe voluto vederlo ingegnere…
Le prime esperienze in band amatoriali, formative
sicuramente, ma povere di soddisfazioni concrete. Interessantissimi gli
interventi di vari conoscenti e amici che hanno gravitato intorno alla vita di
Venegoni, così come le schede che, qui e là, Salmoni inserisce per tracciare
linee di artisti e personaggi che hanno ne hanno caratterizzato il suo cammino
professionale. Centrale fu l’incontro con Furio, all’alba della creazione degli
Arti&Mestieri, i cui delicati equilibri interni furono appesantiti dai
diversissimi caratteri dei suoi membri, talvolta rivelatori di profondi
disappunti. Questo nonostante la grandiosa musica composta e portata in giro
per l’Italia del periodo seventies; obbligatorio avere in ogni collezione che
si rispetti i loro due primi dischi, capolavori assoluti quali “Tilt” del 1974
e “Giro di Valzer per Domani” del 1975. Gigi ne uscì dopo un grave episodio che
ne minò la stima verso alcuni di loro (non lo racconto siccome determinante
nell’andamento del cammino, ragion per cui questo libro va acquistato e letto),
andando a formare la sua creatura maggiormente personale, ossia i
Venegoni&Co., sempre prodotti e distribuiti dalla Cramps Records (per le
prime due opere “Rumore Rosso” e “Sarabanda”) di quel genio di Gianni Sassi. Questo
gruppo fu fucina di talenti, fu gruppo aperto, fu esperimento continuativo.
Pubblicarono dischi di altissimo valore interpretativo, fino ad arrivare a
“Canvas”, doppio cd del 2017, forse la loro summa creativa. Gli anni Ottanta
portarono in dote sonorità plastificate da cui Venegoni si tenne saggiamente fuori,
producendo musica di qualità nel suo Dynamo Sound Studio di Torino. Il capitolo
dedicato ne dà una significativa visione. Fino ad arrivare agli anni più
recenti in cui Gigi convenne alla reunion degli Arti&Mestieri, i cui
concerti furono in alcuni casi trionfali, come da previsione, in terra del Sol
levante. Senza dimenticare il meraviglioso “Universi Paralleli” del 2015,
frutto di un appassionato lavoro d’insieme, le cui nuove canzoni vanno
mirabilmente ad affiancarsi ai loro brani più storici. In chiusura il capitolo
denominato “Divagazioni”, che affronta il suo periodo più recente.
In
sostanza, se si vuole capire un periodo storico fitto di accadimenti, pieno di
musica con la M maiuscola, vogliate leggere questo intrigante libro, dai
connotati veramente indovinati, il cui esito è più felice di quanto mi
aspettassi.
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