Artista: JPL
Album: Sapiens Chapitre 3/3: Actum
Genere: Rock Progressivo
Anno: 2022
Casa discografica: Quadriphonic
Tracklist
1. Paradis Perdu 2. Mon cercueil 3. Alias (La machine2) 4. Dansez maintenant 5. Memento mori 1 – Marche vers l'inconnu 6. Memento mori 2 – Tempus fugit 7. Memento mori 3 – La mort du roi 8. Memento mori 4 - Paria 9. Memento mori 5 – Acta fabula es
Line Up
Jean
Pierre Louveton / vocals, guitars, bass, virtual instruments
With:
Jean
Baptiste Itier / drums (1,4,5)
Florent
Ville / drums (2,3), keyboards & programming (3)
Guillaume
Fontaine / keyboards (3)
Didier
Vernet / bass (2,3)
Stéphanie
Vouillot / piano (5c, 5d), vocals (2)
Marguerite
Miallier / hurdy-gurdy (4)
Sylvain Haon / soprano saxophone (5d)
Recensione di Fabio Rossi
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JPL è un acronimo che sta per Jean
Pierre Louveton, un musicista francese che vanta una prolifica carriera
pluriennale con oltre venti album in studio pubblicati con Nemo, Wolfspring e,
per l’appunto, JPL.
Chitarrista eclettico in grado di
spaziare con naturalezza da un genere a un altro e dotato di una gran bella
voce, Louvetron tra il 2020 e il 2022 ha completato la trilogia Sapiens
dedicata alla condizione umana facendosi coadiuvare da artisti di gran livello.
I precedenti album dell’ambizioso
progetto s’intitolavano Exordium (2020) e Deus Ex-Machina (2021)
e ambedue sono stati accolti favorevolmente dalla critica; il presente Actum va a completare la mastodontica audace
operazione. Nel disco vi imbatterete nel progressive, jazz, musica sinfonica,
metal ed elettronica, in un crogiuolo di suoni ben concepiti, piacevoli
all’ascolto e assemblati secondo una coerente logica creativa. Il cantato in
francese a me non dispiace, anche se mi rendo conto che potrebbe non trovare
estimatori in coloro che nell’approcciare al Rock sono eccessivamente
dipendenti dall’idioma inglese.
Lo stile di Actum ricalca
sostanzialmente quello dei predecessori conservandone la medesima freschezza
compositiva. L’opener Paradis Perdu ha un intro elettronico che
esplode poi in una ritmica potente con sugli scudi il drumming del batterista
dei Nemo Jean-Baptiste Itier; il brano cambia forma più volte fino ad arrivare
a una sezione melodica in cui si apprezza il vocalism di Louveton. L’andamento
lento e umbratrile di Mon Cerceuil, mette in risalto ancora le
capacità vocali di Jean Pierre; il basso
è profondo in un caleidoscopio sonoro in continua evoluzione. Si cambia
atmosfera con l’abrasiva Alias (La machine2), sostenta da un
incisivo riffing di chitarra, nella quale si miscela il prog al metal con
comprovata maestria. Torna la vena malinconica in Dansez Maintenant,
una traccia che cresce d’intensità creando fraseggi armoniosi di assoluto
spessore. La lunga suite Memento Mori, divisa in cinque parti,
lascia spazio alla musica classica perfettamente in sintonia con le parti più
precipuamente progressive, creando così un connubio perfetto. L’atmosfera è
plumbea, quasi spigolosa, a volte paranoica, quasi a voler evidenziare
l’infelicità dell’attuale condizione umana (come potergli dare torto!). Si
arriva alla fine di questo lavoro con la consapevolezza che forse non tutto è
perduto: c’è ancora qualcuno in grado di sfornare musica di qualità per
fortuna.
Consiglio L’acquisto dell’intera trilogia prossimamente disponibile anche in formato digipak. Ne vale la pena.
RispondiEliminaCiao
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