TRASIMENO PROG FESTIVAL (4° EDIZIONE)
17 – 20 AGOSTO 2023
Commento di Evandro Piantelli con la
collaborazione di Umberto Montanari
In questi ultimi anni gli
appassionati di progressive rock hanno visto con rammarico una diminuzione dei
festival musicali a loro dedicati, così numerosi fino a non molto tempo fa. Tra
le manifestazioni sopravvissute c’è il Trasimeno
Prog Festival,che quest’anno ha tenuto regolarmente la sua
quarta edizione.
Il Festival è organizzato
dall’Associazione Trasimeno Prog, che ha come presidente il simpatico Massimo
Sordi ed una numerosa schiera di collaboratori, tra i quali mi limiterò a
nominare l’instancabile ed onnipresente Alfredo Buonumori (uomo dalla
pazienza apparentemente infinita).
Come tutti i festival che si
rispettino la manifestazione umbra ha avuto un’anteprima, una ricca rassegna e
numerosi eventi collaterali, tutti di estremo interesse. Vediamoli cronologicamente
nel dettaglio.
ANTEPRIMA DEL FESTIVAL – PERUGIA, 17 AGOSTO
Nella splendida cornice dei Giardini
del Frontone di Perugia si è svolta nella giornata di giovedì quello che
potremmo chiamare l’Antefestival, un ricco antipasto che prevedeva la presenza
di due band interessanti e al quale ha partecipato un pubblico molto attento,
composto da alcune centinaia di appassionati. La prima band a salire sul palco
è stata quella dei ASTRA ARCANA, un
gruppo che finora ha pubblicato un solo EP, ma che sta lavorando alacremente ad
un secondo lavoro, per il quale è in corso il crowfunding. Il genere proposto
da questi ragazzi spazia tra il neo-prog, lo space rock ed il metal. La
performance, seppur disturbata da qualche problema tecnico, è risultata gradita
ai presenti ed è servita a “rompere il ghiaccio” e a dare il via ufficialmente
al Festival.
Ma la band più attesa in questa
serata era IL BACIO DELLA MEDUSA, un
gruppo che giocava in casa in quanto tutti i suoi componenti sono della
provincia di Perugia e molti dei presenti erano venuti appositamente per
ascoltare la loro musica. Tra l’altro la band ha appena pubblicato un nuovo
disco dal titolo “Imilla” (un concept dedicato alla figura di Monika
Ertl, eroina della rivoluzione boliviana, uccisa nel 1973) uscito il 25 agosto
per la AMS Records, e quale migliore occasione per presentarne qualche brano
dal vivo? Infatti, la band ha iniziato il concerto con alcuni pezzi tratti da
“Seme”, il suo penultimo album in studio, per poi proseguire con pezzi della produzione
più vecchia (“Requiem per i condannati a morte”, “Melancolia”) e con addirittura
una cover, “Musica ribelle” di Eugenio Finardi, per poi lasciare spazio al
nuovo disco, dal quale sono state eseguite “La Dolorida”, “Zio Klaus”, “Dentro
Monika qualcosa non va” e “Lo specchio di Hans Ertl”.
Anche le nuove canzoni sono state accolte calorosamente dal pubblico presente. Per la conclusione del concerto è stata scelta “De luxuria, de ludo et de tabernae”, un pezzo che il pubblico ha cantato a gran voce con la band. Poi il gruppo è tornato sul palco per il bis, proponendo “Simplicio”, tratta da “Deus lo vult”, con la quale Il bacio della Medusa (Simone Cecchini – voce e chitarra, Eva Morelli – flauti e sax, Andrea Morelli – chitarra, Diego Petrini – batteria, e Federico Caprai - basso) ha salutato tutti i presenti. Un’anteprima del festival davvero col botto!
PRIMA GIORNATA – CASTIGLIONE DEL LAGO,
18 AGOSTO
Abbiamo parlato di eventi collaterali
al Festival. Il primo di questi è stato l’incontro, avvenuto in una bella
piazzetta del centro storico di Castiglione con vista sul Lago Trasimeno, con
lo scrittore Walter Gatti che, intervistato da Alfredo Buonumori (che ha
curato tutti gli incontri con gli autori) ha presentato il libro “Essenza.
Vite di Claudio Rocchi”, dedicato al cantautore milanese scomparso nel 2013
(ma una definizione sola non basta per questo straordinario personaggio) protagonista
della scena musicale degli anni ’70 del secolo scorso.
Ma il luogo magico in cui il Festival
ha trovato la sua sede è la bellissima Rocca medioevale che domina il lago e all’interno
della quale si tengono i concerti. Il primo gruppo a salire sul palco è stata
la ALDO TAGLIAPIETRA BAND. L’artista
veneto, che non ha certo bisogno di presentazioni, dopo essere stato per oltre
quarant’anni la “voce” delle ORME, dal 2009 ha intrapreso una interessantissima
carriera solista. La serata era dedicata alla celebrazione dei 50 anni dalla
pubblicazione del capolavoro “Felona e Sorona”, un album cha ha segnato
un’epoca. Ecco la scaletta completa: “Insieme al concerto”, “La porta chiusa”
“Felona e Sorona” (eseguita integralmente dopo una breve presentazione da parte
di Aldo), “Amico di ieri”, “Gioco di bimba”, “Sguardo verso il cielo”, per
concludere con “Collage”. Aldo Tagliapietra
è salito sul palco con la sua chitarra a doppio manico (basso e 12 corde),
accompagnato da una band giovane, ma di tutto rispetto: Matteo Ballarin
– chitarre, Andrea De Nardi – tastiere, Manuel Smaniotto –
batteria e Andrea Ghion - basso. Inutile dire che le emozioni sono state
fortissime tra gli spettatori presenti sulle gradinate della Rocca che, tra
l’altro, registrava il tutto esaurito, con standing ovation alla fine
del concerto.
La pausa per il cambio palco è stata
l’occasione per la presentazione del libro di Lelio Camilleri “Il suono
del progresso”, nel quale l’autore si sofferma sul ruolo svolto da alcuni gruppi
(in particolare Beatles, Caravan e King Crimson) nel genere progressive.
Dopo di che è stata la volta della
band genovese LA MASCHERA DI CERA, che
nel 2023 ha intrapreso il tour del ventennale (in realtà gli anni sono 21, ma la
pandemia ha impedito di rispettare la scadenza), che ha visto i cinque
musicisti impegnati in un tour che ha toccato anche diverse città europee (compresa
anche la Gran Bretagna). La formazione attuale della Maschera è la seguente: Fabio
Zuffanti – basso e voce, Martin Grice – flauto e sax, Andrea
Orlando – batteria, Agostino Macor – tastiere e Alessandro
Corvaglia – voce e chitarra.
Il concerto è iniziato con l’epica
“Fino all’aurora”, per proseguire con “Orpheus” e “La maschera di cera”. Vale
la pena ricordare che nel 2012 il gruppo aveva pubblicato un album dal titolo “Le
porte del domani” che, nell’idea del gruppo, voleva esssere un’ideale prosecuzione
di “Felona e Sorona”. Da questo lavoro al Trasimeno il gruppo ligure ha proposto
un corposo estratto. Ma la band ha anche eseguito due brani tratti dall’ultimo
album in studio pubblicato e cioè “S.E.I.” del 2020 e precisamente “Il
cerchio del comando” e “Vacuo senso”, che hanno concluso degnamente il concerto
e anche la serata.
SECONDA GIORNATA – CASTIGLIONE DEL
LAGO 19 AGOSTO
Sabato 19 l’appuntamento pomeridiano
era con Fabio Zuffanti, musicista che da
qualche anno si è dedicato prevalentemente alla scrittura. Infatti, collabora
con “Rolling Stone” e “La Stampa”. Zuffanti, che ha già pubblicato tre libri su
Franco Battiato e ne ha in preparazione un quarto, si è soffermato soprattutto
sull’opera “La voce del padrone” che costituisce una pietra miliare nella
musica pop italiana, illustrando la sua passione per il musicista siciliano e spiegando
le ricerche effettuate per scrivere i libri. Alla fine, Zuffanti non si è sottratto
alle numerose domande rivoltegli dai presenti sui suoi progetti letterari e
musicali.
Il programma musicale di questa
giornata era piuttosto corposo.
La serata è iniziata con una (breve) esibizione del gruppo LA CRUNA DEL LAGO, che ha presentato tre brani tratti dall’utimo CD “Schiere di sudditi” uscito nel 2022.
Successivamente è salito sul palco GIANNI NOCENZI, storico tastierista del “Banco” che, dopo oltre 20 anni di assenza dai palchi, è tornato ad esibirsi ed ha pubblicato nel 2016 un interessante lavoro dal titolo “Miniature”. L’esibizione per piano solo ha visto l’esecuzione di tre brani dal lavoro solista, di un brano ancora inedito e, “dulcis in fundo” la riproposizione per pianoforte di alcuni brani storici del Banco ed in particolare di “750.000 anni fa … l’amore” che è stata eseguita integralmente. Il pubblico, anche questa sera numeroso, ha seguito l’esibizione di Gianni Nocenzi in religioso silenzio, interrotto da lunghi applausi alla fine di ogni brano. Un concerto davvero emozionante.
Il progetto più ambizioso della
serata era l’OMAGGIO A FRANCO BATTIATO, che ha visto tornare sul palco La
cruna del lago con l’ORCHESTRA SINFONICA INTERNAZIONALE di oltre
cinquanta elementi diretta dal Maestro LEONARDO QUADRINI, affiancate da una
nutrita schiera di ospiti, tra i quali ricordiamo (solo per citarne alcuni) Riccardo
Croci, Simone Cecchini, Andra Pieroni, Pino Ballarini e Sophya Baccini. L’Orchestra
ha eseguito alcuni dei brani più famosi del cantautore siciliano, partendo da “Areknames”,
“Sentimento nuevo”, “Mondi lontanissimi”, per arrivare a “La cura”, “Voglio
vederti danzare” e “L’era del cinghiale bianco” (che ha concluso il concerto) che
venivano cantati di volta in volta dagli ospiti presenti. Abbiamo detto
progetto ambizioso che, secondo il mio parere personale, non è riuscito
perfettamente, forse per il poco tempo che gli artisti hanno avuto a
disposizione per provare le canzoni. Comunque, il pubblico ha dimostrato di
gradire questa performance, perché è rimasto numeroso ad applaudire fino alla
fine del concerto (avvenuta alle ore 01.20 circa).
TERZA GIORNATA – CASTIGLIONE DEL LAGO 20 AGOSTO
Anche l’ultimo giorno di festival ha
visto un’intensa attività sul piano letterario. In primo luogo, l’incontro
pomeridiano con la regista e scrittrice M. Deborah
Farina che ha presentato il libro “Osannaples-Romanzo rock di un
sogno psichedelico”, che segue il bellissimo film uscito due anni fa sulla
storia del gruppo napoletano Osanna. In serata, poi, Leonardo Varasano (Assessore
alla cultura del Comune di Perugia ed appassionato di musica) ha presentato il
suo nuovo libro dal titolo “Nazione pop”.
Il gruppo genovese degli ANCIENT VEIL è
stato fondato dai musicisti Edmondo Romano, Alessandro Serri e Fabio
Serri nel 1992 (anche se i primi due collaboravano già dal 1985 e nel 1991 come
ERIS PLUVIA avevano pubblicato un disco bellissimo dal titolo “Rings of
earthly light”). In anni recenti la produzione discografica degli Ancient
Veil è decisamente accelerata ed abbiamo visto l’uscita di “I am changing”
(2017) e “New” (2018), oltre ad un paio di progetti live, la
ripubblicazione (in versione expanded and remixed) di “Rings …” e,
fresco di stampa, il nuovo CD “Puer Eternus”, non ancora diponibile nei
negozi ma del quale sono state portate alcune copie in anteprima. Nel corso del
concerto sono stati eseguiti alcuni brani tratti dal vecchio materiale del
gruppo, tra cui la struggente suite “Rings of earthly light” e “You’ll
become rain” nonché ben sei pezzi dal nuovo lavoro del gruppo (con la presenza
sul palco delle cantanti Simona Fasano e Sophya Baccini).
Hanno suonato sul palco della rocca medioevale:
Edmondo Romano – fiati, Alessandro Serri – voce e chitarra, Massimo
Palermo - basso, Marco Fuliano - batteria e Luca Scherani
(che ha sostituito Fabio Serri impegnato in un progetto teatrale) - tastiere.
Nella prima metà degli anni ’70 il
gruppo THE TRIP ha pubblicato quattro album che furono considerati
fondamentali nel pop italiano. Due di questi dischi videro la presenza nella
band di Furio Chirico, uno dei migliori batteristi italiani. A distanza di cinquant’anni,
dopo la morte del fondatore del gruppo Joe Vescovi avvenuta nel 2014, ben due
musicisti continuano a tenere alta la bandiera dei Trip; si tratta di Pino
“Caronte” Sinnone con la sua band e, appunto, di Furio Chirico, che ha fondato
i FURIO CHIRICO’S THE TRIP, con i quali
ha pubblicato nel 2022 un disco molto interessante intitolato “Equinox”,
in puro stile Trip, dove prog, jazz-rock e psichedelia si uniscono molto bene.
Nell’ultima serata del festival la band (Furio Chirico – batteria, Paolo
“Silver” Silvestri – tastiere, Giuseppe Lanari - basso e Marco Rostagno
- chitarra) ha eseguito integralmente il nuovo lavoro, per poi proporre tutto “Atlantide”,
seguito da “Chorale”, “Caronte” e, come bis, “I’m Fury”, che ha concluso a
tarda notte il concerto ed il festival.
Alla fine di queste quattro giornate,
volendo tirare le somme, il bilancio risulta decisamente positivo. I ragazzi
dell’Associazione Trasimeno Prog hanno lavorato alacremente per regalarci un programma
di assoluto valore, in una location da favola, premiato dalla presenza di un
pubblico numeroso e attento. Ci auguriamo che, nonostante le difficoltà che
caratterizzano le manifestazioni di questo tipo, l’anno prossimo possiamo
essere di nuovo qui per la quinta edizione.
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