RUNAWAY
TOTEM
“Creators”
Black
Widow Records
Di
Andrea Pintelli
Alcuni
mesi fa, a dire il vero parecchi (ma non troppi), è uscito “Creators”, il nuovo disco dei Runaway Totem. Trattasi della prosecuzione di
“Multiversal Matter”, da me trattato alcuni anni fa tramite un’intervista illuminante
rilasciatami dal loro leader Roberto CAHAL Gottardi, sempre per MAT2020. Questo
nuovo lavoro, pubblicato dalla Black Widow Records
(gloria sempre), ha intensità senza paragone alcuno, pur avendo trovato il
precedente un disco profondissimo. La qualità dei suoni è pazzesca, tanto che
le note sembrano entrar dentro anima e corpo. Concettualmente è, come sempre,
complicato ai più, ma se si produce lo sforzo di capirlo, esso ti porta in un
mondo che è qui, ma che non vogliamo cogliere, essendo noi umani dediti,
spessissimo, alla superficialità. Il saper valutare il tempo e lo spazio è
davvero per pochi illuminati, cercare di spiegarlo (qui tramite musica e testi)
è una lezione difficile da dimenticare.
Suddiviso
in due sezioni denominate Creators e Red Star, l’opera si apre con Viators, in cui si fa riferimento a
razze aliene che intraprendono un viaggio intergalattico per arrivare ad
approdare sulla terra. Intro d’altrove, denso, inizialmente ricongiungibile ad
un adagio, per poi sfociare nella messa in musica del suddetto viaggio. Una
marcia che Cahal riesce a costruire con la sua prestanza tecnica e artistica,
tramite chitarre di ogni tipo, basso, sintetizzatori e tastiere. La presenza
vocale della sempre magnifica Sophya Baccini, la eleva e la espande. I
grandiosi fiati di Martin Grice dei Delirium fanno il resto. Advent Deus, ossia l’arrivo di queste
forme aliene. Queste forme che non sono di materia terrestre, ma vibrano a
frequenze più alte sono viste come fossero degli Dei. Stessi musicisti, atmosfera
differente. Minacciosa e sinistra, trasuda novità: musica fiammante. Avvolge
per non lasciare, piove concetti modernissimi. Gran lavoro di Simone Caruso
alla batteria. Betelgeuse è la musica
aliena portata dalla Stella di Betelgeuse. Strumentale che si popola del mai
sentito, dell’estrema gioia del suo essere inedito. Si prosegue con Lemuria che è un luogo e un tempo che la
nostra memoria ha perso. Le popolazioni della Lemuria sono antiche e
tecnologicamente avanzate e la musica ricorda quei giorni. Per rendere tutto
ciò fruibile è necessaria un’immaginazione fuori dal comune, oppure avere
conoscenza di ciò che si sta proponendo. Chissà. Resta il fatto, ed è un fatto,
che l’incrocio dei sax di Grice e di Andrea Facchini può amplificarne il
discorso. Non mi è possibile chiamarla canzone, essendo parte di una sfera che
non conosciamo. Grazie a Cahal ne abbiamo ora maggiore consapevolezza: non
sentori, ma nozioni vere e proprie. Red
Star si apre con The Gate of Orion,
che altro non è che la venuta successiva di altri viaggiatori alieni che
partono da Orione. Aprendo dei portali, essi possono entrano nel nostro mondo. Maurizio
Poli porta una vocalità space, che si adatta perfettamente al concetto
rappresentato. I portali sono qui riprodotti nella parte centrale del pezzo, nettamente
differente dalla sua parte iniziale. Il ritmo inusuale ne delinea i tratti
inconsueti, più unici che rari. Ecco Remembering
Betelgeuse, dove il flauto dell’immenso Nik Turner la fa da padrone.
Artista che parla la stessa lingua di Cahal, indubbiamente. Trattasi, comunque,
del ricordo alieno della musica portata dalla stella di Betelgeuse. Non di
facile presa, ma profonda e veemente. The
Spiral vede il ritorno di Grice, a misurarsi con le vocalità di Emanuela
Vedana e Maurizio Poli. Porta in grembo la volontà di manipolazione genetica
degli alieni sulle popolazioni terrestri, per creare uno schiavo. Ma un’altra
razza aliena, pro-vita, si interpone alle mire dei primi e riesce a creare l’uomo
divino, distruggendo il piano precedente. Essa è una dimostrazione di
resistenza, la cui cadenza si fa maggiormente intensa e potente. Universal Union è l’uomo nuovo collegato
all’essenza primordiale. Quest’uomo nuovo entra in una dimensione da cui era
partito. Ospite il mostro sacro David Jackson dei VDGG, la traccia assume fin
da subito quell’importanza che traspare fin dal titolo. Cahal è oggettivamente
artista straordinario; qui, credo, dia il suo meglio, in termini di fantasia
applicata alla realtà. L’alchimista,
bonus track, è altro rispetto a Creators
e Red Star, sia come concetto
espresso, sia musicalmente, ma anch’essa è assai buona e completa. Non un mero
esercizio stilistico, ma espressione di gran maestria strumentale. Chiude in
bellezza questo album compiuto e definitivo.
TRACK LIST:
CREATORS (clivvare sul titolo per ascoltare)
1.Viators
4.Lemuria
RED STAR
Bonus track:
Composed, arranged and directed by
Roberto “CAHAL” Gottardi, except: L’Alchimista composed by Richie Castellano
arranged and directed by Roberto “CAHAL” Gottardi
The Intergalactic Totem Arkestra:
Roberto “Cahal” Gottardi, Simone Caruso, Andrea Facchini, Maurizio Poli, Sophya
Baccini, Martin Grice, David Jackson, Nik Turner, Emanuela Vedana
Mixed and engineered By Roberto Cahal
Gottardi at Totem Studio Records
Mastered by Eugenio Vatta at E45
Studio - Roma
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