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sabato 9 gennaio 2016

RICCARDO FASSI – TANKIO BAND plays the music of FRANK ZAPPA


RICCARDO FASSI – TANKIO BAND plays the music of FRANK ZAPPA special guest NAPOLEON MURPHY BROCK @ CROSSroads – 06 11 2015

 Live report  e fotografie a cura di  Donald McHeyre


Articolo già apparso sul portale Rock by Wild:



Venerdì 6 novembre, Riccardo Fassi e la Tankio Band hanno riproposto sul palco del CROSSroads, le gioie e i piaceri dell’album RICCARDO FASSI TANKIO BAND PLAYS THE MUSIC OF FRANK ZAPPA, con laiuto di una guest star molto nota agli zappiani, Napoleon Murphy Brock.

Introduzione
In questi ventidue anni passati, dalla prematura e tragica morte di Frank Zappa, il mondo (da allora più povero) della musica, sia popolare che colta, ha tentato con ogni mezzo di farsi perdonare la trascuratezza e la superficialità con i quali ha trattato i trentanni precedenti di carriera dello Zio Frank, attraverso tributi (più o meno coccodrilleschi), inserimento del suo repertorio nei tour orchestrali di ensamble internazionali, dichiarazioni alla stampa di affetto e stima da insospettabili (ma sospette) rockstar, speciali da centro pagina, ecc.
Da parte delle tribute band rock, i tributi scarseggiano. Ma possiamo immaginare che rifare dal vivo brani suonati allorigine da gente come Steve Vai, Arthur Barrow, Vinnie Colaiuta ecc. possa scoraggiare molti, pur talentuosi, musicisti elettrici.
Al contrario, da parte dalle avanguardie contemporanee e jazzistiche, si è ormai notato, e si continua a notare, una crescente attenzione per quel repertorio zappiano” più vicino alla sensibilità di tali frange musicali, le quali riscoprono e propongono una discografia quasi parallela dello Zio di quasi quindici album (più o meno ufficiali) tra musica sinfonica, elettronica e jazzistica (oltre ai cross over, utilizzando un termine moderno, di cui il Maestro eccelle fin dagli anni ’60).
Tra i primi ad accostarsi con qualità e rispetto al mondo della musica di Frank Zappa dopo la sua dipartita, ci fu proprio lorchestra Tankio Band, tra le più acclamate della scena jazz italiana, guidata dal pianista, arrangiatore e Direttore, Riccardo Fassi, con lormai storico CD, “RICCARDO FASSI TANKIO BAND PLAYS THE MUSIC OF FRANK ZAPPA(Splash Records) del 1995.



TANKIO BAND plays the music of FRANK ZAPPA special guest NAPOLEON MURPHY BROCK Il Report
Il concerto, programmato per le 22:00, è cominciato con un grosso ritardo di quasi 30 minuti, dopo il termine della cena da parte del pubblico mangiantee la distribuzioni di bottiglie dacqua tra i musicisti dellorchestra. La sala è abbastanza piena, le pance di più, è ora di cominciare.
Presi i rispettivi posti e dopo un saluto di rito da parte di Fassi, i musicisti attaccano con il classicissimo Kink Kong” in una versione più breve di quelle oceaniche, ben note ai fan di Zappa, ma non priva dei suoi momenti improvvisati. Le note del tema iniziale (e finale) danzano leggere nellaria e lasciano subito il posto alla parte improvvisata, che poi tanto improvvisata non è, dal momento che Fassi riesce a simularle con un sapiente dosaggio di arrangiamento e direzione della sua orchestra, in variazioni personali dal tema principale, oppure affidandole al gusto e alle capacità di improvvisare (in questo caso, si) dei suoi talentuosi solisti.
Sarà questa la cifra stilistica di ogni brano di Frank Zappa riproposto nella serata.
Little Umbrella” è soave e struggente come nella versione di Hot Rats. Non presenta particolari variazioni ma lassolo centrale al pianoforte elettrico di Fassi trasforma il palco del Crossroads (abbastanza grande da farci stare tutti i musicisti, abbastanza piccolo da farli stare in versione foto di famiglia) in un mini night club.
Uncle Meat, per motivi ben chiari a chi conosce il brano, è quasi impossibile da rifare dal vivo, tale e quale. La versione di Fassi è adattata con atmosfere più leggere, ma senza rinunciare alle intricate partiture.
It Must Be A Camel, sovente trascurata in coda” alla Gumbo Variationsdi Hot Rats, è una vera sorpresa, impreziosita dalla sua splendida esecuzione. Peaches en Regaliaconclude il trittico da Hot Rats. Qui Fassi si sbizzarrisce nelle variazioni, donando alla composizione una lunga introduzione in chiave soft del brano che sfocia nelle “peschevere e proprie per poi, in fine, ritornare alla variazione iniziale.
Nellinsieme la resa è interessante: sembra quasi un brano di genuino british prog ma la parte centrale, quella Zappa DOC, mi è sembrata un poco tirata via nellarrangiamento e un paio di passaggi mi hanno convinto poco, pur nellottima esecuzione.
Con le Pesche a noi regalate, termina la prima parte del concerto.
Entra Napoleon Murphy Brock.
Classe 1945. Attivo con Zappa nel suo periodo Funky” e Little Rock Bandtra il 1974 e il 1976, nel ruolo di cantante, sassofonista, flautista e occasionale giullare. Brock mi è apparso invecchiato molto bene. Dire che non è invecchiato sarebbe una falsità, ma la sua vitalità e le sue qualità vocali sono tuttaltro che scalfite dal tempo. Non esagero se dico che le sue attuali prestazioni canore (per non parlare degli ottimi assoli di flauto traverso) negli anni 70 se le sognava. Emeno roco, più curato e preciso. E soprattutto capace di una estensione vocale che non sentiamo in pietre miliari come Roxy and Elsewhereoppure in “One Size Fitz All“.
Brock scherza e giocherella con tutti: la numerosa orchestra e i più numerosi spettatori. Si fa da parte quando tocca a qualcuno dei Tankio, interagisce molto bene con loro nei momenti dinsieme.
Take Your Clothes Off When You Dance” è clownesca e pimpante e si conclude con un tentativo di spogliarello bloccato in tempo da un preoccupato Riccardo Fassi.
Scampati al pericolo di mirare un Napoleon “nature, lorchestra jazz si misura con il blues cosmico di Cosmik Debris. Brock imita molto bene Zappa. Nulla da dire sullarrangiamento. Non mi ha particolarmente impressionato, ma faceva ottimamente il suo dovere.
Segue, sempre da “Apostrophe(‘), la splendida “Uncle Remus“, calda nella voce, armoniosa nei fiati.
Ancora meglio faranno con Florentine Pogen, cui fra laltro è stata aggiunta la lunga coda strumentale assente nella versione più nota. Il brano, nella versione da studio è più “rock(con le virgolette dobbligo). La versione jazz orchestrale di Fassi ci mostra quanto un gruppo di fiati trasformi il brano in qualcosa di diverso ma altrettanto bello. Anzi, mi sbilancio, questa versione mi è piaciuta di più di quella di “One Size Fitz All(che adoro) e la voce di Brock è stata al massimo della forma.
Brock saluta ed esce.
Riccardo Fassi si ricompone e presenta il medley composto da Let’s Make the Water Turn Black/Eat That Question/Im The Slime. Tre brani molto diversi, di periodi zappiani altrettanto diversi (ma chi conosce la carriera di Frank Zappa sa che tre mesi suoi equivalgono a tre anni di chiunque altro collega).
Il mélange funziona alla perfezione ed è l’unica occasione per ascoltare qualcosa da The Grand Wazoo. Un appunto che vorrei approfondire in conclusione.
Rientra Napoleon vestito da pasticciere zappiano dello Utility Muffin Research Kitchen, UMRK, (il nome del laboratorio di Frank Zappa) e con in mano una sacca piena di gioccattolini luminosi.
Brock ci parla del grande scomparso. Frank Zappa? Anche, certamente. No. Di George Duke, il grande tastierista, alla corte di Zappa, tra il 1970 ed il 1975.
E’ il pretesto per introdurre quello che è il finale (quasi) obbligato per un concerto zappiano, Muffin Man. E’ anche loccasione per la frangia più “rockdella Tankio orchestra (compreso il tastierista, Riccardo Fassi) di sfogarsi nel tripudio finale tra applausi e ululati.
Nel frattempo Napoleon scende dal palco intrufolandosi tra i tavoli (mi è passato a 10 centimetri circa 8 volte), per distribuire ninnoli luminosi alle poche, ma gagliarde, rappresentanze femminili del pubblico. Quando tutti escono siamo ancora divertiti da questo giullare saltellante.
Pochi minuti e rientrano tutti per il bis con una canzone damore particolarecome lha definita Fassi, Oh No.
Siamo tutti felici e appagati




Conclusione e commento
Se concludessi questo report, (la cui lunghezza è dovuta solo allamore per la musica dello Zio Frank), commentando di sentirmi un poco deluso, scriverei palesi falsità. La Tankio Band è composta da grandi musicisti e consumati professionisti. Lamore per la musica di Zappa si vede in ogni nota da loro eseguita, a partire ovviamente dal leader, Riccardo Fassi.
Per non parlare della grande occasione avuta di mirare uno dei personaggi più in vista del grande circo zappiano del passato.
Tuttavia sono lo stesso un poco deluso!
Probabilmente la presenza di Napoleon Murphy Brock ha condizionato le scelte in scaletta fatte da Riccardo Fassi. Doveva inserire brani cantati per dargli modo di sfoggiare le sue attuali doti canore. E c’è riuscito. Ci ha dato minuti e minuti di puro intrattenimento di altissimo livello.
Le mie aspettative erano però volte ad altre scelte in scaletta.
Uno dei periodi più affascinanti e meno conosciuti di Zappa è quello della prima metà del 1972, periodo nel quale, per motivi in questa sede lunghi da spiegare, dovette girare su una sedia a rotelle; condizione che lo costrinse a rivedere tutti i piani per il proseguimento dei suoi progetti più “rock.
Incapace di starsene con le mani in mano e con il cervello sempre attivo e creativo, si inventò la Grand Wazoo orchestra (in seguito diventata, per motivi economici, la Petit Wazoo orchestra). Con queste due formazioni forzate, lo Zio Frank ci ha dato due album splendidi, come Waka Jawaka” e The Grand Wazoo. Gli album Jazz di Frank Zappa.
Quindi loccasione di sentire questi brani jazz di Zappa, eseguiti da una grande orchestra jazz italiana è sfumata.
Speriamo in una prossima volta.
.. ma siamo anche incontentabili.
Ringrazio lo staff del CROSSroads per la squisita ospitalità ricevuta.



Tankio Band – Line Up
RICCARDO FASSI : Piano,Tastiere, Composizioni, Arrangiamenti
 
GIANCARLO CIMINELLI : Tromba
CLAUDIO CORVINI : Tromba
 
ROBERTO PECORELLI : Trombone Basso
MASSIMO PIRONE : Trombone
SANDRO SATTA : Sax Alto
MICHEL AUDISSO : Sax Soprano, Alto
 
TORQUATO SDRUCIA : Sax Baritono
 
PIERPAOLO BISOGNO : Vibrafono, Percussioni
 
STEVE CANTARANO : Contrabbasso
PIETRO IODICE : Batteria
Con la partecipazione speciale di:
NAPOLEON MURPHY BROCK : Sax Tenore, Flauto Traverso e Voce

Setlist
1-Kink Kong da Uncle Meat
2-Little Umbrella da Hot Rats”
3-Uncle Meat
4-It Must Be A Camel da Hot Rats”
5-Peaches en Regalia da Hot Rats”
Con N.M. Brock
6-Take Your Clothes Off When You Dance da “Were Only In It for the Money
7- Cosmik Debris da “Apostrophe(‘)”
8-Uncle Remus da “Apostrophe(‘)”
9-Florentine Pogen da “One Size Fitz All
Senza Brock
10-Madley: Lets Make the Water Turn Black/Eat That Question/Im The Slime da “Were Only /The Grand Wazoo/Over-nite Sensation
Rientra Brock
11-Muffin Man da “Bongo Fury”
Encore

12-Oh No da Weasels Ripped My Flesh


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