CELESTE
– “IL PRINCIPE DEL REGNO PERDUTO”
Di Andrea Pintelli
Eccovi accontentati, estimatori di Ciro Perrino: è appena uscito (dicembre 2020 per
chi scrive) “Il Principe del Regno Perduto”,
terzo e ultimo capitolo della trilogia che i suoi Celeste hanno dedicato al Principe,
che tanto ha glorificato questo gruppo nel corso degli anni; ovviamente io lo
chiamo così, ma come ben sapete è tutta farina del sacco di Ciro stesso, autore
di tutte le musiche e i testi. Questo tanto prolifico, quanto geniale artista,
nel corso della sua lunga carriera è riuscito a coprire vari generi, affrontare
parecchi ambiti, musicando tantissimi universi in maniera esemplare, personale,
profonda. Ha dato voce ai suoi sogni, addentrandosi nei meandri della sua
psiche, ma facendo altresì parlare il suo cuore tramite l’esposizione delle sue
sensazioni. Da me già intervistato in precedenza (vedi MAT2020 di giugno 2019),
ha sempre portato la luce durante le nostre conversazioni illuminandole con
intuizioni ad effetto, ma sempre con la solita gentilezza e quel garbo ch’è
ormai rarità nella nostra schizofrenica società. Queste sue qualità sono
riscontrabili nella sua proposta musicale; i suoi lavori fanno riflettere e
mettono pace, hanno sempre avuto la prerogativa della finezza e il mai facile
compito di agire tramite melodiose armonie.
“Baie
Distanti” apre il viaggio, un soave e misterioso canto di sirena ci fa captare
il paesaggio marino iniziale in cui siamo, la leggerezza dei suoni domina la
scena, la voce si inserisce per narrarne il racconto “celestiale” in un
ambiente dal clima fascinoso e pacato. “L’Ultimo Viaggio del Principe” è il fulcro
del disco, coi suoi quasi 25 minuti di durata, ma soprattutto per la pluralità
di mondi paralleli che il Principe affronta e vive. Musicalmente, secondo chi
scrive chiaramente, è uno dei picchi artistici del Prog italiano di sempre, coi
suoi infiniti (è il caso di dirlo) colori che, pur differenziandosi, a volte
formano un unico amalgama e in altri sono protagonisti contemporaneamente. Questa
la successione dei vari momenti di questo ultimo viaggio: Lento incedere a
piedi nudi nell’erba - La riscoperta del sentiero - Aviti amati ruderi - Il
Sole sulle cime degli alberi - Disteso nella grande radura - Contemplazione:
assorto nei disegni delle nuvole - Riposo: visioni del futuro - Turbamento
dello spirito inquieto - Le voci degli antenati – Riflessioni - La Luna sulla
cima degli alberi - Giunto il momento di percorrere il nuovo cammino - Spazio
per gli ultimi ricordi - La Ricerca delle anime perdute - Il sentiero ritrovato.
La sezione ritmica è capace di dettare i tempi di questi momenti, i fiati si
intersecano in un gioco di bravura che credo abbia ben pochi eguali, le
tastiere di Ciro Perrino dominano le scene con la pluralità dei suoni e grazie
alla sua inesauribile fantasia, le voci sono un coro che ci fa vibrare le corde
della nostra interiorità. C’è oggettività pure nell’essere resi protagonisti
insieme al dorato Principe, poiché riesce a portarci dove stanno accadendo
queste situazioni, non riducendoci a semplici ascoltatori. Una vita nella Vita.
Immenso stile, grandiosità fatta a Musica, nobiltà interpretativa, paradigma di
un vissuto attivo e non atteso ad aspettare. Con l’ultimo movimento “Il
Sentiero Ritrovato”, Celeste chiude il cerchio riallacciandosi al primo
movimento di “Principe Di Un Giorno“, loro prima opera. Sì, adesso una lacrima
scende. (Il) Ceruleo Sogno” con apertura a tinte fosche, si dischiude con una
chitarra che fa da apripista al dedalo di strumenti che dolcemente si aggiungono
a questo vero e proprio sogno ad occhi aperti. Nella scala di un’ipotetica
bellezza, farebbe storia a sé, grazie soprattutto a una sezione fiati che
sorprende. “Viola, Arancio e Topazio”, traccia di tutt’altra specie, ha nella
malinconia e nel pathos le sue principali sfere contemplative in cui
(ri)trovarsi. Soffusa, articolata, melliflua, ha nel titolo stesso le stanze
cui siamo condotti ad assaggiare un pezzetto del nostro passato. Ancora una
volta e per l’ultima volta. Il resto è dinnanzi a noi. “Il Passaggio di un
Gigante Gentile” ci riporta al ritmo, al sangue del nostro sangue, a una
visione di un incubo che incubo non è. Esiste la nostra proiezione nella
grandezza del mondo, i sussurri si fanno voce mai tonante ma densa di consigli,
e restiamo in quel giardino chiamato respiro a volte fermato dalla sorpresa, ma
che sempre ci dà forza. “Tornerai Tramonto” è un pensiero che non è debolezza,
ma una quasi invocazione, un desiderio che vorrebbe farsi strada in noi. Una
folgorante melodia del sax ci aiuta ad immergerci in questo bagno emozionale.
Le parole della canzone, poste nella seconda parte del pezzo, ne chiariscono
l’intento con la solita carica poetica. Il recitato di Ciro Carlo Alberto Perrino,
figlio di Ciro, racchiude in sé tutta l’idea di quel che sarà. “Nora”, ultimo
brano, calmo ma con andamento sicuro, ci conduce al traguardo che ora si è
fatto persona. Pur nella sua immaginifica essenza, ha nel flauto il suo
portatore di verità, ben circondato dal resto del gruppo. I fuochi d’artificio
finali sono rappresentati dalla vita che continua, anche se ha ormai preso
un’altra strada; ma è nella novità che dobbiamo trovare soluzione, senza
spaventarci, perché ci sarà sempre e comunque qualcuno e qualcosa di importante
da incontrare e conoscere. Celeste, quindi, con questo disco saluta il Principe
e lo lascia volare nella sua libertà che l’ha sempre contraddistinto.
Questi i
musicisti che hanno partecipato alla lavorazione: Ciro Perrino: Mellotron, Solina,
Eminent, Elka Rhapsody, Farfisa,
Organo Hammond, Mini Moog, Arp 2600, Arp Odyssey, Pianoforte, Piccole
Percussioni, Voce solista. Francesco
Bertone: Basso Elettrico. Enzo
Cioffi: Batteria. Sergio Caputo: Violino.
Marco Moro: Flauti, Flauti a Becco,
Sax Tenore, Sax Baritono. Mauro Vero: Chitarre
Acustiche, Chitarre Elettriche. Ospiti:
Marco Canepa: Pianoforte. Paolo
Maffi: Sax Soprano, Sax Alto,
Sax Tenore. Anna Marra: Voce in
“Baie Distanti”, “L’Ultimo Viaggio del Principe”, “Tornerai Tramonto”, “Viola,
Arancio e Topazio”. Edmondo Romano: Sax
Soprano, Clarinetto, Chalumeau,
Duduk, Low Whistle. Alessandro Serri: Voce
in “L’Ultimo Viaggio del Principe”, Chitarra Elettrica in “Tornerai Tramonto”. Ciro Carlo Antonio Perrino: Voce
recitante in “Tornerai Tramonto”.
Tutte le
musiche e le liriche, come scritto poc’anzi, sono state da Ciro Perrino. Gli
splendidi disegni della copertina ed interni sono ad opera di Larry Camarda. Le
grafiche sono state curate da Fabio Canevello. Le registrazioni sono avvenute
fra settembre e novembre 2020 nello Studio Mazzi e sono state curate e seguite
da Alessandro Mazzitelli. I missaggi sono opera del Sound Designer Marco Canepa.
Il mastering è stato effettuato da Stefan Noltemeyer nei suoi studi di Berlino.
Ciro vuole ringraziare Claudia Enrico per la pazienza e le visioni, Mauro
Moroni, “patron” indiscusso della Mellow Records per la sua costante presenza,
Massimo Lantero per l’aiuto ed il sostegno di sempre, tutti gli amici coreani e
giapponesi che da sempre amano e supportano fattivamente la musica di Celeste, Mr.
Katsuhiko Hayashi per avergli ispirato il titolo dell'album.
Il futuro dei Celeste sarà altrove, vicino o lontano non ha importanza, ma senz’altro all’insegna di una qualità emozionale di indubbia presa e di siffatta rarità. Abbracci diffusi.
Per avere una copia autografata e con
dedica personalizzata occorre scrivere a questo indirizzo: ciroperrino1950@gmail.com
https://ciroperrino.bandcamp.com/album/il-principe-del-regno-perduto
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