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sabato 1 agosto 2015

Arcturus + Stormlord + Misantropus + Chronic Hangover: sfuriate avant-garde, black metal e screaming vocali @ Planet – 26 giugno 2015 (Rome by Wild)


Arcturus + Stormlord + Misantropus + Chronic Hangover: sfuriate avant-garde, black metal e screaming vocali @ Planet – 26 giugno 2015

Articolo a cura di Serena Petrone
Galleria Fotografica a cura di Jennifer Venuti

Articolo già apparso sul portale Rome by Wild:



Come in una collisione paragonabile a quella di universi differenti il 26 Giugno, a partire dalle ore 20:00, il “Planet” di Roma ha accolto quattro ore di musica senza alcun limite di genere, in una serata eterea avvolta da molteplici atmosfere e paesaggi sonori che magicamente incorporano sfuriate avant-garde, black metal e screaming vocali, con un miscuglio di sfaccettature che impreziosiscono la scena, dinanzi ad un pubblico in fervida attesa per larrivo del gruppo headliner.

Chronic Hangover

Il timetable della serata inizia con i Chronic Hangover. Unapertura decisamente ricca di momenti epici, dove la band si cimenta a colpi di doom metal. In alcuni tratti della loro esibizione si rifanno al vecchio heavy metal rock anni ‘80, sposando un riff energico e decisivo, capace di fare la differenza sul palco grazie ad uninterpretazione dimpatto.

Setlist: “Vitu Perio” – “Sociopatia” – “Tossine” – “Alamut 2112″ – “Villa Triste”
Line up: Jacopo –  Vocals, Rutto –  Bass, Charlo – Drums,  Mattia   – Guitar

Misantropus

La seconda band, i Misantropus, in chiave esclusivamente strumentale, si cimenta in unesibizione discreta che non cattura, ma accompagna le chiacchiere degli spettatori distratti. Latmosfera è decisamente psichedelica e si altalena tra momenti rilassanti ad altri decisamente più espliciti e disturbanti, in una commistione di generi tra lheavy rock ed il progressive metal.

Setlist: “Sun” – “Water” – “The Deluge” – “Wind” – “Witch Cult (Animals Pact)
Line up: Vincenzo Sanniti – Bass, Andrea Vozza– Drums  – Alessio Sanniti

Stormlord

Il terzo open act lo si deve agli Stormlord, gruppo di symphonic black metal dalle forti influenze epic, nato nel 1991, come formazione death metal capeggiata dal fondatore Cristiano Borchi. Popolari anche per per aver partecipato ad alcune edizioni del Gods of Metal, precisamente nel 2004, 2006 e 2008: è decisamente riduttivo considerarli un open act. Gli Stormlord catturano sin dalle prime note, che inevitabilmente coinvolgono lintera presenza nel locale con pezzi di grande impatto, e mostrando unepica padronanza degli effetti scenici grazie anche ad una “valletta” che fa la sua entrata in scena con un mantello nero accompagnata da note symphonic black. Band al pieno delle sue energie, si destreggia in unottima performance sinfonica, grazie anche ad una buona acustica, che sigla la loro presenza qualitativamente.

Setlist: “Aeneas” – “Dance Of Hecate” – “Motherland” – “Legacy Of The Snake” – “Mare Nostrum” – “My Lost Empire” – “And The Wind Shall Scream My Name
Line up: Cristiano Borchi – Vocals, Francesco Bucci – Bass, David Folchitto – Drums, Gianpaolo Caprino – Guitars, Andrea Angelini – Guitars, Riccardo Studer – Keyboards

Arcturus

Improvvisamente la sala si ammanta di buio. Sul pubblico cala un silenzio carico di tensione palpabile per lattesa dei protagonisti della serata. Quando finalmente gli Arcturus entrano in scena vengono accolti da un fragoroso applauso che scioglie la tensione e precede lattacco iniziale della loro celebre traccia Evacuation Code Deciphered.

Fin dallinizio gli Arcturus dimostrano di voler dare il meglio, in una performance dove Vortex si destreggia con una voce superiore ad ogni aspettativa, sorteggiando tracce da “The Sham Mirrors” e vecchi inni di battaglia come “The Chaos Path”, tratta da “La Masquerade Infernale, o la famigerata Raudt Og Svart, tratta da Aspera Hiems Symfonia, pogata da tutti.

Questi epici norvegesi, fulgidi come la stella “Arcturus”, accompagnano la serata per unora e mezza di concerto quasi sfiorando processi impeccabili, acclamati e applauditi lodevolmente da tutti i presenti. In alcuni tratti sembra di vedere sul palco muoversi Rob Zombie, in uno stile sporco e duro, ma geniale. Con un connubio tra lo psichedelico ed il black metal sinfonico che si compongono assieme a tutto lintessuto musicale dal vivo, gli Arcturus, fanno risuonare un Planet allinsegna delle buone equalizzazioni, grazie anche ad una efficiente organizzazione e direzione artistica che ha seguito il tutto da dietro le quinte, siglando la serata con ununione perfetta.

Setlist: “Evacuation Code Deciphered” – “Nightmare Heaven” – “Painting My Horror” – “Arcturian Sign” – “The Code” – “Alone” – “The Chaos Path” – “Crashland” – “Hibernation Sickness” – “Master Of Disguise” – “Raudt Og Svart” – “Shipwrecked Frontier Pioneer” – “Angst”

Line up: Hellhammer – Drums, Sverd – Keyboards, Skoll – Bass, Knut Magne Valle Guitars, ICS Vortex – Vocals




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