Arcturus + Stormlord + Misantropus + Chronic Hangover: sfuriate
avant-garde, black metal e screaming vocali @ Planet – 26 giugno 2015
Articolo a cura di Serena Petrone
Galleria Fotografica
a cura di Jennifer Venuti
Articolo già apparso
sul portale Rome by Wild:
Come in una
collisione paragonabile a quella di universi differenti il 26 Giugno, a
partire dalle ore 20:00, il “Planet” di Roma ha accolto quattro ore di musica
senza alcun limite di genere, in una serata eterea avvolta da molteplici
atmosfere e paesaggi sonori che magicamente incorporano sfuriate avant-garde,
black metal e screaming vocali, con un miscuglio di sfaccettature che
impreziosiscono la scena, dinanzi ad un pubblico in fervida attesa per l’arrivo
del gruppo headliner.
Chronic
Hangover
Il timetable della
serata inizia con i Chronic Hangover. Un’apertura
decisamente ricca di momenti epici, dove la band si cimenta a colpi di doom metal.
In alcuni tratti della loro esibizione si rifanno al vecchio heavy metal
rock anni ‘80, sposando un riff energico e decisivo, capace di fare la
differenza sul palco grazie ad un’ interpretazione d’impatto.
Setlist: “Vitu Perio” – “Sociopatia”
– “Tossine” – “Alamut 2112″ – “Villa Triste”
Line up: Jacopo – Vocals, Rutto – Bass, Charlo – Drums,
Mattia – Guitar
Misantropus
La seconda band, i Misantropus,
in chiave esclusivamente strumentale, si cimenta in un’esibizione
discreta che non cattura, ma accompagna le chiacchiere degli spettatori
distratti. L’atmosfera
è decisamente psichedelica e si altalena tra momenti rilassanti ad altri
decisamente più espliciti e disturbanti, in una commistione di generi tra l’heavy
rock
ed il progressive metal.
Setlist: “Sun” – “Water” – “The Deluge” – “Wind” – “Witch Cult (Animals Pact)”
Line
up:
Vincenzo Sanniti – Bass, Andrea Vozza– Drums – Alessio Sanniti
Stormlord
Il terzo open act
lo si deve agli Stormlord, gruppo di symphonic black metal dalle
forti influenze epic, nato nel 1991, come formazione death metal
capeggiata dal fondatore Cristiano Borchi. Popolari anche per per
aver partecipato ad alcune edizioni del Gods of Metal, precisamente nel 2004,
2006 e 2008: è decisamente riduttivo considerarli un open act. Gli Stormlord
catturano sin dalle prime note, che inevitabilmente coinvolgono l’intera
presenza nel locale con pezzi di grande impatto, e mostrando un’epica
padronanza degli effetti scenici grazie anche ad una “valletta” che fa la sua
entrata in scena con un mantello nero accompagnata da note symphonic black.
Band al pieno delle sue energie, si destreggia in un’ottima
performance sinfonica, grazie anche ad una buona acustica, che sigla la loro
presenza qualitativamente.
Setlist: “Aeneas” – “Dance Of Hecate” – “Motherland” – “Legacy Of The Snake” – “Mare
Nostrum” – “My Lost Empire” – “And The Wind Shall
Scream My Name”
Line up: Cristiano Borchi – Vocals, Francesco Bucci – Bass, David
Folchitto – Drums, Gianpaolo Caprino – Guitars, Andrea Angelini – Guitars,
Riccardo Studer – Keyboards
Arcturus
Improvvisamente la
sala si ammanta di buio. Sul pubblico cala un silenzio carico di tensione
palpabile per l’attesa
dei protagonisti della serata. Quando finalmente gli Arcturus entrano in
scena vengono accolti da un fragoroso applauso che scioglie la tensione e
precede l’attacco
iniziale della loro celebre traccia “Evacuation Code Deciphered”.
Fin dall’inizio
gli Arcturus dimostrano di voler dare il meglio, in una performance dove Vortex
si destreggia con una voce superiore ad ogni aspettativa, sorteggiando tracce
da “The Sham Mirrors” e vecchi inni di battaglia come “The Chaos Path”,
tratta da “La Masquerade Infernale”, o la famigerata “Raudt Og Svart”, tratta da “Aspera Hiems Symfonia”, pogata da tutti.
Questi epici
norvegesi, fulgidi come la stella “Arcturus”, accompagnano la serata per un’ora
e mezza di concerto quasi sfiorando processi impeccabili, acclamati e
applauditi lodevolmente da tutti i presenti. In alcuni tratti sembra di vedere
sul palco muoversi Rob Zombie, in uno stile sporco e duro, ma geniale.
Con un connubio tra lo psichedelico ed il black metal
sinfonico che si compongono assieme a tutto l’intessuto
musicale dal vivo, gli Arcturus, fanno risuonare un Planet all’insegna
delle buone equalizzazioni, grazie anche ad una efficiente organizzazione e
direzione artistica che ha seguito il tutto da dietro le quinte, siglando la
serata con un’ unione
perfetta.
Setlist: “Evacuation Code
Deciphered” – “Nightmare Heaven” – “Painting My Horror” – “Arcturian
Sign” – “The Code” – “Alone” – “The Chaos Path” – “Crashland” – “Hibernation Sickness” – “Master Of Disguise” – “Raudt Og Svart” – “Shipwrecked Frontier Pioneer” – “Angst”
Line up: Hellhammer – Drums, Sverd – Keyboards,
Skoll – Bass, Knut Magne Valle – Guitars, ICS Vortex – Vocals
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