Dream Theater: 30 anni in una
notte + Evergrey + Virtual Symmetry @ Auditorium – 01 07 2015
Articolo già apparso sul portale Rome by
Wild:
Live
Report di Sabrina Spagnoli
Una location
piuttosto insolita quella della Cavea dell’Auditorium,
uno di quei posti in cui non ti aspetteresti e immagineresti mai di assistere
ad un concerto metal. Eppure tanto è stato. Per me è stata la prima volta ad un
concerto dei Dream Theater, e devo dire che tutte le mie aspettative
sono state ampiamente soddisfatte. Ma partiamo con ordine. Entrando all’Auditorium
si ha in genere una vista ben precisa, le tre sale disposte a semicerchio e una
grande area vuota al centro, ebbene quell’area nelle notti d’estate
diventa la Cavea, teatro di grandi serate come quella di ieri sera. Un palco a
prima vista piccolo rispetto ad altri, ma in realtà soddisfacente
per il numero di posti previsti. Quello che mi colpisce in assoluto è la
sensazione di intimità dovuta alla breve distanza tra
pubblico e palcoscenico, sono le 20:00 e la grande musica sta per avere inizio.
Virtual
Simmetry
Aprono la serata i Virtual
Simmetry, band progressive nostrana, precisamente di Milano, che ha
iniziato a scaldare il pubblico con “Program Error (We are the Virus)”
in cui figura, guarda caso, anche Jordan Rudess. Il pubblico è ancora in fase
di arrivo ed i presenti sono pochi, ma quei pochi hanno potuto apprezzare
appieno le doti del gruppo, sia a livello musicale che di “liriche”.
Setlist
Program Error (We Are The Virus)
Pegasus
Souls Reflections
Evergrey
È poi la volta
degli Evergrey. Non molti credo conoscessero la band svedese capitanata
da Tom Englund, le mie conoscenze risalivano per lo più all’uscita
di “A Touch of Blessing“, per poi finire del “dimenticatoio”. Eppure
vederli dal vivo è un’esplosione di energia, fatta di puro
power metal con sfumature prog. A questo punto la Cavea inizia a
riempirsi e gli spettatori sono presi da questa band, divertita dal fatto di
trovarsi davanti ad un pubblico seduto. Ma quest’ultimo
è ormai interessato ed ampiamente coinvolto: batte le mani quando Tom lo incita
al suono di canzoni come “Black Undertow” e “The Fire“. Otto i
brani eseguiti, pochi ma sufficienti per farsi apprezzare da spettatori ignari
fino a pochi giorni prima.
Setlist
King Of Errors
Leave It Behind Us
The Fire
Monday Morning Apocalypse
Black Undertow
Mark Of The Triangle
Broken Wings
A Touch Of Blessing
Dream Theater
A questo punto la
gente è carica e in trepida attesa, ci vogliono solamente 20 minuti per il
cambio palco e le luci si spengono. Sulle note di “Afterlife” i Dream
Theater fanno il loro ingresso tra le urla e le ovazioni degli ammiratori.
Seguire un loro concerto seduti compostamente è in effetti strano, una
sensazione a metà tra
seguire un’opera lirica e osservare un’esecuzione
di tecnicismi strumentali di altissimo livello. LaBrie conferma per l’ennesima
volta le sue possenti doti vocali, o come si direbbe a Roma che “c’ha
‘na canna da paura”, per non parlare di Petrucci che resteresti a guardare
incantato per ore le sue dita “innaturalmente” veloci. Scenografia assente,
fatta eccezione per luci di scena colorate e magistralmente dirette a tempo di
musica, vera e propria protagonista della serata. E in effetti una scenografia
risulterebbe addirittura superflua per quanto i cinque componenti riescono a
tenere alta l’attenzione.
Basti pensare alle tastiere di Jordan Rudess che gira e inclina a suo
piacimento, o alla batteria di Mike Mangini, fino alla pacatezza di John Myung.
La scaletta è serrata e LaBrie interviene poco, se non per dire che la serata
sarà un
vero e proprio revival della loro carriera lunga 30 anni, e che stanno
lavorando ad un nuovo album che uscirà nel 2016. “A Change
of Season” e “The Spirit Carries On” si trasformano improvvisamente
in un grande coro grazie ai presenti, passando per brani più aggressive come “Burning
My Soul” e “As I Am“. La Setlist è più breve
rispetto ad altri live della band, ma all’appello mancano
ancora “Bridges In The Sky” e “Behind the Veil“, quest’ultima
è la canzone che chiude la serata con un’autentica standing
ovation e la corsa degli spettatori sotto al palco per dimostrare ai Dream
Theater il loro calore.
Torno a casa con
tre regali: tanta ottima musica, una serata memorabile…e il plettro di
Petrucci!
Setlist
Afterlife
Metropolis Pt. 1: The Miracle and the Sleeper
Caught in a Web
A Change of Seasons: II Innocence
Burning My Soul
The Spirit Carries On
About to Crash
As I Am
Panic Attack
Constant Motion
Wither
Bridges in the Sky
Encore:
Behind the Veil
Nessun commento:
Posta un commento