Mr. Punch live alla Casa di Alex - Milano - 13/01/2018
Di Marco Pessina
Ci sono cover
band e cover band viene da dire, e lungi da noi cavalcare la polemica antica
delle cover band, sì, o delle cover band, no. Una capatina in quel di Milano a
conti fatti, ci fa affermare che ne é valsa la pena. I M.R PUNCH, partiti proprio dal
locale milanese un paio di anni orsono, come ci ricorda il buon Massimo
Cataldi, che della sala lombarda é il creatore, sono ripartiti in questo 2018
che li porterà in giro per l'Europa, Inghilterra compresa. Il periodo FISH, é
quello che i "nostri" hanno da sempre preso in considerazione. In una
sala gremita, con tanto di supporters scatenati nelle prima file, abbiamo
assistito a un paio d'ore abbondanti di energia pura. Musicisti navigati e
capaci come ALESSANDRO CORVAGLIA
alla voce, calato perfettamente nella parte che fu del "pescione"
d'oltremanica, in possesso di una straordinaria vocalità, che impressiona
soprattutto per la resistenza non tradendo nemmeno alla fine del concerto. La
bravissima MARCELLA ARGANESE alla
chitarra ben coadiuvata da DANIELE
FULIGNI alle tastiere, a cui ha fatto da contraltare una solida e ben
amalgamata sezione ritmica con GUGLIELMO
MARIOTTI al basso e ROBERTO LEONI
alla batteria, passati entrambi dai THE WATCH, ma in epoche diverse. Due ore e
passa, si diceva, nelle quali abbiamo potuto ascoltare tutti, o quasi i brani
più significativi dei MARILLION di
quel periodo. Partendo da SCRIPT FOR A JESTER'S TEARS e passando via via da
ASSASSING, CHELSEA MONDAY, SUGAR MICE tanto per gradire. E tanto per gradire
anche qualche "lato B", alla cui riscoperta si é dedicato il
quintetto milanese, come ci dirà il buon CORVAGLIA. E quindi abbiamo avuto il
piacere di sentire dal vivo, brani come CINDERELLA SEARCH e THREE BOATS DOWN
FOR A CANDY. La serata é volata via nell'entusiasmo generale, con tanto di
botta e risposta tra il proscenio e un pubblico oltremodo partecipe. Abbiamo
avuto anche il piacere di ascoltare per intero, MISPLACED CHILDHOOD, album del
1985, che consacrò definitivamente la band inglese. Perfette le esecuzioni
sotto tutti profili e l'amalgama sul palco del quintetto (dovremmo dire
sestetto, vista la presenza del piccolo Gabriele Mariotti). A parte questo, si
é arrivati a THE LAST STRAW, che doveva essere l'ultimo brano in scaletta con
una buona parte di pubblico ai piedi del palco a saltare e
"contribuire" ai cori. In realtà, ci sarà spazio anche per FUGAZI,
title-track del fortunatissimo album del 1984! Se il buongiorno si vede dal
mattino, il tour 2018 é iniziato alla grande! Lunghi e meritati applausi finali
per tutti.
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