Andrea
Orlando, Dalla vita autentica. Passare dalla batteria alla melodia
Di
Max Rock Polis
Abbiamo avuto il piacere di conoscere Andrea
Orlando per vie traverse, essendo lui il batterista dei Finisterre e
de La coscienza di Zeno. È molto piacevole scoprire che questo ritorno del
Progressive italiano sta formando come una grande famiglia, tra artisti e
appassionati che li seguono. I continui intrecci al suo interno portano alla
luce insospettabili opere soliste, come quella di Andrea, di cui ci ha parlato.
Ci vuoi un pò parlare del tuo album, com'è che un batterista si
mette a scrivere?
“Sì, io l'album ho iniziato a scriverlo e arrangiarlo l'estate
dell'anno scorso. Ho sempre scritto, sono alcuni anni che lo faccio, ho anche
partecipato alla composizione di alcuni brani dei La Coscienza di Zeno, che è
uno degli altri due miei gruppi. A un certo punto mi son voluto cimentare a
vedere cosa posso fare da solo, ad avere il controllo di tutto: composizione, arrangiamento
e produzione. È una sfida con me stesso di cui sono molto contento perché mi
sembra di aver fatto un buon lavoro. Alla fine la cosa più importante è essere
soddisfatti, ma quando ci sono riscontri positivi fa molto piacere. Sono
contento.”
I riscontri a Roma sono positivi. Sette brani usciti per una
classica etichetta del Prog italiano.
“Sì, AMS records di Matthias Scheller. Gliel'ho fatto sentire: ho
registra tutto, una volta finito il master gliel'ho mandato. Lo conosco perché
lavora con Fabio [Zuffanti, ndr], che è un amico, in varie occasioni, ha
sentito il master, gli è piaciuto e mi ha detto: “guarda ti produco”. È andata
così.
È un album un pò particolare, secondo me risente delle influenze
Prog. Io ascolto Prog da tanto tempo e si sente, però ho ascolti diversi, anche
Jazz o Classica e secondo me qualcosa è uscito fuori, soprattutto per la musica
sinfonica che a me piace molto. La mia compagna, Melissa Del Lucchese, è anche
la violoncellista del disco e quindi entrambi siamo abbastanza portati per
questo tipo di arrangiamenti [tutti scritti da lui, ndr], per queste
suggestioni musicali della Classica. Secondo me è questo che rende l'album
particolare. pur nella musica Prog.”
Quanto ci hai messo per concepire questo lavoro?
“Ho iniziato a lavorarci in modo serio l'estate del 2016, a
livello di composizione, di arrangiamento, ci sono voluti 5-6 mesi. Alcune cose
c'erano già prima, altre sono venute fuori nel mentre. È stato un lavoro
abbastanza lungo concepire un disco dal
punto di vista pratico: per composizione, pre produzione e arrangiamento ci
vogliono alcuni mesi. Certe cose vanno molto indietro nel passato, certe
suggestioni, certe idee le avevo tanto tempo fa. Un disco si costruisce con gli
anni, secondo me. Se l'avessi fatto nel 2012 sarebbe stato molto diverso.”
Billy Cobham, uno dei tuoi miti, si mette in primo piano, invece
tu hai lavorato per tutti. Non ci sono tuoi assoli.
“Sì, a me è sempre piaciuto suonare musica e altri strumenti. Ho
smanettato sulle tastiere, sul piano. Non avevo intenzione di fare un disco per
batteristi, volevo curare come non solo l'arrangiamento ritmico ma anche la
composizione, è una cosa che mi stimola molto curare altri aspetti musicali. I
batteristi musicali come Phil Collins, Stewart Copeland sentono molto la
musica, è difficile trovare l'equilibrio giusto, essere un virtuoso ma riuscire
a entrare nella musica. I batteristi fondamentali nel Prog sono quelli più
musicali, più istintivi. Io la vedo così.“
“Dalla vita autentica” è uscito il 29 settembre, in
digitale e CD. Diamo i riferimenti per
comprarlo.
“Lo possiamo trovare sul sito della BTF, la casa di distribuzione
della AMS. Basta andare su www.btf.it e si trova lì. Sennò credo che si
possa trovare su Spotify e sugli altri mezzi che ci sono adesso in digitale.
Per qualcuno che viene a qualche concerto, io suono anche in un gruppo di cover
dei Genesis [i Real dream, ndr], spesso suono nella zona di Genova, in quel
caso ho delle copie del CD.”
Ho messo sotto “Fragile”, un'altra canzone in cui si
sentono gli archi veri, non sono tastiere.
“Sì abbiamo registrato con gli archi veri, mi piace il loro suono
e ho la fortuna di avere la mia compagna violoncellista, mi ha consigliato le
persone con cui lavorare: contrabbassista. una violinista e abbiamo arrangiato
un quartetto d'archi. È bello perché si sente la diversità, il suono degli
archi veri. si sente.”
Ci vuoi citare gli artisti che hanno suonato in questo album?
“Sì, qui ci sono alcuni musicisti amici con cui ho lavorato nel
passato e che conosco: il cantante è Alessandro Corvaglia, per molti anni
cantante del gruppo tributo dei Genesis, attualmente canta coi Delirium e La
maschera di cera. Poi c'è al piano e alle tastiere Agostino Macor, anche
lui de La maschera di cera e Finisterre, in un pezzo c’è Stefano Marelli
del Finisterre alla chitarra, negli altri Laura Marsano chitarrista di
Genova e Marcella Arganese chitarrista degli Ubi maior. Poi c'è Paolo
Priolo al basso, un ragazzo giovane che ho conosciuto grazie a Rossano
Villa che ha registrato il disco e ha fatto la produzione con me. C'è Marco
Callegari alla tromba e anche lui ha collaborato in vari progetti dove ero
coinvolto tra cui Höstsonaten di Fabio Zuffanti. Poi ci sono gli archi: Roberta
Tumminello al violino e alla viola e Alessandro Paolini bassista dei
Garibaldi al contrabbasso. Infine c'è Simona Angioloni, un'altra
cantante genovese, con cui ho collaborato in passato, nell'unico brano cantato
da una ragazza.”
Non ti ho fatto firmare la scaletta dei Finisterre al concerto al
Legend lo scorso 31 marzo.
“Speriamo di vederci in qualche occasione durante qualche
festival, peccato che sei a Roma. Salutiamo le varie pagine su Facebook che
fanno un bel lavoro perché diffondono la musica Prog che purtroppo continua a
essere abbastanza elitaria. Ma è un lavoro importante, che anche attraverso la
rete si deve diffondere gli artisti che valgono.”
State in contatto con lui, Andrea Orlando, su internet.
“C'è la mia pagina Facebook e anche un sito: www.andreaorlandomusic.com in
costruzione. Lo sto portando a termine, se qualcuno è interessato a qualche mio
progetto può collegarsi lì.”
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