Ypnos, "Beholder". Quell'occhio che vede ogni cosa
Di Max Rock Polis
Ottobre 2017
Ottobre 2017
A colloquio con Christian Peretto,
cantante degli emiliani Ypnos, che hanno
appena rilasciato il loro primo album “Beholder”, un progetto ambizioso di
Progressive con sonorità più Rock e Metal, edito da un'etichetta dell'Est
europeo grazie a una raccolta fondi su internet di grande successo. Un esempio
da seguire.
Allora “Beholder”, oggi è una
data a cavallo tra due eventi importanti di questo disco.
“Sì perché domani abbiamo il release
party ufficiale. Il disco è uscito il 19 settembre ma domani facciamo il
concerto con la presentazione ufficiale, speriamo che sia una bella serata con tanti amici, tanta gente che civiene a
trovare. Siamo in un locale bellissimo, storico di Bologna, Ca'de' Mandorli, e
abbiamo molta fiducia in una buona serata. Si mangia anche molto bene lì.”
Invitiamo tutti dall'Emilia, dalla
Romagna e anche oltre ad andare a vedere gli Ypnos, scritto con la Ipsilon.
Qual è l'origine del nome?
“La faccio abbastanza corta, la parola
ha a che fare con il lato più onirico del sogno, qualcosa che non è legato
tanto al sonno quanto al sogno.
Mi ricorda una puntata di Dottor Who,
quella con gli uomini minuscoli dentro al robot.
“È un’analogia che mi piace
tantissimo, temevo di più una somiglianza con una copertina dei Porcupine Tree,
ma questa mi piace decisamente di più, è meno concorrenziale [ride, ndr].”
La copertina fa pensare, poi si apre
il disco e si gode. Nove o dieci pezzi...
“Sono dieci pezzi usciti per la
Sliptrick records che non smetteremo mai di ringraziare perché ci ha dato la
possibilità di pubblicare questo album da perfetti sconosciuti ed è una
possibilità gigantesca.”
Anche chi lo comprerà dovrà essere
grato a questa etichetta, ha pubblicato un bel disco. Progressive, ma non solo.
Salutiamo i tuoi compagni.
“Giacomo Calabria batteria, Marco
Govoni basso, Davide Morisi chitarrista, Valentino Bosi
tastierista. Veniamo da scene e ascolti diversi. Aldilà di quello che ognuno di
noi ha suonato in precedenza, dall'Elettronica all'Hard rock, Metal, Prog più
anni '70 o Rock più anni '60, ci siamo ritrovati che ci piaceva suonare insieme
anche perché è una formazione che all'inizio era un progetto, che si è
rimescolato tanto fino a trovare da diversi anni la stabilità. All'inizio si
dice ”mettiamo su qualche cover, io vorrei fare questo“ “no a me
quello fa schifo, facciamo quest'altro” “no fa schifo a me quello lì” e
allora diventi matto fino a che dici “ma se provassimo a scrivere qualcosa?”
e non sai come va a finire. È andata a finire piuttosto bene, siamo molto
contenti. Non siamo i più obiettivi però ci fa piacere quando qualcuno è
contento di quello che sente. È una scommessa in divenire e l'etichetta “Prog”
è più una facciata, ti permette di dire “faccio quello che mi pare, ci metto
dentro quello che mi pare e visto che c'è un pezzo con uno stile un pezzo con
un altro dico che faccio Prog così non sembro strano” [ride. ndr].”
Avete questa suite (le vedevo negli
album dei Genesis 40 anni fa)… questa “Tyranny Suite” divisa in
capitoli. Sono sette, come vi è venuta, di cosa parla? Di che tirannia stiamo
parlando?
“Non vorrei farla sembrare una cosa
troppo pesante, però è il concetto che durante l'arco della vita, a seconda
delle varie fasi, siamo dominati da alcune emozioni rispetto ad altre, e queste
emozioni non le possiamo controllare, nel senso che nell'adolescenza non
controlli il fatto di essere massacrato da emozioni che ti esplodono, così
nell'infanzia o in età adulta. L'idea è che alla fine noi siamo sballottati a
destra e sinistra da emozioni che si alternano e ci possiamo fare poco, solo
accettarle e cercare di rimanere in piedi. l tiranni sono gli stati d'animo
prevalenti. Abbiamo cercato di fare una piccola disamina di tutto l'arco
vitale, appoggiandoci ad un'amica psicologa che ci ha fatto una consulenza
preziosissima, perché altrimenti scrivere stupidaggini non è bello.”
Complimenti per l'idea. Tra l'altro
nella copertina del Cd le canzoni sono descritte una per una, e c'è una lista
di ringraziamenti lunghissima.
“Esatto, noi siamo riusciti a
terminare le registrazioni dell'album e mixaggio grazie al contributo di tante
persone che ci hanno dato fiducia e hanno deciso di mettere qualcosa di loro in
questo nostro progetto tramite una campagna di Musicraiser ed è finita molto
bene, ci ha permesso di coprire tutti i costi. Quando si finisce un album si
hanno sempre le tasche più che vuote ed è soltanto grazie a tutte queste
persone, che noi abbiamo voluto elencato una per una e continuiamo a
ringraziare ogni volta che abbiamo l'occasione.”
La cosa grande è la condivisione, la
musica si deve sentire propria ed è quello che hanno fatto questi ragazzi.
“Assolutamente sì!”
Gli Ypnos fanno Prog, ma siete lontani
da Youtube per ora.
“Forse si vede che siamo di una
generazione cresciuta negli anni '90 e ancora non abbiamo un video, dobbiamo
farlo e lo faremo, è in programma la realizzazione del video del primo singolo
di Beholder, dovrebbe essere “State of grace”. Devi raccontare una
storia anche in un video, ci sono generi in cui puoi giocare con altre chiavi
di lettura, nel nostro devi raccontare una storia ed è più complesso.”
Poi partirete in concerto per qualche
altra data?
“Siamo in programmazione, ancora nulla
di definito. Tenete d'occhio il nostro sito e la pagina Facebook!”
E il video è arrivato!
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