Nell’agosto 1970 Phil Collins, batterista, cantante “attore”, entra
nei Genesis. Niente sarà più lo stesso!
Di tutto un Pop…
Wazza
AGOSTO 1970-PHIL COLLINS E I GENESIS
Agosto 1970, Peter Gabriel chiama Phil Collins
per dirgli che il posto da batterista è suo: “Pronto Phil? Sono Peter
Gabriel. Quello dei Genesis. Il posto è tuo, se lo vuoi”.
Qualche giorno prima PHIL aveva fatto
un "provino" con i Genesis dopo aver risposto a un loro annuncio.
Questo annuncio cambierà le sorti non
solo di Collins ma anche dei Genesis. La band rischiava di sciogliersi dopo
l'abbandono di Anthony Phillips e la decisione di sostituire anche il
batterista John Mayhew.
In seguito alla telefonata, Phil
Collins incontrò la band nell’ufficio di Tony Stratton-Smith alla Charisma, a
Soho. Racconta Phil: “L’incontro è andato benone. Mi piace soprattutto la
parte in cui scopro che i Genesis hanno un salario settimanale di dieci
sterline, perché raddoppia il livello di reddito a cui sono abituato”.
Le prove con la nuova formazione erano
previste per fine agosto 1970. Tony, Mike e Peter volevano prendersi due
settimane di vacanza e PHIL si trovava nella condizione di non avere abbastanza
soldi per vivere così decise di fare l'imbianchino per due settimane.
Al loro ritorno iniziarono le prove a
Maltings, un complesso agricolo a Farnham e Collins si trasferì a casa della
famiglia di Mike che si trovava appunto a Farnham, dato che lui viveva dalla
parte opposta di Londra.
“ll resto della mia vita inizia
con le prime prove della nuova formazione dei Genesis nel settembre 1970,
nell’ambiente ricoperto di guano di piccione di Maltings, un vecchio complesso
agricolo a Farnham. Montiamo l’equipaggiamento e cominciamo a suonare con
quello che descriverei un entusiasmo confuso: vari amici di Peter, Tony e Mike
dalla scuola privata passano a trovarci, io scopro nuovi cibi esotici come il
Marmite e la Tahina, e spesso tutto è avvolto dal dolce profumo dell’erba”.
In questo vecchio fienile i Genesis
preparano i concerti futuri con la nuova formazione.
Nella sua autobiografia The Living
Years Mike Rutherford racconta:
“Noi e Phil non vivevamo sullo
stesso pianeta. Lui aveva sempre l'atteggiamento spensierato da ragazzo della
porta accanto: andiamo al bar a farci un drink, raccontiamo una barzelletta,
fumiamoci una sigaretta o uno spinello. La vita è bella. E penso che uno dei
motivi per cui piaceva a Pete fosse proprio che Phil non aveva il nostro
background, non proveniva come noi da un mondo ristretto e limitato. Pete era
meno rigido di me e Tony, assai più incline alle emozioni e ai sentimenti,
molto più curioso verso il mondo in generale.”
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