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venerdì 21 luglio 2023

DeaR-"Dear Me!", commento di Fabio Rossi


 

Commento di Fabio Rossi

 

Artista: DeaR

Album: Dear Me!

Genere: Sperimentale

Anno: 2023

Casa discografica: Music Force 

Tracklist (cliccare sul titolo per ascoltare)

1.Eight seconds of fame
2. The art of decluttering
3. Planetesimals
4. Axis Mundi
5. Sequeri
6. Wind
7. DeaR Me! (Sweet Philly)
8. The Skyline
9. Life after life
10. Whales weep not!
11. Cockles of my heart
12. Otherness
13. Song to Grace
14. Shadows: my soul
15. To Bacharach
16. I’m older than I (With no younger of the two)
17.
Crickets (for Klaus)

Line Up

Davide Riccio: vocals & all instruments


Lo stakanovista, polistrumentista e scrittore Davide Riccio (aka DeaR) continua a sorprenderci, sciorinando album di spessore e dopo l’eccellente Mon Turin, che peraltro ho personalmente recensito (http://mat2020.blogspot.com/2023/02/dear-mon-turin-commento-di-fabio-rossi.html), è già l’ora di approfondire la sua nuova fatica discografica: Dear Me!.

Il titolo riprende il suo pseudonimo, ma più specificatamente è un’affermazione inglese che sta per “ahimè” o “povero me”.

Il lavoro comprende diciassette tracce di cui tre strumentali - Whales weep not!, To Bacharach e Crickets (for Klaus) -, incise nello studio di registrazione di Davide, il quale si è occupato di ogni aspetto senza alcun aiuto esterno.

Riccio stavolta compone liberamente, scevro da visioni preconcette o tematiche univoche. Dear Me!, quindi, non è assolutamente un concept. L’artista vaga senza meta, fatto che rende ogni suo pezzo una piccola gemma da ascoltare e riascoltare, plasmando un universo sonoro costantemente caratterizzato dall’eterogeneità e, quindi, mai ripetitivo. Davide usa egregiamente l’idioma inglese e si concede addirittura un incipit in latino in Cockles of my heart, dove canta anche in italiano.

La prima metà del disco comprende brani di nuova concezione concepiti mettendo insieme alcune idee dell’autore fino al risultato finale. Riccio, per sua stessa ammissione, si è ispirato come metodologia compositiva all’ipotesi planetesimale di Viktor Safronov, secondo la quale i pianeti si formerebbero da granelli di polvere che collidono e si aggregano per formare corpi sempre maggiori. La seconda metà, invece, è stata assemblata ripescando brani che risalgono agli anni Ottanta, estrapolati dall’archivio di Riccio per essere messi a disposizione di tutti. Non c’è nulla di scontato in Dear Me! e, seppure non sia un album eccessivamente complesso, è una specie di miracolo che si staglia tra le tante nefandezze che, purtroppo, ci propinano in continuazione. La voce profonda di Davide domina l’intera multiforme opera, districandosi magistralmente tra le sue armonie, sublime espressività di arte che, a poco a poco, ti conquista il cuore. Eccellente.




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