Articolo novembre 1980 - Circus
Magazine
Il 18 aprile 1981, causa attriti interni e l’insoddisfazione del pubblico durante il “Drama Tour" del 1980, gli Yes decisero di sciogliersi!
La band del momento era nata dall’incontro tra Howe-Squire-White con i due “Buggles” Trevor Horn e Geoff Downes, fresche pop star dopo il loro hit “Video killed…”
Nonostante un buon album e ottime vendite, le differenze tra le due “posizioni” sfociavano spesso in violente liti.
Chirs Squire e Alan White iniziarono una serie di prove con l’ex Zeppelin Jimmy Page, per un progetto chiamato XYZ, che non si materializzò. Chiamarono anche Robert Plant che rifiutò, affermando che non gli piaceva la “musica complicata”. Anni dopo, complice il ritorno di Jon Anderson, gli Yes si riformarono.
Di tutto un Pop…
Wazza
“Trevor e Geoff stavano provando nella sala accanto alla nostra. Bussarono alla porta dicendo che erano grandi fan degli Yes e che avevano scritto una canzone per noi. Iniziammo a suonarla insieme e dopo un paio di giorni avevano spostato tutta la loro strumentazione nella nostra sala: in pratica era nata la nuova line-up degli Yes” (Alan White).
“Quando ci incontrammo, Chris, Steve e Alan stavano cercando di registrare dei brani come trio ai Town House Studios di Londra. Era ovvio che avessero bisogno di un cantante e di un tastierista. Il nostro nuovo manager, Brian Lane, che era anche il manager degli Yes, ci chiese se ci andasse di comporre un pezzo appositamente per loro, dato che erano un po’ a corto di materiale. Così scrivemmo una nuova canzone, intitolata “We Can Fly From Here”, e registrammo un demo tutti insieme.
Dopo un po’ ci chiesero se volessimo entrare a far parte del gruppo. Ovviamente ci prendemmo un po’ di tempo per capire se la cosa potesse funzionare, giusto un paio di settimane. Tutto sommato valeva la pena di provarci, tanto nessuno aveva nulla da perdere. Alla fine, le cose sembrarono andare per il verso giusto, quindi decidemmo di rimanere” (Geoff Downes).
Drama (1980) risente positivamente
dell’influenza dei due nuovi arrivati, coniugando con grandissima intelligenza
pop e progressive attraverso composizioni molto elaborate ma più accessibili ed
arrangiamenti sempre pomposi ma adeguati al nuovo contesto musicale ed in grado
di aggiornare il datato sound dei dischi precedenti; l’album è caratterizzato
da una curiosa ma riuscitissima mescolanza di rock sinfonico e new wave – valga
per tutte Run through the light che rinvia addirittura ai Police (soprattutto
nel canto) in chiave prog.
Accolto con gran diffidenza dai fan, Drama
stupisce positivamente non solo il pubblico, ma anche la critica musicale che
pure non aveva risparmiato nulla di quanto prodotto dal gruppo negli anni
precedenti.
Trainato
dall’eccellente singolo Does it really happen? (raro esempio di successo commerciale
radiofonico di un pezzo prog, sia pur contaminato col pop di classe), l’album
contiene momenti entusiasmanti: l’iniziale Machine messiah
(caratterizzata da una sezione ritmica monolitica e potente e dagli eccellenti
solismi di Downes e Howe), Into the lens (il cui ritornello sarà ripreso
dai Buggles per il loro singolo I’m a camera) e la conclusiva Tempus fugit
(forse il brano più propriamente ancorato al progressive).
Nonostante gli ottimi riscontri di
vendite, la band si scioglie definitivamente al termine del tour di Drama,
per poi ricomporsi nuovamente nel 1983 – complice il ritorno di Anderson –
pubblicando 90125 (1983), album pop di enorme successo, ricordato soprattutto
per il monster-riff di Owner of a lonely heart. Ma questi sono altri
Yes.
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