MAT 2020 ha chiesto a Marcello Capra di parlare del suo strumento, la chitarra, raccontando aspetti che hanno a che fare - anche - con la tecnica pura, e quindi non accessibili a tutti. Tra virtuosismo, talento e”scuola” c’è sempre di mezzo l’anima, ed è proprio questa che Marcello cercherà di evidenziare, tra un’accordatura aperta e un fingerpcking. E speriamo che sia questa la prima di numerose puntate.
Raccolgo il tuo invito a
descrivere con le mie parole musicisti che apprezzo, in special modo quelli che
suonano il mio strumento, nel presente o nel passato, quando si parla di arte
musicale, il tempo non esiste…
Parlero’ questa sera di Bob Bonastre: grandi le emozioni che ho provato
nell’ascoltarlo in una convention ADGPA a Conegliano Veneto nel 2011.
Già nel corso del
sondcheck mi sono accorto che era un artista fuori dagli schemi convenzionali,
una chitarra classica a spalla mancante, un plettro infilato nel pollice
destro, capotasto mobile molto utilizzato, tocco morbido con colpi di
plettro intensi a sottolineare cambi ritmici, sinistra con uso frequente di
barre’ piccoli e grandi, volto
ispirato dal suo mondo
interiore, una voce strumento con una estensione notevole, fino al falsetto
incisivo e potente. Nel finale della serata abbiamo suonato, insieme a lui e ad
altri partecipanti, Creuza de Ma,
abbozzata nel pomeriggio; nel suo set serale, Bob ha suonato anche insieme
ad Alberto Grollo, amabile “padrone di casa” essendo residente a Conegliano,
direttore artistico insieme a Marino Vignali della Convention, dove sono
ospite ogni tanto dal 1999. Non ricordo i pezzi, ma ricordo benissimo che
Bonastre ha cantato un brano dei Led Zeppelin, trasformandolo con vocalizzi eccezionali,
creando un’atmosfera struggente, che ha commosso tanti, oltre il sottoscritto.
La sua musica e’ una
alchimia di contaminazioni world, si sente una radice africana specie nell’uso
della voce, ma anche tanto Mediterraneo, malinconia, calore, rapimento e
dolcezza… penso che quando un musicista riesce a creare una SUA
rappresentazione, riesce a toccare corde profonde dell’Anima, riesce a creare
un silenzio partecipativo, senz ammiccamenti, solo con l’energia dei suoi
strumenti, CHAPEAU!
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