Dal comunicato stampa...
E’ uscito il nuovo album dei Kaleidoscopic, "Onironauta".
E’ uscito il nuovo album dei Kaleidoscopic, "Onironauta".
Lo si può ascoltare in
streaming su ... Losthighways: http://www.losthighways.it/2014/02/24/onironauta-kaleidoscopic/
Ecco il primo video,
"La Cassa", singolo estratto dal nuovo album:
DESCRIZIONE ALBUM:
Sotto forma musicale Rock intesa come espressione
diretta e passionale di quello che siamo, Onironauta è un incitamento alla
Gnosi per rialzarsi da un’era di pessimismo, insoddisfazione e rovina. Un
invito alla presa di coscienza che l’onironauta pratica nel sogno ma che l’uomo
di oggi invece ha bisogno di operare nella realtà in cui vive.
Persi, oppressi, disorientati, sfruttati e derisi da una società che non credevamo creata per reprimere, dobbiamo adesso liberarci e riconoscere la trappola che da secoli ci inganna. Riconoscere in faccia i pochi che sopprimono i sovraffolati piani bassi e “vivere il giorno come fosse l’ultimo” tale che sia ricco di esperienze e di quella necessaria dose di attenzione capace a farci aprire gli occhi sull’orrore. Noi siamo quello che ci circonda e noi generiamo il mondo in cui viviamo. “Come in alto così in basso”, e se per cambiare serve lo scontro, prima avvenga dentro di noi. Solo così saremo liberi.
Persi, oppressi, disorientati, sfruttati e derisi da una società che non credevamo creata per reprimere, dobbiamo adesso liberarci e riconoscere la trappola che da secoli ci inganna. Riconoscere in faccia i pochi che sopprimono i sovraffolati piani bassi e “vivere il giorno come fosse l’ultimo” tale che sia ricco di esperienze e di quella necessaria dose di attenzione capace a farci aprire gli occhi sull’orrore. Noi siamo quello che ci circonda e noi generiamo il mondo in cui viviamo. “Come in alto così in basso”, e se per cambiare serve lo scontro, prima avvenga dentro di noi. Solo così saremo liberi.
BIOGRAFIA:
I Kaleidoscopic sono un gruppo Alternative
Rock di Arezzo formatosi nell’inverno del 2010. Il progetto nasce e
cresce attraverso le menti di Marco Ciardo, Mario Caruso, Francesco Magrini e
Francesco Mazzi. Durante le prime sessioni di stesura dei pezzi in sala prove,
il gruppo percorre la strada del cantato in inglese contornato da una grossa e
densa pasta sonora non ben etichettabile, cosa che spinge il gruppo a decidere
di chiamarsi Kaleidoscopic, enfatizzando già con il nome stesso le
varie sfaccettature presenti nella loro musica. Dopo alcuni live i
Kaleidoscopic registrano e autoproducono il loro primo demo, che esce ad inizio
2012. Il lavoro ottiene subito molti consensi da parte del pubblico e ciò
spinge la band verso un lungo e importante tour italiano cominciato a Marzo
2012 e concluso a Gennaio 2013. Terminata la bella e soddisfacente serie di
live, i Kaleidoscopic decidono di
rinchiudersi nuovamente in sala prove per arrangiare e registrare i nuovi brani
che si erano fatti largo pian piano nella loro testa durante il tour.
Mario lascia la band per alcune
incomprensioni artistiche, ma viene subito sostituito da Fabio Meucci e
con questa nuova line up il gruppo si affida alle sapienti mani di Nicola
Manzan (Bologna Violenta) per la produzione artistica e la registrazione
del nuovo lavoro.
Le sessioni si sono svolte in due fasi: la sezione ritmica è stata registrata da Tommaso Mantelli (Captain Mantell) al Groove Studio di Casale sul Sile (TV), mentre le chitarre, le voci e tutti gli strumenti che arricchiscono ulteriormente il disco sono stati arrangiati e registrati a casa dello stesso Nicola. All’interno dei nuovi pezzi il sound si fa oscuro e noise. Le tracce si alternano tra atmosfere dure, viscerali, a tratti epiche ed evocative, supportate da testi in italiano, una svolta artistica voluta fortemente dal gruppo e da Nicola stesso.
Le sessioni si sono svolte in due fasi: la sezione ritmica è stata registrata da Tommaso Mantelli (Captain Mantell) al Groove Studio di Casale sul Sile (TV), mentre le chitarre, le voci e tutti gli strumenti che arricchiscono ulteriormente il disco sono stati arrangiati e registrati a casa dello stesso Nicola. All’interno dei nuovi pezzi il sound si fa oscuro e noise. Le tracce si alternano tra atmosfere dure, viscerali, a tratti epiche ed evocative, supportate da testi in italiano, una svolta artistica voluta fortemente dal gruppo e da Nicola stesso.
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