Prog Fest con I Quanah Parker e Altare Thotemico - 30-04-2014, Club Il Giardino Lugagnano
(VR).
Doppia serata per gli
amanti del genere al Club e doppia situazione musicale quella che é andata in
scena mercoledì 30 aprile, nell'ambito della rassegna di musica progressiva in
programma al locale di Lugagnano. Ma andiamo con ordine. E' toccato ai
veneziani Quanah Parker aprire la
serata col loro prog sinfonico. Attivi già dai primi anni ottanta per mano del
fondatore Riccardo Scivales (tastiere), riformati nel 2005 con vari cambi di
formazione, prendono il nome da un famoso capo indiano d'America. Con Scivales
ci sono ora Betty Montino (voce), Giovanni Pirrotta (chitarra), Giuseppe Di
Stefano (basso) e Paolo Ongaro (batteria). Ottimo neo prog, che prende ispirazione
dai gloriosi anni '70, suonato con garbo e tocco, come da chi conosce bene il
proprio "mestiere". Pezzi articolati con combinazione classica fra
tastiere e chitarra, un must del rock progressivo. Accompagnati dalla voce
raffinata e potente della Montino, da un'ottima combinazione della base ritmica
basso/batteria. La band veneziana ci offre nella prima parte del concerto una
serie di pezzi della propria produzione passata e alcuni brani del cd del 2012.
Spiccano in particolare QUANAH e la ballata AFTER THE RAIN. Nella seconda parte
del loro concerto non mancano gli inediti. Una toccante composizione
strumentale BIG FRANCESCO, dedicata al grande DI GIACOMO del BANCO,
tragicamente scomparso di recente e cha ha lasciato, é inutile negarlo, un grande
vuoto nella musica italiana. In conclusione del set non può mancare un altro
classico della musica progressiva, una corposa suite molto ben strutturata nei
suoi movimenti, ora recitata e ora cantata in lingua italiana. Pezzo che finirà
nel loro cd di prossima pubblicazione. Non si può dire che ci sia il pienone,
ma non é una novità, purtroppo, soprattutto quando si ha il coraggio di
proporre cose non conosciutissime, tenendo presente che é pur sempre un
mercoledì. Comunque i fedelissimi ci sono e apprezzano. Nella seconda parte
della serata il copione cambia decisamente registro con gli ALTARE THOTEMICO. La band bolognese di
GIANNI VENTURI (voce e poesia), non é certo di quelle scontate e di facile
approccio. Con il singer suonano per l'occasione Beppe Di Benedetto (trombone),
Valerio Venturi (basso), Max Govoni (batteria) e Leonardo Caligiuri (tastiere).
Il concerto si sviluppa attorno al nuovo progetto SOGNO ERRANDO. E' il loro
secondo lavoro dopo l'album del 2009. Parlare di progressive stretto ascoltando
attentamente la band dei fratelli Venturi, risulta essere un esercizio alquanto
difficile a meno di non considerare il genere, anche giustamente se si vuole,
nel senso di ricerca continua. L'uso della voce di Gianni Venturi ricorda molto
il senso di espressione usato negli anni '70 da Demetrio Stratos. La continua
ricerca e il totale disinteresse verso la canzone classica. Il sound é
prettamente di matrice jazz, ma nei vari pezzi che si succedono si può notare
un miscuglio, che prende dentro vagamente l'avant prog e persino la world
music. Il tutto suonato con maestria, con combinazioni e passaggi davvero
interessanti. Il pubblico apprezza e la band dà tutto quello che ha dentro.
Fantastici gli assoli di Caligiuri fra piano elettrico e moog, assecondato dal
passaggi di trombone che fanno fremere il piccolo locale. Ottima la parte
ritmica ad opera di Govoni e Valerio Venturi. I virtuosismi vocali di Gianni
Venturi e i versi anche provocatori, che fanno riflettere quando toccano il
sociale sotto forma di denuncia ad un sistema, il nostro, che lascia poco
spazio alle culture, quelle del sottobosco, quelle non scontate. Che cosa dire
ancora? Un'ottima serata e un'ottima programmazione mischiando stili e
sensazioni musicali diverse.
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