Luca Casali & The Roots Band
Time To Smile
di Stefano Caviglia
Leggendo I testi dei brani di Luca Casali, si ha la
percezione di quanto sia stato influenzato dai luoghi che ha avuto la fortuna
di conoscere.
Casali ha vissuto gli spazi ha visto le luci, ha accarezzato
il vento, ha potuto apprezzare la grande libertà che quei i luoghi trasmettono
e che vedono la natura combattere contro la stupidità di chi vuole
assoggettarla e renderla schiava.
E’ evidente il percorso introspettivo intrapreso dal
musicista, è figlio della ricerca di armonia con ciò di cui tutti siamo parte,
è questo un aspetto molto interessante, Casali non dice “… ciò che mi circonda,
tutto ciò che ruota attorno a ME…“, il che evidenzierebbe una sorta di
egocentrismo una visione casalicentrica, ma al contrario, tenta di stabilire
una connessione con ciò di cui egli fa parte.
Per descriverci tutto
ciò che lui sente e che prova, utilizza lo strumento più comprensibile a tutti,
la musica.
Lo fa coadiuvato e sostenuto da una band di tutto rispetto,
“The Roots Band”, che è molto più di un semplice “strumento” a sostegno delle
proprie composizioni, che pur essendo a volte ripetitive, e scontate, fanno
intendere un notevole impegno.
Infatti, scorrendo la track list, cresce e si fa largo l’impressione che gli scritti di Casali,
meriterebbero un “matrimonio” con sonorità
di altro genere e di altri generi, rispetto a ciò che si ascolta in
“Time to Smile”.
Si apprezza una buona abilità chitarristica, i suoni che
ottiene dalla Weissenborn sono lì a testimoniarlo, in “Found out the way” si ascolta un’ intro bellissima.
Si ha la stessa impressione ascoltando le prime battute
di “Time to smile”, il cui titolo da
origine all’ intero lavoro.
Anche “Nothing more” è molto piacevole, soprattutto nel
“sottofondo“ proposto dalle percussioni e dal fraseggio di un’armonica che ci porta lontano, anzi ci
ri-porta alle origini dei suoni più amati dall’autore.
“Without shoes” è
forse il momento di maggiore intensità.
La musica si unisce alla profondità del testo e Luca non
fatica ad evidenziare le sue capacità,
non c’è molto da dire, bisogna solo ascoltare questo brano dalla
struttura semplice, con un testo che in alcuni passaggi sembra quasi “detto”,
anzi dichiarato, in maniera del tutto assertiva.
Perla? Forse… sicuramente bella canzone.
Il lavoro svolto da
Luca e i Roots è gradevole, ma come avviene
in tutte le vicende umane è condito da luci ed ombre.
La musicalità del songwriter non si discute, la band funziona,
la scelta di “premiare” le sonorità acustiche e di utilizzarle per raccontare
le vicende delle canzoni è coraggiosa.
A volte si riscontra una certa ripetitività nei temi musicali
proposti, forse il territorio dove si muove Luca non consente voli pindarici e
con l’ausilio di soli strumenti acustici può essere veramente difficile trovare
nuovi colori, nuovi suoni.
Anche l’uso della lingua inglese lascia perplessi, il motivo
è semplice, Luca Casali ha voglia di raccontare, ha voglia di cantare! E’ legittimo chiedersi perché non preferisca
la lingua italiana. Sarebbe
interessante. Quindi, aspettiamo Luca Casali e The Roots Band alla prossima
avventura e se vorrà cantare in inglese ok, magari, tenterà di migliorare la pronuncia!
Ma forse questo è un dettaglio
trascurabile.
Bio…
Luca Casali, è un cantautore e musicista riminese, innamorato di
sonorità blues, folk e country. Dopo numerose esperienze in band della zona,
nel 2004 si trasferisce per qualche anno in Australia e poi Nuova Zelanda: una
scelta che cambierà radicalmente la sua vita e la sua musica.
Gli
enormi spazi, i silenzi ed i colori di quel paese forniscono al cantautore la
profondità necessaria per iniziare un percorso artistico maturo e personale,
che però non dimentica le radici. Rientrato in Italia, Luca Casali si inserisce
nella scena musicale riminese incominciando delle collaborazioni con diversi
artisti e presentando i primi suoi brani inediti. Nel 2013 prende forma ed
inizia il lavoro di registrazione del disco “Time To Smile” registrato al
Teatro Corte di Coriano.
Il
lungo periodo trascorso in Australia sarà decisivo per le influenze e la
formazione musicale di Luca Casali e folgorato dall’ascolto di musicisti come
Xavier Rudd e John Butler, Casali inizia a muovere i suoi primi passi sulla
chitarra Weissenborn. Uno strumento “emotivo” che richiama sonorità uniche ed
evocative: la Weissenborn nasce e si diffuse un secolo fa in America grazie a
Hermann Weissenborn che negli anni ‘20 presentò una chitarra dalla cassa
piccola ma con il manico quadrato e vuoto, dotata di una voce melodiosa che si
adattava perfettamente alla musica hawaiana. Da lì la diffusione dello strumento
anche in altri generi musicali come il
blues, il folk, il rock e la roots music grazie ad artisti come Ben
Harper. “Time To Smile” è un viaggio musicale dove prende forma un vissuto di
esperienze e di atmosfere, 9 brani inediti dove i paesaggi sonori prendono per
mano l’ascoltatore proiettandolo direttamente in luoghi lontani, descrivendo il
bisogno primordiale ed imminente della ricerca di una visione esterna e lontana
della realtà e del “home place”. Ad affiancarlo, in studio e dal vivo, la Roots
Band, ovvero Stefano Cristofanelli alle percussioni ed Eros Rambaldi al
contrabbasso. Anche i testi di Luca fanno parte di un percorso che parte
affrontando l’ipocrisia della società e dei suoi sistemi, la necessità vitale
di un respiro diverso, la ricerca e l’intreccio con la natura più selvaggia,
per poi passare e trasformare l’energia in immagini più distese come in con un
tacito accordo raggiunto con il mondo. In “Time To Smile” prende forma e si
sviluppa in parallelo sia un percorso musicale sia un percorso interiore dove
si alternano brani energici dalle influenze blues e rock alle ballate più
intime ed introspettive. Un lavoro intenso e pulsante, impreziosito dalle
collaborazioni di alcuni dei migliori musicisti della scena riminese.
Dall’incontro con il regista Luca Baggiarini nasce l’idea del videoclip di
“True Song”, il brano che apre l'album e che si ispira a uno dei capolavori di
Mario Bava (maestro del cinema italiano e uno dei registi più amati da
Tarantino) targato 1974: " Cani arrabbiati". Il clip in pieno stile poliziottesco racconta le
vicende di 3 rapinatori in fuga dalla polizia ma non tutto è quello che
sembra... Al video hanno partecipato: Luca Casali, Eros Rambaldi, Stefano
Cristofanelli, Valentina Canini e Andrea Morolli.
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