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mercoledì 15 novembre 2017

ISproject – The Archinauts, di Alberto Sgarlato


ISproject – The Archinauts
(2017)
Di Alberto Sgarlato

Gli eroi son tutti giovani e belli…”, cantava Francesco Guccini in una delle sue più celebri canzoni. E per tutti coloro che non intendono rinunciare al rock progressivo che tanto hanno amato, che ne desiderano la continua evoluzione e non l’atrofia, sta nascendo, soprattutto in Italia, una generazione di “eroi prog” giovani e belli, appunto.
Ne sono lampante dimostrazione gli ISproject, duo proveniente da Andria, in Puglia, coppia artistica e nella vita, poco più che ventenni, belli, affascinanti e dalle mille risorse: cantante e polistrumentista lui, cantante e ballerina lei. Perché “ISproject”? Perché per uno strano scherzo del destino i due artisti sono legati, oltre che dall’amore e dalle passioni comuni, anche dalle stesse iniziali: IS, che stanno per Ivan Santovito e Ilenia Salvemini.


I ragazzi si sono rimboccati le maniche e hanno avviato con successo una campagna di crowdfunding, sfruttando abilmente le possibilità dei social network come solo le giovani generazioni sanno fare, ma anche motivati dal fatto di avere un progetto solido ed efficace tra le mani. Dopodiché è iniziato il loro pellegrinaggio: attraversando l’Italia da Sud Est a Nord Ovest sono giunti alla Corte di Re Fabio Zuffanti, il “Re Mida” del prog italiano, l’uomo che sa fare diventare oro tutto ciò che tocca. E lui ha messo a loro disposizione una vera e propria “Z-Band rimaneggiata” e facendo suonare nel loro “The Archinauts” i fidati Giovanni Pastorino (tastiere), Simone Amodeo (chitarre), Paolo Tixi (batteria), Martin Grice (storico fiatista dei Delirium) e Andrea Bottaro al basso.
Il risultato è perfetto progressive rock come va suonato oggi: i maestosi crescendo sinfonici non mancano, con Mellotron in abbondanza (e certe atmosfere, vista anche la presenza del Direttore Artistico FZ, rievocano un po’ i momenti più epici di Hostsonaten, ad esempio), ma il tutto è “ringiovanito” dall’estro e dal gusto estetico di due personalità nate negli anni ’90 come sono gli IS: arpeggi elettronici, synth-pop e qualche momento più dark-minimalista ben si sposano con le esplosioni e le cavalcate di un prog melodico che risulta sempre “cantabile”, dalla prima nota all’ultima, così negli assoli di chitarra come nei temi di tastiere. E la bella voce di Ilenia, ora “folksy” alla Sandy Danny, ora lirica come una Annie Haslam dei Renaissance, ora delicata come una Kate Bush, dà quell’ulteriore tocco di originalità e personalità.

Due minimi appunti: le eccelse doti canore di lei avrebbero dovuto essere valorizzate di più nel corso di tutto il disco, mentre lui è un peccato che si sia focalizzato sul ruolo di tastierista/cantante, visto che è un virtuoso a suo agio con diversi strumenti, dal violino, al basso, al mandolino. Se nel prossimo album (che a questo punto aspettiamo con ansia) punteranno di più su queste doti di entrambi, il prog italiano potrà davvero contare su due nuovi Eroi. Giovani e belli, naturalmente.



TRACKLIST

1.Ouverture
2.The Architect
3.Mangialuce
a.He Is Here
b.Progressive Shadows
c.Without the Face
4.The City and the Sky
5.Lovers in the Dream
6.The Mountain of Hope
7. Between the Light and the Stone
a.Fragile
b.Innocence
c.Erase the Ancient World



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