ISproject
– The Archinauts
(2017)
Di
Alberto Sgarlato
“Gli
eroi son tutti giovani e belli…”, cantava Francesco Guccini in una delle
sue più celebri canzoni. E per tutti coloro che non intendono rinunciare al
rock progressivo che tanto hanno amato, che ne desiderano la continua
evoluzione e non l’atrofia, sta nascendo, soprattutto in Italia, una
generazione di “eroi prog” giovani e belli, appunto.
Ne sono lampante dimostrazione gli ISproject,
duo proveniente da Andria, in Puglia, coppia artistica e nella vita, poco più
che ventenni, belli, affascinanti e dalle mille risorse: cantante e
polistrumentista lui, cantante e ballerina lei. Perché “ISproject”? Perché per
uno strano scherzo del destino i due artisti sono legati, oltre che dall’amore
e dalle passioni comuni, anche dalle stesse iniziali: IS, che stanno per Ivan Santovito e Ilenia Salvemini.
I ragazzi si sono rimboccati le
maniche e hanno avviato con successo una campagna di crowdfunding, sfruttando
abilmente le possibilità dei social network come solo le giovani generazioni
sanno fare, ma anche motivati dal fatto di avere un progetto solido ed efficace
tra le mani. Dopodiché è iniziato il loro pellegrinaggio: attraversando
l’Italia da Sud Est a Nord Ovest sono giunti alla Corte di Re Fabio Zuffanti, il
“Re Mida” del prog italiano, l’uomo che sa fare diventare oro tutto ciò che
tocca. E lui ha messo a loro disposizione una vera e propria “Z-Band
rimaneggiata” e facendo suonare nel loro “The Archinauts” i fidati Giovanni Pastorino
(tastiere), Simone Amodeo (chitarre), Paolo Tixi (batteria), Martin Grice
(storico fiatista dei Delirium) e Andrea Bottaro al basso.
Il risultato è perfetto progressive
rock come va suonato oggi: i maestosi crescendo sinfonici non mancano, con
Mellotron in abbondanza (e certe atmosfere, vista anche la presenza del
Direttore Artistico FZ, rievocano un po’ i momenti più epici di Hostsonaten, ad
esempio), ma il tutto è “ringiovanito” dall’estro e dal gusto estetico di due
personalità nate negli anni ’90 come sono gli IS: arpeggi elettronici,
synth-pop e qualche momento più dark-minimalista ben si sposano con le
esplosioni e le cavalcate di un prog melodico che risulta sempre “cantabile”,
dalla prima nota all’ultima, così negli assoli di chitarra come nei temi di
tastiere. E la bella voce di Ilenia, ora “folksy” alla Sandy Danny, ora lirica
come una Annie Haslam dei Renaissance, ora delicata come una Kate Bush, dà
quell’ulteriore tocco di originalità e personalità.
Due minimi appunti: le eccelse doti
canore di lei avrebbero dovuto essere valorizzate di più nel corso di tutto il
disco, mentre lui è un peccato che si sia focalizzato sul ruolo di
tastierista/cantante, visto che è un virtuoso a suo agio con diversi strumenti,
dal violino, al basso, al mandolino. Se nel prossimo album (che a questo punto
aspettiamo con ansia) punteranno di più su queste doti di entrambi, il prog
italiano potrà davvero contare su due nuovi Eroi. Giovani e belli,
naturalmente.
TRACKLIST
1.Ouverture
2.The
Architect
3.Mangialuce
a.He
Is Here
b.Progressive
Shadows
c.Without
the Face
4.The
City and the Sky
5.Lovers
in the Dream
6.The
Mountain of Hope
7.
Between the Light and the Stone
a.Fragile
b.Innocence
c.Erase the Ancient World
Nessun commento:
Posta un commento