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martedì 18 novembre 2025

Genesis: il 18 novembre 1974 usciva ”The Lamb Lies Down On Broadway”

 


Usciva il 18 novembre 1974The Lamb Lies Down On Broadway”, ultimo album dei Genesis con Peter Gabriel… 

REPORTAGE FOTOGRAFICO FORNITO DA WAZZA

Di tutto un Pop…

Wazza

Giunto alla soglia del giro di boa degli anni ’70, il progressive rock comincia ad accusare segni di stanchezza. Esaurita la spinta propulsiva dei primi King Crimson e Gentle Giant, il genere si barda dietro una coltre di conservatorismo virtuosistico. Il periodo “classico” sembra già lontano e si fanno strada le pomposità tastieristiche del Rick Wakeman solista e degli Emerson Lake & Palmer del dopo Trilogy.

Gli anni tra il ’73 e il ’75 rappresentano una sorta di bivio, dunque, per le band progressive: si tratta di scegliere con quali strumenti affrontare la decadenza. Sono anni in cui i Genesis, all’apice del loro successo dopo il notevole consenso raggiunto da capolavori come Foxtrot e Selling England By The Pound, si godono i bagni di folla italiani e, finalmente, anche il tanto sospirato riconoscimento in patria. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando una telefonata da Hollywood segna l’inizio della fine per la storica formazione britannica.

Allettato dalle richieste del regista William Friedkin (L’Esorcista) che gli aveva proposto di adattare per il cinema il soggetto del nuovo lavoro, Gabriel chiede clamorosamente al gruppo di sospendere le registrazioni dell’album per “prendersi una pausa”. Sappiamo come è finita la storia: prima di sfiorire e di sfaldarsi a causa dei dissidi interni, i Genesis riescono a regalare al proprio pubblico l’opera più importante, il colpo di coda finale e decisivo. Un disco da amare o da odiare, lungo, complesso. Rischioso, nel suo tentativo di superamento degli stereotipi del rock progressivo al culmine del suo percorso.

Basato su un soggetto di Peter Gabriel, autore solitario dei testi, The Lamb Lies Down On Broadway è un concept album dalla trama ben definita, vicina al modello della Rock Opera. La narrazione del mondo di Rael, un portoricano che vive a New York, spesso si distende su atmosfere oniriche e fantastiche che cozzano con lo svolgimento della storia, donandole un allucinato senso di mistero. La musica sottolinea le immagini forti e impressionanti dei testi di Gabriel lasciandosi trasportare dagli incubi del protagonista e mostrando il suo lato più drammatico e teatrale. Caso eccezionale per i Genesis dell’epoca, nessun brano dell’album supera gli 8 minuti di durata.

Eppure, non si ha l’impressione di avere a che fare con materiale musicale “facile”. Si tratta soltanto di un tentativo di spogliare il Progressive rock dai suoi pesanti orpelli. Il carattere unitario di questo doppio album rende contestuali anche episodi lontani dal tipico stile dei Genesis, come il pop dei singoli Counting Out Time e The Carpet Crawlers o brani più sperimentali come The Waiting Room e Silent Sorrow In Empty Boats.

La grandezza di questo disco sta proprio in questo suo equilibrio, capace di evitare sia gli eccessivi virtuosismi, sia le cadute di stile nella volgarità del pop da classifica.

 









lunedì 17 novembre 2025

Ciao 2001 (17 novembre 1971) La fine dei Colosseum + Bravo Magazine 1971


 



Il compleanno di Alessandro Papotto

 

Compie gli anni oggi, 17 novembre, Alessandro Papotto, clarinettista, sassofonista, flautista, cantante, compositore.

Banco del Mutuo Soccorso, Nodo Gordiano, Periferia del Mondo, Coreacore, Moonbound, sono queste alcune delle band che hanno "usufruito" della sua bravura.

Impegnato in molti progetti musicali, non ultima la collaborazione in varie colonne sonore di film.

Buon compleanno Pap8!

Wazza






domenica 16 novembre 2025

La PFM (e gli ELP) nel novembre del 1974

Usciva nel novembre 1974 l'album "Cook", edizione per il mercato estero di "Live in USA".

Registrato durante le 50 date che la PFM fece nel Nord America, il disco entrò nella classifica di Billborad e consacrò definitivamente al Premiata come il gruppo prog italiano più conosciuto al mondo.

Sotto riportato un aneddoto del concerto di Charlotte (agosto 1974) con Emerson Lake & Palmer.

Di tutto un Pop…

Wazza

Keith è sempre stato un musicista atipico, un pianista che amava profondamente il classico senza essere serioso e, al contempo, aveva con il rock una relazione viscerale fino a spingersi sulla strada della musica elettronica, per diventare pioniere di ricerche sonore con il Moog.

E sempre stato ironico e geniale nelle sue manifestazioni di entusiasmo, soprattutto in concerto. Per divertirsi faceva esplodere l’organo Hammond sul palco. Poi puntualmente lo strumento veniva rimontato pazientemente dal suo tecnico personale il giorno successivo.

Oggi, pensando a Keith, ci viene in mente quanto fosse imprevedibile ed eclettico, come quella volta che decise di finire lo show coi fuochi d’artificio. Fu una giornata indimenticabile. USA, 1974, Charlotte Speedy Way Festival, in Nord Carolina davanti a 380 mila persone.

PFM era nella stessa roulotte della Manticore, insieme ad Emerson Lake and Palmer. Noi aprivamo il festival alle 13.00. Loro erano i penultimi ad andare in scena mentre gli Allman Brothers avevano ottenuto il diritto di chiudere il festival. Keith era su di giri, divertito per lo scherzetto che aveva preparato agli Allman. Dopo il suo fantastico assolo, fece partire una session di fuochi di artificio che incantò il pubblico facendo credere a tutti che festival fosse terminato.

Il pubblico cominciò ad uscire e gli Allman furono spiazzati dallo “scherzetto”. Suonarono per poche migliaia di persone!

Keith era così humor e grande musica!”

Franz e Patrick







 

venerdì 14 novembre 2025

Yes: era il novembre del 1970


Dopo essere stato pubblicato in UK a luglio, usciva a novembre del 1970 negli stati Uniti “Time and Word”, secondo album degli Yes.

Fu l’ultimo con la formazione originale comprendente il chitarrista Peter Banks, e anche l’ultimo dove erano incluse anche delle “cover” di brani di altri artisti.

Di tutto un Pop…

Wazza





Yes - 1970 (Left to right: Peter Banks, Tony Kaye, Bill Bruford, Chris Squire, Jon Anderson)






giovedì 13 novembre 2025

Ilaria Pastore propone il suo... "Stato di Grazia"

 


Ilaria Pastore – “Stato di Grazia”


Nel segno del minimalismo- che caratterizza tutta la sua produzione- torna a far sentire la sua voce Ilaria Pastore, con l’album- pubblicato su etichetta Maieutica Dischi- Stato di Grazia.

Stanze di vita quotidiana- per citare Guccini- che veicolano la personale concezione dell’amore dell’artista. Un incipit con suoni sincopati, melodie calzanti e un finale à la Dottor Livingstone per Un bacio sulla fronte, che apre l’album e che ne è un po’ il paradigma; quasi un accordo di pacificazione con il proprio vissuto, quello “stato di grazia” che è proprio il riuscire a guardare con benevolenza anche gli errori del passato. La sufficienza, che ha delle significative analogie di senso con lo spettacolo Tombola! Una questione di numeri, che l’autrice co-firma (insieme a Tiziana Francesca Vaccaro, e che debutterà il 19/12, ore 21.00, al Teatro delle Briciole di Parma) è un benefico abbassamento delle proprie aspettative in una società dominata dalla pressione asfissiante della competizione a tutti i costi; le sonorità si avvicinano a quelle degli Üstmamò, con reminiscenze dei Bluvertigo.

Molto intima e testualmente ricercata Renè (Renè si nasconde e poi si mostra con orgoglio, lieve come una bugia bianca, che attende calma di essere scoperta); in 'Sto cuore Ilaria Pastore ricorda Cristina Donà, ma con un maggiore tocco di modernità; riuscita e coinvolgente la nostalgica “Vecchie canzoni”.

La rilettura di Fotoromanza si inserisce bene in quello che è quasi un concept sull’amore: nelle intenzioni dell’autrice vuole rappresentare l’amore disperato, che- grazie ad un arrangiamento totalmente diverso rispetto all’originale- viaggia fra noise e toni sognanti, rivelando sfumature semantiche inedite.

Un bel lavoro, che conferma la solidità di scrittura di Ilaria Pastore, dotata di una vocalità sobria e coinvolgente. 





Il 13 novembre del 1973 usciva "Io sono nato libero", del BMS



Usciva il 13 novembre 1973 "Io sono nato Libero", terzo album del Banco del Mutuo Soccorso.
A mio modesto avviso il capolavoro del gruppo, l'album della crescita artistica e sonora, uno dei punti più alti del progressive mondiale!
Il lavoro, ispirato alla sanguinosa dittatura di Pinochet in Cile e al dramma dei rifugiati politici, segna il passaggio di consegne tra il chitarrista Marcello Todaro e Rodolfo Maltese, e fu registrato a Milano nell'ottobre 1973, sotto la guida dell'esperto Gaetano Ria.
A distanza di 43 anni viene ripubblicato, in un lussuoso booklet di 2CD, con il secondo intitolato "La libertà difficile", praticamente il seguito di questa continua ricerca della libertà dei popoli e del singolo individuo.
Se ami il prog, non puoi non avere questo disco!
Wazza