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martedì 30 maggio 2023

Peter Gabriel il 30 maggio del 1980


Usciva il 30 maggio 1980 il terzo album solista di Peter Gabriel, chiamtao "Peter Gabriel III" oppure "Melt", in omaggio alla copertina ideata da Storm Thorgerson.

Fu il disco che mise d'accordo pubblico e critica, giudicato il migliore album di Gabriel.

Il disco contiene grandi brani, due dei quali diventeranno delle hit… “Games Without Frontiers” ...


e soprattutto la splendida "Biko" - brano dedicato all'attivista sudafricano Stephen Biko, vittima delle leggi razziali - che diventerà un inno generazionale.


Il brano nel corso degli anni fu "coverizzato" da molti artisti.

L'album ebbe un grande successo internazionale, e finalmente Peter Gabriel non fu solo considerato l'ex cantante dei Genesis.

Di tutto un Pop!
Wazza


 LP 1980: 'PETER GABRIEL' (MELT) (Peter Gabriel)

Il 30 maggio 1980 è stato pubblicato il suo terzo album omonimo, chiamato anche ' Melt' dall'immagine di copertina, progettata da Ipgnosi. Considerato da molti il miglior lavoro di Gabriel, conteneva due delle sue più grandi hit, 'Games without frontiers' (top5 in Inghilterra) e 'Biko ', dedicata all'attivista anti-apartheid Steve Biko. L'album è stato n. 1 nelle liste britanniche e ha raggiunto il posto 22 nella Billboard 200 americano. Prodotto da Steve Lillywhite, ha collaborato su Kate Bush, Robert Fripp, Paul Weller, Tony Levin e Phil Collins Tutti i brani sono di Peter Gabriel.


 1.    Intruder – 4:54
2.    No Self-Control – 3:55
3.    Start – 1:21
4.    I Don't Remember – 4:41
5.    Family Snapshot – 4:28
6.    And Through the Wire – 5:00
7.    Games Without Frontiers – 4:06
8.    Not One of Us – 5:22
9.    Lead a Normal Life – 4:14
10.  Biko – 7:32


 Formazione

·         Peter Gabriel - voce, pianoforte, sintetizzatore, percussioni
·         Kate Bush - voce
·         Phil Collins - batteria, surdo
·         Larry Fast - tastiera, sintetizzatore
·         Robert Fripp - chitarra
·         John Giblin - basso
·         Dave Gregory - chitarra
·         Tony Levin - basso
·         Jerry Marotta - batteria, percussioni
·         Morris Pert - percussioni
·         David Rhodes - chitarra, cori
·         Paul Weller - chitarra
·         Dick Morrissey – sax

con Kate Bush




lunedì 29 maggio 2023

Accadde nel 1973: FAIRPORT CONVENTION-"Nine", di Andrea Pintelli


FAIRPORT CONVENTION
"Nine"

di Andrea Pintelli

“L’album prog-oriented dei seminali Fairport Convention.

Un grandioso esempio di vitalità espressiva e compositiva.”


Fu così che nel tardo 1971 Simon Nicol, l’ultimo membro dell’original line-up, decise di uscire dalla band, per le più classiche divergenze artistiche. Le redini del gruppo, dopo un periodo di sbandamento, erano saldamente nelle mani di Dave Swarbrick che, di fatto, ne evitò lo scioglimento chiamando in formazione Trevor Lucas, compositore, cantante e chitarrista, già nei Fotheringay, nonché futuro marito di Sandy Denny (si sposarono il 20 settembre 1973), il quale a sua volta portò il chitarrista Jerry Donahue, ex compagno del supergruppo folk per eccellenza. Qualità assicurata, anche se in questo modo i Fairport Convention ebbero un imprinting meno folk e più sperimentale. A metà del 1972 registrarono “Rosie”, un album non perfettamente riuscito, anche se la sua pubblicazione a inizio 1973 riportò in auge il nome del gruppo. Fu seguito da “Nine”, rilasciato nell’ottobre dello stesso anno e accolto ben diversamente da pubblico e, soprattutto, critica. Complesso, non di immeditata assimilazione, si fonda sulle indubbie capacità tecniche e stilistiche dei nostri: Swarb era ed è sempre stato un vulcano di idee, mai domo, prolifico in ogni occasione che si presentasse e che lui stesso si inventò, maestro di violino e uno degli inventori del folk rock; DM e Peggy erano la sezione ritmica per eccellenza dello stesso ambito, straordinari nel creare passaggi e dinamiche difficilmente ricreabili per altri musicisti (ricordate “Dirty Linen”?); Trevor Lucas, cantante australiano con voce sicura e profonda nei suoi toni baritonali, chitarrista ritmico, per lo più, con caratteristiche uniche nel suo genere, compositore sopraffino, la cui vena pareva (in quegli anni) pressoché inesauribile; Jerry Donahue, chitarrista solista americano, il cui tocco raffinato e la cui particolare fantasia ben si sposavano al background culturale delle tradizioni inglesi. Il disco si apre con “The Hexamshire Lass”, e si parte alla grande: dal mondo traditional cercano e trovano questa canzone, che fanno loro con un propulsivo arrangiamento da guru del folk rock quali erano (e sono tuttora, fortunatamente), esplosiva e spessissimo utilizzata nei loro concerti come momento che faceva ricordare al pubblico da dove venivano. La seconda traccia è la vera perla del disco, ossia quella “Polly on the Shore” che definire poetica è riduttivo rispetto alla sua portata. Il testo proviene dal mondo della musica popolare, Peggy ci aggiunse le splendide note musicali e il combo Swarb-Lucas un arrangiamento coi controfiocchi che lascia stupiti: incredibile l’idea di mettere il wah-wah nel violino, geniale la sensazione di caldo abbraccio che la sua atmosfera produce. E poi c’è la voce di Lucas, che eleva il brano senz’altro come uno dei migliori della band britannica. “The Brilliancy Medley and the Cherokee Shuffle” è in infuocato set, tipico dei Fairport, che donavano luce e rinnovata energia ai tanti traditional che nel corso del tempo affrontarono. Questa, riproposta live, era un momento di svago sia per la band, che per il pubblico, fusi insieme in un sentimento di felicità collettiva che è rarità. “To Althea from Prison”, ispirata a una lettera di secoli addietro, è una ballata dal ritmo calmo e tranquillo, la cui bellezza si sposa perfettamente alla meravigliosa prestazione vocale di Swarbrick, qui in un picco emotivo intenso e ispirato. Questo è un saggio dell’incontro fra prog e folk, un modello che altri artisti seguirono negli anni successivi. Un delicato passaggio che fa riflettere. “Tokyo”, composta da Donahue, rende chiare le straordinarie qualità di questo musicista, la cui incandescente chitarra è protagonista nella prima parte melodica, per poi lasciare spazio alla combinazione violino-basso da applausi (e sì, Dave Pegg è uno dei migliori bassisti in circolazione, anche nel 2023), fase che poi dopo un contrappunto più riflessivo del solo Jerry, torna alla melodia iniziale chiudendo così un’ottima traccia, che solo un paio di anni prima non ci sarebbe mai aspettati di trovare in un disco dei Fairport Convention. Il secondo lato del LP si apre con “Bring 'Em Down”, composizione di Lucas, piacevolissimo campione rappresentativo delle sue abilità, che trovarono spazio in tante sue opere successive alla militanza nel gruppo. Autore anche di colonne sonore, mostrava i suoi pregi andando ad adattarsi perfettamente ai vari significati via via incontrati. La sezione centrale del pezzo è, probabilmente, ciò che più si avvicina al prog nella carriera dei Fairport: un coacervo di climi psicologici stranianti e multidirezionali che lasciano stupiti. Si prosegue con “Big William”, cantata da Swarb; ci si muove in territori vicini al pop, non male come vitalità espressiva! Il mandolino rende solare il tutto, la cui leggerezza (mai banale) trova colori tutt’intorno ad essa. Dona serenità. “Pleasure and Pain” è un’altra ballata che più classica non si può. Orecchiabilissima, anticipa di “qualche anno” quella “Red and Gold” che tanta fortuna portò ai Fairport anni ’80. Un modello di stile che ritroveremo in altre loro composizioni negli anni a venire. L’album si chiude con “Possibly Parsons Green” dal ritmo sostenuto e dall’armonizzazione unica, per il piacere di chi lo ascolta. Si tratta di una summa fra i sentimenti di tutti gli elementi della band, qui coesa come non mai, quasi fossero una sola entità.

In definitiva “Nine” propose i Fairport Convention ad un altro tipo di pubblico. Le loro barriere culturali si aprirono verso luoghi maggiormente contaminati da altri generi musicali, e questa loro scelta li rese ancor più meritevoli di riconoscimenti, almeno da parte della critica. Il ritorno in formazione di Sandy Denny li riportò, successivamente, anche alla corte di ben più ampie dimensioni, anche se fu solo per un periodo circoscritto. La storia, comunque, si produce di episodi e scelte, e i Fairport Convention, vivissimi ancor’oggi, l’hanno sempre fatta. La band col sorriso sulle labbra e nelle anime. Immortali.

Tracklist con ascolto

Lato A

1.     The Hexamshire Lass – 2:27 (Trad. , arrangiamento Fairport Convention)

2.     Polly on the Shore – 4:50 (Trad. (testo), arrangiamento di Trevor Lucas e Dave Swarbrick; musica di Dave Pegg)

3.     The Brilliancy Medley and the Cherokee Shuffle – 3:52 (Trad., arrangiamento Fairport Convention)

4.     To Althea from Prison – 4:05 (Richard Lovelace (testo del 1642), Dave Swarbrick (musica))

5.     Tokyo – 2:47 (Jerry Donahue) 

Lato B

1.     Bring 'Em Down – 5:53 (Trevor Lucas)

2.     Big William – 3:21 (Dave Swarbrick, Trevor Lucas)

3.     Pleasure and Pain – 4:57 (Dave Swarbrick, Trevor Lucas)

4.     Possibly Parsons Green – 4:38 (Trevor Lucas, Pete Roach)

Personnel:

- Dave Swarbrick / lead (1,4,7) & backing vocals, violin, viola, mandolin (7)
- Trevor Lucas / lead (2,6,9) & backing vocals, acoustic guitar, co-producer
- Jerry Donahue / electric & acoustic guitars
- Dave Pegg / bass guitar, mandolin (3), backing vocals
- Dave Mattacks / drums, percussion, harmonium (4), clavinet (5), bass (3)

Technicians

·       Trevor Lucas, John Wood e Fairport Convention - producers

·       Registrred at Sound Techniques, London, U.K.

·       John Wood – sound engineer

·       Wendy" D. M. e Phillip Stirling-Wall – cover designers

·       Brian Cooke – cover photo


Andrea Pintelli

Instagram: @apintelli

 

domenica 28 maggio 2023

Francesco Di Giacomo e Lucio Dalla: accadeva il 28 maggio 2004

28 maggio 2004, Francesco di Giacomo è ospite dell’evento “Musicultura” di Recanati: memorabile il duetto con Lucio Dalla, cantando “Barcarolo Romano”. 

Oltre che “solo”, Francesco partecipò alla manifestazione con il Banco del Mutuo Soccorso nel 1997 e 2009. Il sodalizio Banco “Musicultura”, continuerà anche nel 2015…

 Di tutto un Pop.

 Wazza


Lucio e Francesco, insieme sul palco della XV edizione del Festival. Era una notte di maggio del 2004 ed insieme cantarono Barcarolo Romano.

Due geni assoluti della canzone, due nostri amici irrinunciabili. Sfogliando le immagini dell'archivio, ci piace immaginarli questa sera, ancora insieme. Da qualche parte.


Banco del Mutuo soccorso 2009

Ospiti dell’edizione

Antonello Venditti, Luciano Ligabue, Fernanda Pivano, Amalia Gré, Ennio Cavalli, Piera Degli Esposti, Enzo Gentile, Roberto Pazzi, Isa Grace, Edoardo Bennato, Daniele Bonora, Bungaro, D-Rad (Almamegretta), Lucio Dalla, Mariano Deidda, Francesco Di Giacomo, Carlo Fabbri, Enzo Jannacci, Paolo Jannacci, Orchestra di piazza Vittorio, Pacifico, Patty Pravo.

 

Banco del Mutuo Soccorso 2015





 

Compie gli anni John Fogerty


Compie gli anni oggi, 28 maggio, John Fogerty, cantante, autore chitarrista, una delle leggende del rock. 

Fondatore e autore di tutti i successi dei "Creedence Clearwater Revival", dal 1968 al 1972: Proud Mary, Fortunate Son, Travelin' Band, Wholl'stop the rain, Molina, Hey Tonight.

Voce potente e camicia a scacchi il suo segno di riconoscimento.

Ancora in tour... rock on!

Happy Birthday John!
 Wazza




 Brani del gruppo usati in colonne sonore (riascoltiamoli cliccando sui titoli)

·La canzone Suzie Q fa parte della colonna sonora di Apocalipse Now di Francis Ford Coppola; la canzone viene suonata durante l'esibizione delle pin-up di Playboy.

·La canzone Born on the Bayou fa parte della colonna sonora del film Il mostro della palude e del suo seguito The Return of Swamp Thing e della colonna sonora del film Compagni di scuola, con Carlo Verdone, Christian De Sica e Massimo Ghini. Una versione interpretata dai Broken Homes fa parte della colonna sonora del film Nato il quattro luglio, di Oliver Stone, con Tom Cruise.

·La canzone Green River è stata usata nel videogioco GTA: San Andreas.

·La canzone Fortunate Son è stata usata nell'espansione Vietnam del videogioco Battlefield: Bad Company 2, oltre che in Call of Duty: Black Ops nella missione S.O.G.; fa parte delle tracce giocabili in Guitar Hero: Warriors of Rock; è stata inoltre usata nei film Forrest Gump con Tom Hanks e Die Hard 4, con Bruce Willis. È presente all'inizio del film The Manchurian Candidate con Denzel Washington, interpretata da Wyclef Jean. Una reinterpretazione del pezzo è disponibile sotto forma di download a pagamento per il videogioco Rock Band (Electronic Arts).

·La canzone Commotion è disponibile sotto forma di download a pagamento per il videogioco Guitar Hero World Tour.

·La canzone Bad Moon Rising fa parte della colonna sonora del film Il grande freddo e del film di John Landis Un lupo mannaro americano a Londra.

·La canzone The Midnight Special fa parte della colonna sonora del film Vacanze in America di Carlo Vanzina, con Christian De Sica, Jerry Calà e Claudio Amendola e Ai confini della realtà con Dan Aykroyd.

·La canzone Looking out My Back Door fa parte della colonna sonora del film Il grande Lebowski.

·La canzone Up around the Bend fa parte della colonna sonora del film Il sapore della vittoria - Uniti si vince, con Denzel Washington, della colonna sonora del film Micheal, con John Travolta, e fa parte della track list del videogioco Guitar Hero World Tour e parte della colonna sonora del documentario About a son, dedicato al leader dei Nirvana, Kurt Cobain.

·La canzone Run through the Jungle fa parte della colonna sonora dei film Tropic Thunder con Ben Stiller, Radiofreccia, di Luciano Ligabue, con Stefano Accorsi, Il grande Lebowski e Air America con Mel Gibson e Robert Downey Jr..

·La canzone I Heard It through the Grapevine fa parte della colonna sonora del film Romanzo Criminale di Michele Placido.

·La canzone Who'll Stop The Rain? è parte della colonna sonora, ispirazione del titolo del film Who'll Stop The Rain? - I guerrieri dell'Inferno di Karel Keiz.

·La canzone Have You ever Seen the Rain?, eseguita dagli Spin Doctors, fa parte della colonna sonora del filmPhiladelphia (1993), della colonna sonora del film L'altra sporca ultima meta (2006), di Un'impresa da Dio e dell'episodioSenza fine della decima e ultima stagione di Stargate SG-1 (2006).

·Varie canzoni furono usate nella colonna sonora di Ralph supermaxieroe telefilm andato in onda sulla ABC dal 1981 al1983.

·La canzone "Who'll Stop The Rain" è stata usata per la colonna sonora del film "i Ragazzi di Dicembre" (2007)

·La canzone Long as I Can See the Light fa parte della colonna sonora del film State of Play con Russel Crowe e Ben Affleck (2009): si sente alla fine, quando scorrono i titoli di coda, sulle immagini del giornale che va in stampa.

·Le canzoni Born on the Bayou e Keep on Chooglin' sono state utilizzate nel film di Sylvester Stallone I mercenari (The Expendables - 2010)

·La canzone Long As I Can See The Light è stata utilizzata nel telefilm How I Met Your Mother (8x18, Weekeend At Barney's).




Racconti sottoBanco: "Darwin L'Evoluzione?"


Racconti sottoBanco

Forse non tutti sanno che, dopo una lunga selezione di "giovani" artisti - cantanti, ballerini, coreografi, registi, costumisti, attori, videomaker -, il 29 maggio 2013 a Velletri, presso il Teatro Gian Maria Volontè, va in scena la "prima" della Concept Opera "Darwin L'Evoluzione?", progetto musicale multimediale di Vittorio Nocenzi.

Il famoso album "Darwin" portato in scena come una rock opera articolata in "quadri narrativi" scenico musicali, interpretata e diretta da giovani artisti.

Lo spettacolo venne replicato ad Isernia il 1 giugno 2013...

Un vero peccato che lo spettacolo non fu portato nei teatri del resto dell'Italia...
Wazza


Qualche scatto di quel giorno...









Il compleanno di Gavin Harrison


Compie gli anni oggi, 28 maggio, Gavin Harrison, batterista inglese conosciuto nel mondo prog per aver suonato con i Porcupine Tee e con i King Crimson.

Ma molti non sanno che ha lavorato tanto in Italia.
Ingaggiato dal manager di Alice nel 1989, si è fatto notare ed ha registrato album per Eugenio Finardi, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia, Eros Ramazzotti, Franco Battiato, Patty Pravo.

Da anni è considerato uno dei migliori batteristi al mondo e molto ricercato come "session-man".

Happy Birthday Gavin!
Wazza  






 Re Cremisi
batteristi: Pat Mastelotto, Bill Bruford, Gavin Harrison



sabato 27 maggio 2023

Ricordando Riki Maiocchi, nato il 27 maggio

 


Nasceva il 27 maggio del 1940 Riki Maiocchi, cantante italiano conosciuto per essere stato il fondatore del complesso dei Camaleonti.

Divenne famoso nel 1964 con “Non dite a mia madre”, cover del brano degli Animals “The House of the Rising Sun”.

Maiocchi partecipò per due volte al Cantagiro e una volta al Festival di Sanremo (in coppia con Marianne Faithfull), mentre nel Regno Unito ebbe collaborazioni artistiche con Ritchie Blackmore e Jimi Hendrix, e portò al successo un brano scritto da Mogol e Lucio Battisti, la celebre “Uno in più”.

Si avvicinò alla musica leggera ancora giovanissimo quando svolgeva il mestiere di muratore. Iniziò a frequentare il celebre locale milanese Santa Tecla, punto di ritrovo di molti grandi cantanti Adriano Celentano, Luigi Tenco, Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci tra gli altri.

Iniziando coi Riki & the Four Jacks con l'amico Roberto Bescapé, prende parte, nel 1964, alla fondazione dei Camaleonti di cui sarà il frontman nel periodo beat più impegnato, con brani come “Chiedi chiedi” e “Io lavoro”. Li abbandona alla vigilia del grande successo, nel 1966.

Maiocchi sceglie di trasferirsi nel Regno Unito dove incontra Ritchie Blackmore (futuro componente dei Deep Purple), all'epoca chitarrista sconosciuto, insieme al quale fonda i The Trip, in seguito attivo soprattutto in Italia.

Maiocchi e i The Trip si esibiscono in molti locali della scena underground londinese, persino insieme a Jimi Hendrix. 

Per circa tre settimane suonano anche in Italia, all'incirca nel novembre del 1966. Fu comunque grazie a Hendrix che Maiocchi entrò in contatto con Marianne Faithfull, allora compagna di Mick Jagger, con cui partecipò al Festival di Sanremo 1967 con “C'è chi spera”, nell'edizione segnata dal tragico suicidio di Luigi Tenco.

Maiocchi partecipò anche a due edizioni del Cantagiro, quelle del 1965 e del 1967, e in quest'ultima edizione conobbe la coppia Mogol-Battisti, per i quali aveva interpretato “Prendi fra le mani la testa”.

Un altro brano scritto da loro, “Uno in più”, resterà per sempre il massimo successo del cantante milanese, e verrà reinciso dallo stesso Lucio Battisti nel 1969, pubblicato nel suo primo omonimo album.

Nel 1967/1968 il nuovo gruppo d'accompagnamento (durante i concerti e le esibizioni dal vivo) sono i Generali, una formazione beat di Milano.

Nel 1974 prende parte come attore al film “Il siculo”, che resta però senza distribuzione nelle sale e viene passato direttamente in televisione su alcune reti locali.

Il periodo d'oro di Maiocchi si esaurisce in pratica qui: a partire dagli anni Settanta si ritira a vita privata.

Negli anni Ottanta, con gran parte dei suoi colleghi, ha preso parte a molte trasmissioni revival che si sono occupate di riportare in scena gli anni Sessanta: nel 1983 Bandiera gialla, nel 1988 Vent'anni dopo, nel 1989 Una rotonda sul mare (in questa trasmissione riuscì ad arrivare in semifinale).

La canzone “Uno in più” è stata poi scelta come sigla del programma televisivo Roxy Bar.

Gravemente malato da tempo, è morto il 2 febbraio del 2004, all'età di 64 anni, in un ospedale milanese.